Lavoro ed economia: ecco come finirà

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Qualche giorno fa sono rientrato in redazione. Quando parli ad un giornalista della redazione difficilmente pensi soltanto ad un luogo fisico. La redazione per molti di noi è casa, famiglia, amici, tempo libero e lavoro. E’ il posto della creatività, è quello del confronto e della crescita. La redazione è una specie di piccola fornace in cui le notizie vengono incanalate, macerate, raccontate, trasformate. Il nostro magazine, le nostre pagine web, i redazionali. E’ quella la redazione. Un brulicare di pensieri, il posto in cui amare la vita. La redazione, pertanto non è un luogo fisico. Tutt’altro. Così attraverso l’azienda. Centinaia di computer e sono spenti…eppure non c’è nessuno che potrebbe riavviarli.

Mi siedo a quella che un tempo era la mia sedia, davanti alla mia scrivania. Mi lascio cadere come fossi preda di un raddoppio della forza di gravità. Chiudo gli occhi e provo a rivivere i rumori, le sensazioni.

Mi rialzo confuso. Non c’è rumore. Non c’è più anima. Tutto è cambiato. Sono certo che in quella stanza non torneremo più. Poi, invece di andar via mi siedo di nuovo ed accendo il computer. Dopo un anno ho qualche esitazione a ricordare la password, ma alla fine riesco. Così mi ritrovo proiettato nella “rete” a seguire siti americani che avevo dimenticato, non sollevati nei motori di ricerca del mio laptop.

Mi capita tra le mani un approfondimento di come la Pandemia stia cambiando completamente le regole del gioco nel mondo del lavoro e dei consumi negli USA. Mi guardo attorno distogliendo gli occhi dal PC. Non c’è bisogno di ricerche perché comprenda come tutto sia cambiato davvero.

Torno con lo sguardo sul pc e leggo.

…Si tratta, probabilmente del più grande cambiamento dettato dalla Pandemia. Le aziende hanno investito in tecnologie che erano disponibili da tempo, ma che non erano state implementate perché non c’era bisogno visibile di implementarle.

Ma ora la Pandemia le ha costrette a cambiare. Non si può tornare alla vecchia normalità. Le tecnologie avranno un impatto pesantissimo sull’occupazione.

Molte persone hanno lasciato le grandi metropoli come New York e San Francisco, ora che “lavorano da casa” possono scegliersi località più amene ed utilizzare le piattaforme per lavorare. Le aziende hanno investito in tecnologie per avere successo con i loro modelli ibridi di lavoro da casa e stanno tagliando i costi, ove possibile, riducendo l’impronta immobiliare e i costi correlati.

Nel settore sanitario ad esempio utilizzare la tecnologia per evitare il contatto, rende molte procedure di base più semplici ed economiche. La telemedicina si è trasformata totalmente. La creazione di appuntamenti video è ora incoraggiata. Le prescrizioni vengono compilate online e consegnate. 

Si risparmia tempo per il paziente e per l’operatore sanitario. Ovviamente, la telemedicina continua a non funzionare per molte problematiche mediche, ma i problemi di routine su cui i medici perdono gran parte del loro tempo possono essere gestiti in questo modo.

Solo alcune di queste tecnologie sono visibili ai pazienti. Per gli operatori sanitari, ha significato investire in strumenti video e altre tecnologie e nell’infrastruttura necessaria per supportare questo su larga scala.

E queste accelerazioni stanno arrivando da ogni settore. Tutto sta cambiando, molto sta migliorando nelle procedure. Tutti questi cambiamenti hanno un fortissimo impatto anche sull’andamento dei consumi e sulle abitudini dei consumatori.

Ad esempio c’è stata un’impennata negli acquisti di articoli sportivi che fin dall’inizio la scorsa primavera ha portato a una carenza di biciclette, motorini nelle grande città, attrezzi da ginnastica per la gestione dell’home fitness e da lì è esplosa a spirale, portando, soprattutto negli Stati Uniti al picco più grande di spesa per beni durevoli.

Questo è uno scenario completamente diverso rispetto a quello che i consumatori hanno vissuto in qualsiasi crisi precedente. Durante la crisi finanziaria, quella di Lehman Brothers i consumatori hanno improvvisamente tagliato gli acquisti di beni durevoli non durevoli. Ma durante la pandemia è accaduto il contrario.

Le persone hanno ottenuto un sacco di soldi gratis dagli incentivi e dai programmi di disoccupazione extra. Ma non solo.

Milioni di proprietari di case non hanno dovuto pagare le rate del mutuo perché li avevano inseriti nei programmi di tutela. Durante lo scorso anno 4,3 milioni di mutui erano stati sospesi. I divieti di sfratto hanno consentito alle famiglie in difficoltà di spendere un po’ di soldi per cose diverse dall’affitto. E’ successo negli Usa ma è successo in parte anche da noi.

In più c’è stato un enorme boom nei mercati finanziari e quelli he hanno comperato azioni tecnologiche soprattutto, si sono sentiti molto più ricchi e in condizione di poter spendere di più.

La pandemia ha spinto anche i consumatori e le imprese riluttanti all’e-commerce. Nel quarto trimestre dello scorso anno, quando i negozi fisici erano aperti quasi ovunque, le vendite online sono aumentate del 35% rispetto all’ano precedente .

Le consegne di pacchi sono quasi raddoppiate. Le aziende che operano nel settore hanno dovuto adattare e ridimensionare in crescendo le loro tecnologie digitali per affrontare il cambiamento. L’intero settore dell’e-commerce, probabilmente il più grande beneficiario della pandemia, ha investito ingenti somme in tecnologie e infrastrutture per far fronte all’impennata della domanda.

Mentre molti impiegati d’ufficio che ora lavorano a casa alla fine torneranno in ufficio, i vecchi tempi dalle nove alle cinque ogni giorno in una fattoria da scrivania sono finiti per molti dipendenti. Le aziende hanno investito in tecnologie per avere successo con i loro modelli ibridi di lavoro da casa e stanno tagliando i costi, ove possibile, riducendo l’impronta immobiliare e i costi correlati.

Questa volta, c’è carenza di approvvigionamento, non tagli della spesa. C’è carenza di semiconduttori, a causa dell’aumento della spesa per i beni, e le scorte sono limitate, tra ostacoli di produzione e problemi della catena di approvvigionamento. 

E data questa domanda e le questioni di offerta, i prezzi delle merci stanno aumentando. Ora un altro pacchetto di stimoli con più denaro gratuito è in preparazione al Congresso. Negli Usa ancora tanto denaro gratuito pioverà sui consumatori nei prossimi due o tre mesi.

Quello che accadrà quando questa crisi si risolverà e quando questo denaro gratuito svanirà, è uno scenario in cui i consumatori hanno acquistato tutti i beni che volevano acquistare. Altro che domanda repressa.

Ma quando questa crisi si risolverà, e quando i soldi gratis svaniranno, quanti viaggi di vacanza aggiuntivi faranno le persone per recuperare quelli persi? Quanti tagli di capelli aggiuntivi avranno per compensare i tagli di capelli persi? Quante partite in più verranno seguite direttamente allo stadio per compensare quelle che si erano perse? Quando tutto finirà la ripresa dei servizi riprenderà con la stessa velocità con cui in questi mesi si è sviluppata quella tecnologica. Siamo alle viste di una vera a propria condizione di boom anche per questi settori.

 

Ecco come andrà a finire.

Ci vorranno anni per risolvere i problemi che questi cambiamenti improvvisi e spesso enormi si lasciano alle spalle. Ma da quello che vediamo, moltissimi dei cambiamenti che stiamo vivendo sono positivi e avrebbero dovuto accadere molto tempo fa – e solo l’inerzia ha impedito che accadessero.

Mi chiamano…

E’ ora di andar via da quello che per una parte della mia vita è stato il mio ufficio, la mia redazione. Esco da lì con un pizzico di magone, ma il luogo non lo sento più mio…”posto nel cuore” quello è un’altra cosa. E’ formato da Fabrizio, Alessandro, Antonio, e Antonio e tutti gli altri. Siamo andati avanti, nonostante tutto. Abbiamo fatto di più e meglio. Nonostante tutto. O forse…

Grazie a tutto.

 

Leopoldo Gasbarro

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