L’invenzione del futuro

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LA FORZA DEL CAMBIAMENTO

Ci sono dei momenti nelle nostre vite in cui alla forza dei cambiamenti, che sono costanti e sempre presenti, anche quando sono impercettibili, hanno una forza dirompente. Sono talmente dirompenti da modificare i nostri comportamenti. Si modifica il nostro modo di pensare, il nostro modo di approcciare la vita, di guardare al domani, di guardare al futuro. Personalmente uno di quei momenti è coinciso con la nascita della mia prima figlia, Chiara. L’effetto avvertito si è consolidato con la nascita di Arianna, qualche anno più tardi.

EMOZIONI

Era un po’ che non ci pensavo. Ieri sera ospite a Roma di Banca Mediolanum in occasione della premiere del cortometraggio “L’Uomo Che Inventò Il Futuro”, ho rivissuto tutto come in un flashback. Mentre le immagini scorrevano sullo schermo, mentre le sequenze si rincorrevano, è stato come “sentire” di nuovo sulla mia pelle tutta la responsabilità che ho avvertito nel momento in cui le mie figlie sono venute al Mondo. Effettivamente il mio primo, vero incontro con il futuro, quasi come se lo avessi davvero immaginato per la prima volta, è stato in quei momenti. Fino ad allora mancava un aspetto che reputo indispensabile nella considerazione del futuro: la responsabilità.

L’IMPORTANZA DELLE SCELTE

La responsabilità delle nostre azioni di oggi, la responsabilità delle nostre scelte di oggi, la responsabilità dei nostri comportamenti di oggi. Senza quel senso di responsabilità che il rapporto con un figlio finisce per farti esplodere dentro, il futuro ha meno valore. E’ più facile vivere alla giornata, è più semplice concedersi alle leggerezze della vita, è meno necessario pensare al futuro. Ecco, ripensando alle immagini del film che scorrevano e si sovrapponevano a quelle della mia vita ho compreso che il futuro è Responsabilità. E’ responsabilità verso se stessi, è responsabilità verso le persone che amiamo.

IL FUTURO È COMPETENZA

Mentre il primo piano si soffermava sulle inquadrature del più giovane protagonista del “corto”, non riuscivo a non pensare agli sguardi delle mie figlie, ai tanti momenti di confronto che ho avuto con loro e con la loro necessaria e lecita voglia di leggerezza in questo momento della loro vita. Non riuscivo a non pensare a quante scelte sei costretto a fare che loro non capiscono. Una condizione che avevo già vissuto, nel ruolo di figlio, per le scelte che i miei genitori avevano fatto per me. Quelle scelte non le capivo neanch’io. Non le ho comprese fino a quando…non sono diventato genitore anch’io.

Ed è allora che capisci che hai bisogno di aiuto. Hai bisogno di circondarti di quel senso di competenza che ti consente di fare la scelte giuste per aiutarle a costruire il futuro che desiderano, ma anche il futuro che ancora non comprendono. E ascoltando i relatori presenti sul palco ieri sera ho avuto nitida la sensazione di quanto sia necessario essere preparati, fortemente competenti.

Il professor Gianni Canova, rettore dello IULM e critico cinematografico con la sua descrizione critica, subito a valle della proiezione mi ha entusiasmato. Le sue analisi mi hanno fatto capire quanto io fossi personalmente lontano da certe competenze, di come, attraverso il suo sguardo, quel film che avevo appena visto, assumesse una forma diversa, una sostanza diversa, una profondità diversa.

La forma, il particolare, il dettaglio che proprio Ferzan Ozpetek regista famosissimo la cui firma, ma ancor più la sua regia, ha regalato all’opera appena presentata.

LE PERSONE AL CENTRO

Un film denso di significati umani che lascia trasparire, per la banca di Casa Doris, una voglia di occuparsi “più delle persone che dei loro soldi, perchè occupandoci delle persone gestiamo meglio anche i loro soldi”, così come dichiarato da Stefano Volpato, direttore commerciale. Una Mediolanum, sempre più costruita attorno alla figura di Massimo Doris, brillante protagonista della competenza espressa nel dibattito pre e post proiezione, un dibattito impreziosito dalle capacità di affabilità, unicità, e simpatia, di una Costanza Calabrese apparsa sempre sul “pezzo” dei contenuti tanto alti espressi da tre personaggi del rango di Ozpetek, Canova e Doris.

LA FORZA DELLA COMUNICAZIONE

Scelta coraggiosa. Scelta di campo, però, con la struttura di Gianni Rovelli che si è avvalsa del contributo di Armando Testa. Un ultimo plauso per gli attori. Veri e appassionati. 

UN SUGGERIMENTO

Il film. Guardatelo insieme ai vostri figli potrebbe essere particolarmente emozionante, costruttivo educativo ed edificante farlo, dedicatevi questi pochi minuti di riscoperta interiore, di emozione interiore, di costruzione del futuro. Il vostro.

Leopoldo Gasbarro, 19/11/2021

 

 

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