Economia

Perché bisogna investire nel digitale

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Si investe in prodotti tecnologici, ma i dati non sempre convincono

Esiste una connessione tra la visibilità sugli investimenti in tecnologie digitali e lo sviluppo agile dell’impresa? Assolutamente sì. Ma i professionisti del settore non credono che i dati siano sempre così affidabili.

La maggioranza degli executive (il 92%) è convinta che le informazioni sul valore delle tecnologie per l’azienda sia un asset strategico essenziale per le decisioni relative agli investimenti in digitale. Eppure soltanto il 62% degli stessi manager si fida dei dati che ha a disposizione. A dirlo è una ricerca, dal titolo “L’imperativo della trasparenza: come la visibilità sulla spesa per la tecnologia genera valore aziendale”, condotta da Harvard Business Review per conto di Apptio, azienda americana che sviluppa software di gestione aziendale.

Lo scopo dello studio? Verificare il grado di trasparenza dei dati relativi agli investimenti in tecnologia e misurare la correlazione esistente con lo sviluppo agile dell’impresa. Il principale fattore evidenziato? Il divario esistente tra i dati a disposizione e la fiducia verso gli stessi da parte degli executive, che dovrebbero sfruttare tali informazioni per programmare strategie aziendali capaci di adattarsi alla rapida e continua evoluzione del mercato.

 

Pandemia e nuovi modelli di gestione del business

Neanche a dirlo, anche qui c’è lo zampino della pandemia, che ha contribuito decisamente ad aumentare gli investimenti in prodotti digitali e tecnologie varie. Le nuove esigenze sociali e i nuovi modelli di gestione del business, infatti, hanno accelerato il processo di trasformazione tecnologica e incrementato la domanda di prodotti e servizi digitali, portando le imprese a scoprire nuove aree riguardo al taglio dei costi, all’ottimizzazione della trasparenza aziendale e alla promozione del loro valore aziendale.

L’82% del campione intervistato afferma di aver incrementato gli investimenti in tecnologia a seguito dello scoppio della pandemia da Covid-19 per diverse esigenze: accelerare la disponibilità di nuovi prodotti e servizi (62%), adeguarsi alle nuove modalità di lavoro smart (50%), migrare al cloud (45%), consolidare o dismettere sistemi e applicazioni legacy (35%), migliorare costi e flessibilità (25%), monitorare la salute e la sicurezza di dipendenti e clienti (22%).

 

Una strategia sempre più digital-first per il futuro

Oggi i team aziendali si avvalgono di un approccio agile per switchare da una delivery basata sui progetti a una basata sui prodotti, ma tale approccio richiede tre elementi di base fondamentali: degli strumenti in grado di sfruttare al meglio i dati a disposizione, una completa visibilità sulla spesa It e un controllo preciso sul Roi (return of investment) delle tecnologie.

Senza tali fattori diventa davvero difficile per i decisori aziendali capire come investire i budget in modo proficuo. I business manager possono dunque puntare a due obiettivi e opportunità: costruire infrastrutture che accelerino l’adozione di nuove tecnologie e incrementare il processo di innovazione digitale attraverso una mentalità focalizzata sul prodotto invece che sul progetto. Solo così le aziende riusciranno a rispondere alle sollecitazioni del mercato mantenendo un controllo sul valore, sui costi e sui consumi

 

Umberto Macchi

 

 

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