Cronaca

Esclusivo

Ecco a cosa serve la mascherina: protegge i ladri nelle rapine

Tabaccaio derubato a mano armata. Il bandito si è celato dietro un Dpi anti-Covid. L’ira dei passanti: “Adesso basta”

furto con mascherina covid

Mercoledì 27 dicembre, sono le ore 13,45 in viale San Sisto, la strada più trafficata del quartiere di Perugia. Entra un uomo armato di coltello nella locale tabaccheria, sita nel punto più commerciale e frequentato della zona e, con indosso una mascherina Ffp2, si fa consegnare una ingente cifra in danaro e un grosso fagotto di biglietti della lotteria istantanea, i cosiddetti “gratta e vinci”.

Mi sono trovato a passare di lì quasi contemporaneamente alla fuga precipitosa del malintenzionato, il quale ha approfittato di un momento in cui nel locale c’era solo la proprietaria, che ovviamente ha subìto un tale choc da non riuscire quasi a proferire parola per parecchi minuti.

Ho raccolto la testimonianza di alcune persone che si trovavano nel luogo del crimine in quel momento. Alcuni di loro, in particolare, hanno puntato il dito proprio nei riguardi dell’uso demenziale della citata mascherina. Una signora ecuadoriana, ha spontaneamente dichiarato con enfasi: “Basta con queste mascherine, è ora di finirla.”

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D’altro canto, come è già stato più volte ricordato su queste pagine, la legge del 22 maggio 1975, n. 152, recante «Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico», all’articolo 5, dispone che “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”.

Quindi, non solo si è ben compreso da tempo che la mascherina non protegge contro i virus, ma essa rappresenta un incentivo per commettere reati anche nelle ore di punta, dal momento che impedisce di riconoscere il volto dei malviventi.

In tal senso, sarebbe il caso che i nostri sacerdoti virali, che ancora imperversano sui mezzi di informazione, la smettessero di propagandare l’uso di un dispositivo di protezione che, a quanto si vede, protegge quasi unicamente la sicurezza di ladri, borseggiatori e rapinatori.

Immagino che da ora in poi, non solo la sfortunata titolare della citata tabaccheria, ma anche gli altri commercianti circonvicini quando vedranno entrare un cliente con la mascherina a tutto penseranno fuorché al Covid-19.

Ditemi voi se questa non è una delle più classiche e demenziali eterogenesi dei fini scaturita dall’eterna strategia di lotta al Sars-Cov-2. Un virus che se non ti manda in ospedale, rischia però di farti portar via l’incasso di una giornata di lavoro.

Claudio Romiti, 28 dicembre 2023

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