Articoli

DAZN investe e dà un calcio al digital divide in Italia

Si disquisisce spesso come una lingua sia un organismo vivo, mutevole, plasmato dal mondo che lo circonda. In alcuni frangenti non sembriamo però volerlo accettare; eclatante, il caso del termine “televisione” quando si pensa a come è cambiata negli ultimi decenni la fruizione dei contenuti video, con l’avvento prima del satellite e poi dello streaming. Una rivoluzione quest’ultima che ha reso una foto sbiadita la stessa idea della famiglia raccolta attorno alla tv dopo il Tg della sera, con il padre geloso custode del telecomando per non perdere il palinsesto delle rete preferita. Oggi, infatti, i contenuti non solo sono “on demand”, cioè accessibili da ciascuno a ogni ora in modo indipendente, ma anche godibili sempre più dai computer, dai tablet e dagli smartphone. I cui piccoli schermi, sia che si tratti di film o di manifestazioni sportive, sono diventati per le nuove generazioni iper-connesse altrettante e personalissime “televisioni”: dalla Serie A alle Olimpiadi fino ai mondiali, ormai tutto viene “trasmesso” a portata di clic. Si tratta di un cambiamento inarrestabile, sia dal punto di vista tecnologico sia culturale, che ha bisogno di nuovi paradigmi per essere compreso e quindi anche di nuove regole di gioco, compreso quelle delle Authority. Ecco perchè DAZN, il big dello streaming britannico presente in 25 Paesi nel mondo, in Italia ha elaborato a inizio autunno una proposta per una misurazione che tenga conto anche dei “nuovi accessi”, appunto quelli  da pc, tablet o cellulare.

 

 

Gli investimenti di DAZN sulla rete 

DAZN ha investito in pochi mesi oltre 10 milioni in Italia per migliorare e triplicare la performance dell’infrastruttura, attraverso l’introduzione di una nuova tecnologia DAZN Edge studiata per distribuire il traffico in maniera ottimale durante i picchi di connessioni: al fischio di inizio di ogni partita, infatti, in pochissimi secondi il traffico di dati aumenta del 40 per cento. Uno sforzo tecnologico che concorre a colmare quel digital divide che ha lungo penalizzato alcune aree periferiche del nostro Paese sia dal punto di vista lavorativo sia del tempo libero. 

 

Il nuovo metodo di misurazione

Entrata nelle nostre case con il volto di Diletta Leotta, DAZN ha acquisito i diritti per trasmettere tutta la Serie A Tim in Italia dal 2021 al 2024, diventando così il principale broadcaster della competizione. Si tratta di un accordo storico, perchè segna una svolta nel passaggio dalla pay TV tradizionale all’OTT per quanto concerne la fruizione dei contenuti sportivi: in tutto saranno infatti 266 partite le partite di Serie A trasmesse in esclusiva e 114 quelle in co-esclusiva. Ed è solo l’inizio. Si stima, infatti, che entro cinque anni la metamorfosi del mercato sarà completata e il 75% dei clienti in tutto il mondo fruirà dei contenuti video solo in streaming. Ad accelerare il cambiamento hanno peraltro contribuito anche la pandemia: dal post-lockdown è aumentato del 43% il tempo speso per la visione dei contenuti in streaming fino ad arrivare un’ora e 32 minuti di media al giorno. Opportuno quindi che un tale cambiamento di costume sia accompagnato da adeguamenti normativi, anche sotto il profilo degli ascolti. Da qui la proposta di DAZN per creare un “nuovo metodo”: a tale scopo, nei mesi precedenti allavvio del campionato, il gruppo insieme a due società terze e specializzate, Nielsel e Convivia, ha individuato un metodo in grado di fotografare nel modo più dettagliato possibile il fenomeno dello streaming.

Il risultato è stata una fotografia trasparente del mercato italiano. I dati puntuali di DAZN misurati da Conviva Stream Sensor vengono raccolti e filtrati depurandoli dalle duplicazioni, catalogati per dispositivo e infine sommati per ottenere quindi il totale degli schermi che stanno visualizzando l’evento. Si applica, infine, un fattore indicativo delle persone che stanno seguendo la trasmissione. Se per dispositivi mobili e pc il fattore è intorno ad 1 perché di solito questi media sono fruiti individualmente, per le tv si applica il fattore del panel Auditel per il programma (generalmente a seguire una partita dinanzi alla tv è più di una persona). In questo modo si ottiene la total audience del match di campionato nello specifico. 

Perché avere una chiara visione della trasformazione in atto è il modo migliore per assicurare un “terreno di gioco” uguale per tutti e quindi tutelare la concorrenza.

 

 

Contenuto consigliato

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it

LA RIPARTENZA SI AVVICINA!

www.nicolaporro.it vorrebbe inviarti notifiche push per tenerti aggiornato sugli ultimi articoli