Dibba aveva ragione: il M5s è il nuovo Udeur

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Il premier Conte, con l’armata Brancaleone che lo sostiene, ha dato mandato a Clemente Mastella di esplorare la disponibilità dei senatori bordline ad essere ingaggiati in una nuova maggioranza. Il Movimento 5 Stelle pur di posticipare la sua estinzione elettorale si affida alla pratica, che ha sempre deplorato con epiteti di riprovazione, del trasformismo. Ieri i voltagabbana erano l’espressione insulsa della degenerazione politica, mentre oggi vengono incoraggiati a materializzarsi, nobilitandone il ruolo con l’ipocrisia lessicale che li eleva a “costruttori.

Grillini attaccati alla poltrona

I grillini volevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, ma poi, sedotti dalle prerogative del potere, si sono convertiti a custodi del Palazzo tanto da volerlo sigillare con il vituperato compromesso. Agli esordi del loro attivismo politico, i 5 Stelle si presentarono come nerboruti buttafuori pronti a sgomberare le istituzioni dagli occupanti abusivi, mentre oggi si dimostrano malleabili buttadentro. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha smascherato la regia politica incaricata di soccorrere Conte e soci, confessando sui suoi canali social: «Comunque anche io ho avuto l’onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo “tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma”. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo».

Il messaggio di Mastella contiene un dato di spregiudicatezza politica che deve far riflettere perché il prospettato sostegno del Pd a Calenda, per la candidatura a sindaco di Roma, implica che l’attuale sindaco della Capitale, la grillina Virginia Raggi, è sacrificabile. Mastella sta operando a nome di un’intesa politica che ha nel Pd e nei 5 Stelle i suoi principali pilastri, pertanto lo scambio offerto a Calenda (tu appoggi Conte e il Pd ricambia su Roma) presuppone la copertura politica dei principali partiti fautori di un Conte ter. Stiamo assistendo ad uno spettacolo per niente edificante con i “trafficanti” di poltrone accaniti a stabilizzare un assetto di potere che finora si è dimostrato inadeguato alle sfide in cui il Paese è impegnato.

Dibba critico sul movimento

Nell’ottobre del 2020 il guru dell’ortodossia grillina, Alessandro Di Battista, picconava il Movimento per essersi snaturato, abdicando ai valori originari pur di conservare le poltrone di governo. Di Battista così ammoniva i suoi colleghi di partito: «Così facendo si andrà verso una direzione di indebolimento del M5s e si diventerà un partito come l’Udeur buono forse più per la gestione di poltrone e di carriere. Non è quello per il quale ho combattuto».

A distanza di pochi mesi dal monito profetico di Di Battista, che utilizzava l’Udeur di Mastella come metro del deterioramento in atto, il Movimento per sopravvivere alla tempesta della crisi di governo si affida alla mediazione del politico di Ceppaloni. Ormai i 5 Stelle sono diventati il prototipo del camaleontismo politico, mutano opinione e idee per opportunismo. Va interrotto il remake del Conte II, mandando a casa registi, attori protagonisti e comparse di un film candidabile all’Oscar del trash istituzionale.

Andrea Amata, 17 gennaio 2021

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