Ormai più che un’onda, è risacca, ma il colore non cambia: è sempre e comunque rossa. Dopo Livorno, Ravenna, Bari senza contare che comunque la schiuma della risacca bagna anche altri porti, è ora la volta di Napoli e Salerno. “Qui dove il mare luccica e tira forte il vento sulla vecchia terrazza davanti al Golfo di Surriento” (ci scusi Lucio Dalla per la citazione della sua poetica Caruso) proprio il vento ha cessato di soffiare ormai da decenni, per lasciare spazio alla bonaccia. E ancora una volta il governo si prepara a incartare un pacco dono per il PD, che, in questo caso è il PD del governatore De Luca.
Secondo voci tanto insistenti quanto attendibili, la scelta del nuovo presidente del porto, quello che dovrebbe confrontarsi con concessioni prorogate in una fedeltà degna dell’Arma, e affrontare i tanti interrogativi spazzati sotto il tappeto, è ristretta fra due uomini: uno fa il presidente, l’altro il segretario generale.
Il presidente è Andrea Annunziata, settantenne (ma secondo le ultime indicazioni di corridoio ministeriale il problema dell’età valido per altri funzionari pubblici, per i porti, in virtù dello pseudo bando per le candidature non esisterebbe se non in casi estremi). Avvocato, alle elezioni politiche italiane del 2001 è stato eletto PD alla Camera dei Deputati in Campania. Nel governo Prodi II ha ricoperto il ruolo di sottosegretario al Ministero dei Trasporti. Dal 2006 al 2008 è stato Presidente della Consulta Nazionale del Trasporto e della Logistica. Presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, poi Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale (Porti di Augusta e Catania) e da febbraio 2021 è Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (Porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia). In quota…?
L’alternativa a Annunziata, è Giuseppe Grimaldi, segretario generale della stessa ‘Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Tirreno Centrale, guidata da Andrea Annunziata, ovvero i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. Nato a San Giorgio a Cremano nel 1967, architetto, Grimaldi è in servizio da circa 34 anni nella pubblica amministrazione, ha svolto l’incarico di segretario generale dell’ex Autorità di Bacino Regionale Campania Sud, di commissario delegato per l’emergenza idrogeologica nelle province di Benevento e Avellino, di direttore generale dell’Agenzia Campana per la Mobilità, le Infrastrutture e le Reti. Quota…?
Ci perdoni ancora Dalla “E’ una catena ormai che scioglie o’sangue dint’e vene” e il governo in carica (accusato di rastrellamento di posti di potere e occupazione abusiva di poltrone), potrebbe nei porti passare alla storia come il più munifico e generoso con l’opposizione. Anche se – secondo giuristi di fama – la famosa intesa delle Regioni non è un vincolo, ma un suggerimento, al punto che per la nomina dei presidenti si ribadisce che va “sentito” il presidente della Regione.
Pasqua è passata, ma in attesa di scoprire altre sorprese nelle uova portuali ancora da spaccare, arrivano comunque due voci di segno contrastante. Come ai tempi della vecchia e sana DC a Venezia sarebbe stata trovata un’intesa globale sulle candidature per il Comune, per la Regione e quindi anche per la nomina del presidente del porto: il nome di Matteo Gasparato (manager specializzato in logistica, proveniente dall’Interporto di Verona e targato Fratelli d’Italia) avrebbe spazzato via quelle dei tanti che aspiravano a passeggiare sul Ponte di Rialto e che forse prematuramente si erano convinti di aver già vinto la poltrona.
E non manca neppure, nella grande riffa dei porti, lotteria che non tiene conto di conoscenza del porto e dei suoi equilibri, la prima polemica; il presidente “designato” di Genova – secondo voci riportate anche da media specializzati – avrebbe incontrato un manager di un terminal; mossa infelice visto che a Genova sono ancora aperte le inchieste sulle concessioni, esiste una forte contrapposizione di interessi sulle stesse. E come nei caruggi di Genova qualcuno continua a sussurrare: va bene i tecnici (il governo dovrebbe sapere che nella storia del Paese hanno fatto più danni che la gramigna) ma consegnare il timone della Superba a un livornese, ignaro del complesso equilibrio di poteri sulle banchine, potrebbe rivelarsi un azzardo.
E intanto da Roma rimbalza una voce dell’ultima ora: martedi’ dovrebbero essere completate le nomine. Martedi’ di quale settimana?