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È scoccata l’era dei situazionisti

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La fisica teorica una volta arrivata al limite delle sue capacità di interpretazione della realtà ha definito il concetto di “orizzonte degli eventi”, ovvero il luogo nel quale le leggi della fisica classica perdono significato, dove cessa ogni possibilità di osservare un fenomeno, dove un corpo può essere contemporaneamente in più luoghi e dove il tempo perde il suo significato usuale.

Nell’arena politica tutto è possibile

Io in questi giorni mi sono convinto che siamo arrivati all’orizzonte degli eventi della politica, anche per la singolare questione che l’orizzonte degli eventi si troverebbe al limite estremo prima di essere risucchiati da un buco nero. Singolare metafora che si adatta perfettamente alla politica attuale.
Ormai siamo in un non luogo dove tutto è possibile, le dichiarazioni si susseguono e si contraddicono nello spazio di poche ore, l’impossibile diventa possibile, acqua ed olio si miscelano allegramente e curiosamente si trasformano in cappuccino. Del resto ormai tutto è possibile nell’attuale politica situazionista.

I commentatori si affannano a dare patenti di coerenza o incoerenza, dichiarazioni di anni fa vengono sbandierate per svelare contraddizioni attuali, La Lega “costola della sinistra” di Dalemiana memoria, Salvini “comunista padano” ma anche l’uomo del Papeete o l’amico di Orban, transfughi di ogni storia politica come Tabacci o il recente Ciampolillo si sentono eredi degli “straccioni di Valmy” dell’indimenticabile Cossiga, ma sono dei semplici buoni a nulla, giornalisti e capetti politici che invocano di fare presto perché il Paese non è in grado di sopportare altri ritardi che subitanei si adagiano a consultazioni e riconsultazioni inframmezzate da esplorazioni, in un rito bizantino dal ritmo millenario nel quale sguazzano tutti allegramente, mentre recenti fenomeni della politica come Casalino tornano ad essere semplicemente fenomeni da baraccone.

Insomma tutto sembra in movimento, gruppi si aggregano ed altri si scindono, ma come in quel vecchio gioco delle sedie dove una volta fermata la musica tutti dovevano trovare uno spazio per sedersi salvo restare esclusi dal gioco, tutti stanno girando come dervisci sapendo che la musica si sta per fermare. Insomma la politica sta trovando un nuovo equilibrio, anche se ancora per un poco tutto può essere detto e contraddetto senza che questo comporti alcun effetto duraturo o comunque irreversibile. Solo il sonnacchioso Zingaretti, evidentemente inconsapevole di una realtà che non comprende, orwellianamente si crea la sua realtà dandosi un ruolo negli eventi che non è mai esistito. Siamo sinceri solo Matteo Renzi è stato in grado di interpretare e vivere in questa realtà aumentata, solo lui è stato capace di agire sull’orizzonte degli eventi cambiando le regole della fisica politica; far nascere un governo che impedisse i pieni poteri, stare contemporaneamente in due diverse maggioranze, trattare la prosecuzione di un Governo e determinare la nascita del suo opposto, perdere ogni potere rifiutandone di maggiore e conquistare un posto al tavolo dei grandi.

Cosa accadrà col governo Draghi

Direi che abbiamo bisogno di una moratoria: con il governo Draghi, se arriverà, saremo di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo un governo di spesa a debito presieduto dal protettore del risparmio (primo impegno di un governatore di Bankitalia e di un Presidente Bce), un governo che dovrà assumere decisioni politiche che si svolgeranno per generazioni senza politici al suo interno, un governo che potrebbe cadere ogni giorno e perciò resisterà fino alla fine della legislatura. Perciò basta con la ricerca delle dichiarazioni, con Bettini capo della corrente thailandese del Pd, con Veltroni che non è andato in Africa o Renzi che che non ha lasciato la politica, Berlusconi mafioso, Grillo omicida, Di Maio bibitaro e tutta la solita paccottiglia. Come non dovremmo osannare i nuovi Dei così dovremmo smettere di infangare quelli vecchi.

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