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Ecco cosa contiene la carta costitutiva di Bitcoin: il White Paper

Ecco cosa contiene davvero il White Paper di Bitcoin spiegato in modo semplice: l’atto di nascita, il primo “vagito” di Bitcoin.

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Certamente avete sentito parlare, a proposito di Bitcoin, del White Paper, il famoso documento con la pubblicazione del quale è iniziata la storia della criptovalute prima e più importante del settore crypto.

Oggi abbiamo deciso di raccontarvi in poche e chiare parole di cosa si tratta e, soprattutto, come spiega Bitcoin, il perché della sua nascita e come funziona. Si può tranquillamente dire che il White Paper sia la “carta costitutiva” di Bitcoin.

Il documento è un lavoro fondamentale che ha dato il via alla rivoluzione della blockchain: è molto tecnico e richiede una certa familiarità con i concetti di crittografia e sistemi distribuiti per essere pienamente compreso. Ecco perché abbiamo deciso di darne una lettura comprensibile anche a chi non ha competenze pregresse su questi temi tecnologici.

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Ecco cosa contiene il White Paper di Bitcoin

Il documento “Bitcoin: A Peer-to-Peer Electronic Cash System” di Satoshi Nakamoto è un lavoro fondamentale che ha introdotto il concetto di Bitcoin e della tecnologia blockchain al mondo.

Ma di che cosa parla esattamente? Che informazioni contiene? Ecco un breve riepilogo degli argomenti trattati nel documento:

Introduzione

Il documento inizia con l’osservazione che le transazioni finanziarie online richiedono quasi sempre un intermediario finanziario di fiducia per prevenire il double-spending, ovvero il problema della doppia spesa.

Il problema della doppia spesa si verifica quando qualcuno riesce a spendere più volte la stessa unità di valuta digitale. Questo è possibile in un ambiente digitale poiché i dati possono essere replicati facilmente. Bitcoin nasce per risolvere questo problema attraverso l’uso di una blockchain, che registra tutte le transazioni in modo trasparente e immutabile.

Leggi anche: “Che cos’è la blockchain? Definizione di blockchain e spiegazione“.

Transazioni

Nakamoto propone quindi una soluzione a questo problema utilizzando un sistema peer-to-peer che non richiede un intermediario. Come? L’autore (o gli autori del White Paper) descrive come le transazioni vengono aggiunte a una blockchain. Ogni transazione è un hash di una transazione precedente e di una chiave pubblica, creando una catena di proprietà. Un hash è un algoritmo che prende un input (o ‘dati in ingresso‘) e restituisce una stringa di lunghezza fissa di caratteri.

Timestamp Server

Il documento introduce il concetto di un server di timestamp: il timestamp è un’etichetta di tempo che indica la data e l’ora specifiche in cui un evento/transazione è avvenuto.

Il server di timestamp riveste un ruolo cruciale all’interno dell’architettura di Bitcoin. La sua funzione principale è assegnare un timestamp a ciascun blocco di transazioni, assicurando così che, una volta inserite in un blocco, le transazioni non possano essere né alterate né rimosse. Questo sistema è essenziale per evitare il problema della doppia spesa e per preservare l’integrità della blockchain.

Proof-of-Work: la prova di lavoro

Nel White Paper di Bitcoin, Nakamoto introduce anche il concetto di proof-of-work (PoW), un meccanismo che limita la creazione di nuovi blocchi aggiungendo un costo computazionale. Questo rende estremamente difficile per un attaccante modificare le transazioni passate.

Leggi anche: “La Proof-of-Work (PoW) spiegata semplicemente“.

Il concetto di Network

Il network, la rete, è un altro aspetto fondamentale del principio tecnologico che è alla base di Bitcoin e della blockchain. Il documento descrive come i nodi del network lavorano insieme per aggiungere nuovi blocchi alla blockchain. I nodi accettano solo il blocco più lungo come prova che è stato eseguito il maggior lavoro.

Gli incentivi: cosa guadagno a risolvere questi problemi di calcolo?

Nakamoto discute di come i miners (minatori) vengono incentivati a partecipare alla rete attraverso ricompense di blocco e commissioni di transazione. Bitcoin impiega un meccanismo di incentivi per stimolare la partecipazione dei nodi alla rete e per assicurare la manutenzione della blockchain. I minatori, coloro che risolvono il problema della Proof-of-Work (PoW) e conseguentemente aggiungono un nuovo blocco alla blockchain, vengono premiati con Bitcoin. Questa ricompensa rappresenta il principale stimolo per i minatori a dedicare le loro risorse al sostegno della rete.

Ricalcolo della difficoltà

Il “ricalcolo della difficoltà” è un concetto chiave nel funzionamento della rete Bitcoin. È un meccanismo che assicura che i nuovi blocchi vengano aggiunti alla blockchain di Bitcoin, in media, ogni dieci minuti.

Il ricalcolo della difficoltà si riferisce al processo di aggiustamento della difficoltà del problema matematico che i minatori devono risolvere per aggiungere un nuovo blocco alla blockchain. Questo problema matematico è fondamentalmente un puzzle crittografico che richiede una notevole potenza di calcolo per essere risolto.
In sostanza, se i blocchi vengono generati più velocemente di quanto previsto, la difficoltà del puzzle aumenta. Al contrario, se i blocchi vengono generati più lentamente, la difficoltà diminuisce. Si tratta di un aspetto fondamentale per mantenere la sicurezza e la stabilità della rete Bitcoin.

E la Privacy?

Nakamoto nel White Paper ha pensato anche a questo: nel documento discute infatti di come la privacy possa essere mantenuta nel sistema Bitcoin, nonostante tutte le transazioni siano pubbliche, utilizzando nuove chiavi per ogni transazione. Sebbene ogni transazione Bitcoin sia visibile e registrata sulla blockchain, Bitcoin fornisce, infatti, una certa misura di riservatezza. Gli indirizzi Bitcoinnon sono legati direttamente all’identità dei loro detentori, il che rende arduo il compito di collegare le transazioni a persone particolari.

Giuseppe Vitagliano, BTCSentinel.com 12 luglio 2023

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