Educazione finanziaria

Devo eseguire un bonifico parlante anche con lo sconto in fattura?

Caro lettore,
lo ricordi il Grillo parlante? Quel grilletto tanto carino che cerca di mettere in riga Pinocchio?

Viene chiamato anche grillo saggio, perché lui parla con il burattino e lo ammonisce, impersonando la voce della coscienza che cerca di orientare Pinocchio verso le scelte giuste.

Sono sicura che, fatto questo accostamento, riuscirai a ricordarti quello che sto per raccontarti con questa newsletter.

La domanda che ci viene fatta è questa:

“come va pagata la parte residua di una fattura, dopo che è stato applicato lo sconto in fattura dell’importo a credito di cui all’agevolazione fiscale che si utilizza?”

Bella domanda!

Ci si sta chiedendo, in altri termini, quale sia la modalità di pagamento da utilizzare (bonifico parlante o ordinario) per saldare una fattura avente ad oggetto interventi edili per i quali il fornitore ha concesso “lo sconto in fattura” ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio.

La logica ci porterebbe a sostenere che, trattandosi dell’importo che non gode di agevolazioni, potresti anche fare un bonifico ordinario.

E INVECE NO!

Pensavi per caso che fosse tutto semplice?

Ricordiamo innanzitutto che ai  fini di tutti i bonus in edilizia, il pagamento delle spese per l’esecuzione degli interventi deve essere effettuato mediante bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA, ovvero, il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.

Questo è, in altre parole, il BONIFICO PARLANTE.

Su tali bonifici le banche, gli istituti di pagamento e la Posta applicano, all’atto dell’accredito dei relativi pagamenti, la ritenuta d’acconto (attualmente nella misura del 8%).

Le regole per il bonifico parlante sono state definite (per il Superbonus) dalla circolare 24/E del 2020 dell’Agenzia delle Entrate, che non è necessario alcun bonifico laddove l’impresa accordi lo sconto TOTALE in fattura.

In tal caso infatti non viene a configurarsi alcun pagamento della spesa.

Ma se lo sconto non copre tutta la fattura?

Se si tratta cioè di una fattura che non è a zero?

Allora serve il bonifico parlante ugualmente!

Non c’è un chiarimento vero in tal senso, ma in assenza, si ritiene che il bonifico da eseguire sia comunque parlante, pur riguardando una somma non oggetto di detrazione fiscale.

E SE MI SONO SBAGLIATO?

Se ho eseguito un bonifico ordinario?

C’E’ UNA SOLUZIONE (stavolta la ho)!

Basta ottenere dall’impresa che ha eseguito i lavori

una dichiarazione sostitutiva di atto notorio

che attesti che i corrispettivi accreditati siano stati inclusi nella contabilità dell’impresa per la loro concorrenza alla corretta determinazione del reddito dell’impresa stessa (Circ. Agenzia Entrate 43/E del 18/11/2016).

MEGLIO però che ti adoperi per fare un bonifico parlante SEMPRE.

Non si sa mai col cambio di luna…..e di grillo!

Un caro saluto

Fabiola Pietrella

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