Cronaca

Ecco perché avevo questo cappello in testa

porro cappello

Oggi la Zuppa di Porro l’avete vista? Ebbene sì, l’outfit era particolare: cilindro in testa, cravatta, tight. Un motivo c’è e si chiama: corse dei cavalli di Ascot, e cioè l’evento ippico più famoso del mondo. Era un appuntamento fisso anche per la Regina Elisabetta che non mancava mai di aprire le danze e vedere i purosangue correre lungo il prato verde dell’ippodromo.

Istituita dalla Regina Anna nel 1711, la corsa si svolge sempre d’estate in giugno. Questo è stato pure il primo appuntamento da sovrani regnanti per il re Carlo e la regina Camilla, dopo le tante edizioni presiedute dalla defunta regina. Beh, cosa dire? Che una delle regole dell’Ascot è che è previsto un codice di abbigliamento ben preciso per ogni settore a cui si accede. Per entrare nell’area “Royal Enclosure”, ad esempio, non si sgarra: serve un tight nero, grigio o blu scuro che deve includere un gilet e una cravatta (sono accettabili motivi di natura patriottica, ad esempio una bandiera nazionale), occorre poi un cappello a cilindro nero o grigio (può essere rimosso all’interno di un ristorante o di un box privato o all’interno di un’area salotto esterna chiusa, terrazza, balcone o giardino); infine “le scarpe devono essere nere e indossate con calzini che coprono la caviglia”. Assolutamente vietati cilindri personalizzati, papillon o foulard, loghi sull’abito, ghette e ovviamente guai ai pantaloncini. Volendo si può indossare una camicia a maniche corte però è vietato togliersi la giacca. 

Per le signore, regole ugualmente ferree. Si legge sul sito: “Abiti e gonne dovrebbero cadere appena sopra il ginocchio o più lunghi, si possono indossare giacche e pashmine anche se i top e gli abiti sottostanti devono comunque essere conformi”. A dire il vero “i tailleur pantalone sono i benvenuti e devono essere di materiale e colore coordinati” mentre “le tute devono scendere sotto il ginocchio e rispettare i requisiti delle spalline”, che per tutti gli abiti devono avere “una larghezza minima di 1 pollice/2,5 cm”. Anche qui, cappello obbligatorio. E guai a mostrare l’ombelico.

Clicca qui per vedere il video della corsa