De Micheli pasticcia sui trasporti, smentita pure da Ricciardi

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“Il rischio di contagio nel sistema del trasporto pubblico locale è bassissimo. I mezzi pubblici anche nei periodi di punta generalmente non superano la capienza tra il 70-75%”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, interviene durante l’intervista a In Mezz’ora su Rai tre.

Ricciardi sconfessa la De Micheli

Eppure sono note le immagini dei mezzi pubblici gremiti di persone in violazione al distanziamento fisico che smentiscono le rassicurazioni spocchiose del ministro De Micheli che, pur di non riconoscere l’inefficienza dell’organizzazione della mobilità pubblica, rilascia dichiarazioni divergenti dalla realtà. Negli ultimi sei mesi l’unica cosa certa è stato il ritardo enorme nella gestione di una recidiva che era stata, peraltro, ampiamente  preannunciata dalle nuove star virologiche del palinsesto televisivo. Inoltre, le garanzie di sicurezza nel trasporto pubblico, celebrate dalla De Micheli, sono state sconfessate dal consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, che, ospite della trasmissione “Agorà” di Luisella Costamagna, ha evidenziato: “Trasporti sicuri? Se la ministra De Micheli parla dell’alta velocità ha ragione, se si riferisce al trasporto pubblico locale no”.

“Abbiamo sempre detto che su bus e metro – ha chiosato Ricciardi – la capienza non doveva andare oltre il 50%, e invece poi si è derogato all’80: ma a bordo è uno dei momenti in cui si è più a contatto e anche l’uso della mascherina protegge di altri ma non se stessi. È un momento tipico di contagio”. Insomma, l’esponente del governo e titolare dei Trasporti asserisce con certezza l’affidabilità dei mezzi pubblici di trasporto nel mettere a riparo gli utenti del servizio dai contagi, mentre il consulente del governo sostiene il contrario indicando nella mobilità pubblica una fonte di contaminazione per come è (dis)organizzata.

Trasporto pubblico allo sbaraglio

Eppure, ogni giorno possiamo verificare le condizioni in cui viaggiano lavoratori e studenti che vengono stipati nei mezzi pubblici in un carnaio amalgamato senza rispettare il canonico intervallo fisico. Il ministro De Micheli quali provvedimenti ha adottato in questi mesi per potenziare e salvaguardare il trasporto pubblico? Se anche un autorevole tecnico, al servizio del ministero della Salute, contesta le modalità di accesso e permanenza nel trasporto pubblico significa operare nell’irresponsabilità e vanificare qualsiasi tentativo di recuperare una piena fruizione in sicurezza del sistema formativo, essendo il tragitto, che precede l’ingresso scolastico, sorgente epidemica e moltiplicatore del rischio.

Un rischio che si immette nel circuito scolastico, per poi trasferirsi all’interno delle famiglie, in una spirale potenzialmente senza fine. Il governo negli ultimi sei mesi come ha strutturato il trasporto pubblico per ostacolare l’incedere avido del virus? La discordanza fra il ministro De Micheli e il consulente Ricciardi disorienta i cittadini, che percepiscono insicurezza provocata da chi dovrebbe, piuttosto, mitigare le incertezze connesse all’organizzazione pubblica dei trasporti.

Andrea Amata, 20 ottobre 2020

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