Zanzara tigre

“È lavabile? Andate a fare in c***”. Cruciani stende gli ambientalisti

Gli attivisti di Ultima Generazione parlano di “repressione”. E il conduttore della Zanzara non ci sta

La Zanzara 10gen2023

Durante l’ultima puntata della Zanzara, il conduttore Giuseppe Cruciani punta il dito contro gli ambientalisti: “Io dico semplicemente questo, perché mi fa andare ai matti. Questi ragazzi di Ultima Generazione, e anche qualche anziano che li accompagna, parlano di estinzione del pianeta. “Abbiamo solo due anni e poi sarà un disastro”, “la terra sarà distrutta”, “voi non fate un cazzo e quindi ci dobbiamo muovere noi”. C’è insomma il grande pericolo dell’estinzione del pianeta”.

Poi ha aggiunto: “Questo dicono questi signori che imbrattano il Senato, che bloccano le strade e via dicendo. Ma con cosa vanno lì? Con la vernice lavabile. La vernice lavabile! Questa cosa mi manda ai matti. Eh no: se voi credete che ci sarà l’estinzione del pianeta, dovete andare con la vernice vera. Se volete fare i rivoluzionari dovete sovvertire l’ordine. E non la vernice lavabile: andate a fare in cu**. Questa è l’unica cosa che vi meritate”.

L’editoriale di Cruciani arriva a margine della notizia riportata dall’Ansa secondo cui gli attivisti di Ultima Generazione denunciano una sorta di “repressione” nei loro confronti. “La repressione che stiamo ricevendo è sproporzionata rispetto alle azioni non violente che portiamo avanti”, ha detto Simone Ficicchia prima di entrare al Palazzo di Giustizia di Milano. Il giovane è stato protagonista di diversi blitz, tra cui anche quello contro Palazzo Madama e un altro a luglio quando prese di mira la Primavera del Botticelli agli Uffizi. Senza dimenticare una serie di blocchi stradali a Roma. “Noi porteremo in aula tutte le nostre motivazioni chiare e condivise dalla comunità scientifica sul nostro futuro, sul rischio dei cambiamenti climatici – ha detto Ficicchia – e la non violenza totale delle nostre azioni, un 20enne studente non può essere un pericolo sociale“. Per poi aggiungere: “Mi sono sentito attaccato non per quello che faccio ma per la persona, è una misura, la sorveglianza speciale, che ha lo scopo di isolare la persona dal resto del movimento, vengo punito e processato per il mio stile di vita”.

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