L’inflazione americana all’8,6% e lo spread vola a 230

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Quella odierna è una delle giornate più difficili per i mercati finanziari internazionali. Prima la BCE in Europa che ha aperto un baratro sul debito pubblico italiano, che ha fatto salire fino a 230 punti lo spread e poi l’annuncio qualche minuto fa dell’ulteriore crescita dell’inflazione americana arrivata all’8,6% un valore mai visto negli ultimi quarant’anni sta mettendo sotto pressione i listini di borsa e gli andamenti dei titoli di stato, soprattutto di quelli italiani. 

In questo momento l’indice della borsa italiana perde oltre il 4% ed anche i future americani sono fortemente negativi con lo S&P 500 previsto, per ora, con un ribasso di oltre 2 punti e mezzo. Le scelte della BCE da una parte e l’inflazione americana dall’altra aprono a scenari poco facilmente controllabili nel breve periodo.

Ci vorranno nervi saldi sia da parte degli operatori che da parte degli investitori per gestire psicologicamente prima di tutto l’elemento di forte negatività scatenato dai numeri americani e dai poco chiari atteggiamenti della banca centrale europea. 

Vedremo cosa succederà nelle prossime ora. Ma una cosa è certa. Ci sarà da ballare, almeno per ora.

 

 

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