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“Ecco perché non può farlo”. Il Garante sbugiarda Landini

Paola Bellocchi: “Così come è stato proclamato sembra uno sciopero à la carte”. Cgil e Uil rischiano sanzioni

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La presidente della Commissione di garanzia sugli scioperi, Paola Bellocchi, ha espresso le proprie opinioni sulla recente controversia riguardante lo sciopero generale in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera. Bellocchi, professore di diritto del lavoro, ha chiarito le ragioni per cui la commissione ha ritenuto non valido lo sciopero generale proposto da Cgil e Uil venerdì 17 novembre.

Prima di andare nei dettagli, Bellocchi ha sottolineato che la decisione non è stata una “bocciatura”. “A fine ottobre, abbiamo esaminato il documento di proclamazione della protesta e da subito ci è parso che non corrispondesse ad uno sciopero generale – ha detto – ma fosse uno sciopero solo di alcune categorie, altri si erano già organizzati in ulteriori altre 20 proclamazioni di scioperi generali regionali”. Inoltre, ha sottolineato che 16 categorie del settore privato erano escluse dalla protesta, negando quindi la condizione di “generalità” di sciopero.

Bellocchi ha spiegato che gli scioperi di settore seguono una disciplina distinta, più restrittiva rispetto agli scioperi generali. “Ad uno sciopero generale è consentita la concomitanza, per far aderire tutte le categorie, ed è consentita una durata di 24 ore. Per gli scioperi di settore, i limiti sono molto più stretti, massimo 4 ore per la prima azione di sciopero ad esempio per il trasporto pubblico locale”. Ha poi aggiunto che la Commissione non può accettare un’interpretazione soggettiva di sciopero generale, altrimenti si rischierebbe di avere uno sciopero generale ogni giorno. “La nostra è una scelta di coerenza, ci siamo collocati nel solco delle decisioni prese già in passato dalla Commissione,” ha definito Bellocchi.

In risposta alle affermazioni di Cgil e Uil che intendono continuare con lo sciopero nonostante la bocciatura della Commissione, Bellocchi ha messo in luce il rischio di possibili sanzioni in caso di inosservanza della decisione presa. “Generalmente quando i sindacati non si adeguano, noi dobbiamo aprire un procedimento di valutazione per un’eventuale sanzione”.

Bellocchi ha infine toccato il tema del numero di scioperi generali in Italia, affermando che “lo sciopero generale sta vivendo un momento di sfilacciamento, ci sono molti nodi nel diritto sindacale su questo a partire dal fatto che ancora non abbiamo una legge sulla rappresentatività che fa sì che sindacati molto piccoli proclamino scioperi generali con adesioni dello zero virgola”

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