Tutti i banchieri al XII congresso della Fabi. A Roma da oggi

Cinque giorni di lavori e presenze straordinarie

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Prende il via oggi il XII Congresso Nazionale della FABI. Si tratta di un appuntamento straordinario per il mondo delle banche. Lando Maria Sileoni, segretario generale, ha davvero messo assieme in occasione dei 5 giorni di lavori, il meglio che il settore può esprimere.

Non mancherà quasi nessuno all’appuntamento. Giornalisti, economisti, ma sooprattutto loro, i vertici degli istituiti di credito più importanti del Paese. Da Messina (Intesa) ad Orcel (Unicredit), da Patuelli (ABI) a Castagna(Banco BPM) , da Lovaglio(MPS) a Montani(BPER), da Pastore(ICCREA) a Dell’Erba(FEDERCASSE); tanto per citarne qualcuno.

Saranno cinque giorni di discussione, di confronto, di assunzioni di responsabilità, di visioni verso un futuro difficile da decifrare.

Come scrive la FABI nel suo comunicato d’apertura:

“Il rialzo del costo del denaro della Banca centrale ha cambiato le carte in tavola per famiglie e imprese e con un mix imperfetto di tassi e inflazione, la ricchezza accumulata nel corso di anni, corre il rischio di andare infumo in tempi brevi. Sfrenata corsa dei prezzi, prestiti più onerosi e perdita di potere di acquisto sono solo alcune delle maggiori conseguenze di un meccanismo economico perverso che mina il tesoretto degli italiani e continua a metterne a dura prova la capacità di risparmio”.

L’attenzione alla “cassaforte del Paese” (risparmio) è forte. Rappresenta il tema del confronto forte tra le parti presenti al congresso.

E poi c’è il ruolo centrale e principale delle banche che rappresentano il tessuto connettivo della società e che stanno vivendo un momento di forte e volenta trasformazione, tutta da decifrare ed orientare.

E’ un momento difficile per tutti che va affrontato con attenzione e responsabilità:

«L’inflazione è la più ingiusta delle tasse – sottolinea Sileoni (segretario generale della Fabi)- perché colpisce soprattutto chi ha redditi bassi e ha pochi risparmi. Il rischio, insomma, è quello di vedere aumentare le disuguaglianze sociali. Il potere d’acquisto degli stipendi, purtroppo, è tornato indietro di 25 anni. La soluzione va quindi cercata nel rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, alcuni scaduti anche da più di cinque anni, con importanti aumenti economici. Chi ha liquidità sul proprio conto corrente è particolarmente colpito perché i suoi soldi valgono sempre meno. Per questo è fondamentale che le banche, che hanno beneficiato dell’aumento del costo del denaro, adesso restituiscano alla clientela una parte di quei benefici alzando i tassi d’interesse sui conti correnti. Sono argomenti importanti per la collettività e ne parleremo da ogg 12 giugno, al nostro congresso nazionale, avremo l’occasione di confrontarci con gli amministratori delegati di tutti i più importanti gruppi bancari italiani e con i rappresentanti dell’Abi».

Leopoldo Gasbarro 12 giugno 2023

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