Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato la vicenda dell’adolescente che ha fatto il gesto della pistola in aula al Senato contro Giorgia Meloni, il boicottaggio delle università italiane verso quelle israeliane e la mancanza di proteste delle femministe italiane nei confronti del patriarcato iraniano.
“A proposito dello studente di 16 anni che ha fatto il gesto della pistola in aula al Senato contro la Meloni. È gravissimo.”, esordisce Cruciani. “Ma voi immaginate, voi immaginate se uno studente di destra, fascistone eccetera, avesse fatto il gesto della pistola a Draghi o a Speranza? Sarebbe successo un casino. Poi tra l’altro questo fa pure lo spiritoso. Ha chiesto scusa però ha detto «beh sì però faccio dei saluti antifascisti». Ma che cazzo vuol dire? Mamma mia che pena. È veramente un poveretto, un poveretto che non sa che cos’è la democrazia.”
Il conduttore di Radio24 commenta poi il boicottaggio delle università italiane verso quelle israeliane: “È una roba schifosa. Decidere di non fare più accordi con le università israeliane che non c’entrano un cazzo con quello che sta avvenendo a Gaza. Voi direte: «nooo sono complici dal genocidio». È uno schifo che mi ricorda, la dico molto forte caro David, una frase che veniva pronunziata quando c’era il baffino che è ‘Juden Raus’. Mi ricorda quest’immagine. Via gli ebrei dall’università, uno schifo assoluto.”
Infine, Cruciani critica l’assenza di proteste delle femministe italiane nei confronti del patriarcato iraniano: “Una cosa voglio dirla invece alle femministe. Saprete del caso della ragazza iraniana morta asfissiata in auto. L’Iran si rifiuta di prendere la salma. Lei è morta asfissiata in auto e gli imam, dell’Iran dunque, la considerano una peccatrice. La considerano una peccatrice. Dove sono le femministe italiane? Dove sono le femministe italiane? Perché non ci sono proteste ogni giorno contro il vero patriarcato, che sta lì dove c’è quel vice Ayatollah, che spesso noi seguiamo, che spesso noi intervistiamo. Lì c’è il vero patriarcato. Dove sono le femministe?”