Economia

La Fed si sveglia: “E’ il momento di tagliare i tassi”. Ora è la Bce a dover placare i falchi

Attesa una riduzione dello 0,25%. Ecco cosa accade a prestiti e Borsa

powell federal reserve © panida wijitpanya tramite Canva.com

Dal black monday che lunedì 5 agosto ha sferzato le Borse mondiali, facendo capire a tutti che non c’era altro tempo da perdere sull’altare del rigore, alla serafica calma di Jerome Powell al simposio di Jackson Hole il passo è stato breve, ma sostanziale.

E’ arrivato il momento di tagliare i tassi“, ha scandito  il presidente della  Federal Reserve davanti agli altri banchieri centrali del Pianeta con un tono insieme fermo e sereno. “La direzione” del viaggio da intraprendere è chiara, ha proseguito Powell perché è ormai chiaro che l’inflazione è domata si sta portando verso il traguardo del 2%.

Meno chiari sono, invece, i tempi dell’allentamento della politica monetaria. Resta da capire, infatti, quale saranno il ritmo e soprattutto la velocità della discesa.

Il mercato punta quasi all’unanimità per un taglio prudente da parte della Fed, di appena 25 punti base al costo del denaro alla riunione del Fomc in agenda il 18 di settembre.

Poco più di un colpo di lima per una America che ora paga il 5,25-5,50% da oltre un anno pur di spegnere l’inflazione. E’ però altrettanto diffusa la convinzione che la Federal Reserve interverrà almeno tre volte da qui a fine anno.

Le parole di Powell dalle cime del Wyoming appaiono insomma come un chiaro segnale alla Bce di Christine Lagarde che è venuto il momento di tenere a terra i falchi del rigore.

Altrimenti si rischia di fare la fine della trota; una passione, quella della pesca, peraltro diffusa nella località montana sita a nord ovest degli Stati Uniti.

I vantaggi di un taglio dei tassi sono infatti evidenti. Equivalgono a nuovo carburante per i consumi e i prestiti, quindi in ultima analisi per il Pil.

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Speriamo che la Bce di Christine Lagarde segua rapidamente e senza errori, come spesso purtroppo invece accade, gli americani nella riduzione dei tassi dopo la prima timida limatura dello 0,25% concessa a metà giugno.

Se l’Eurotower seguirà la Fed nel taglio dei tassi ci saranno infatti immediati vantaggi. Eccone alcuni in estrema in sintesi:

  • I mutui casa a tasso variabile avranno rate più leggere per le famiglie italiane;  quelli a tasso fisso potranno essere surrogati con maggiore convenienza. Qui ecco quanto rende il mattone in Italia e le soluzioni più gettonate;
  • I prestiti al consumo dovrebbero costare di meno. Rendendo meno oneroso per le famiglie per esempio cambiare l’automobile a rate, o sostituire un vecchio elettrodomestico, il cellulare o ancora regalarsi un viaggio;
  • le imprese dovrebbero progressivamente pagare di meno per indebitarsi e quindi dovrebbero avere maggiori risorse da investire per guardare al futuro.

Di conseguenza anche i profitti delle aziende quotate in Borsa dovrebbero goderne, con l’eccezione delle banche che però hanno già fatto il pieno in questi anni elargendo generosi dividendi ai propri azionisti.

 

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