Vuoi far crescere i tuoi risparmi nel tempo? Copia ciò che fa il fondo sovrano norvegese

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Perché è così difficile copiare? Me lo chiedo osservando la pletora di servizi finanziari che le società di investimento continuano ad immettere sul mercato. Non c’è soluzione di continuità. E’ come se necessariamente fosse lecito aspettarsi un prodotto nuovo un giorno sì ed un giorno no. Ma sono davvero necessari? Sono necessari o servono a fare in modo che l’industria possa catturare l’attenzione di nuovi investitori ogni volta?

Sul “necessario” ho i miei seri dubbi. Personalmente ho sottoscritto un fondo globale azionario mondiale in forma “Pac” nel 1997. Da allora il fondo ha cambiato denominazione, ma è passato indenne attraverso le fasi storiche più negative del mercato degli ultimi 25 anni senza cambiare pelle veramente se non quella di adeguare il portafoglio al mercato di riferimento dichiarato nel prospetto informativo, dalla gestione del fondo stessa.

Ed allora il prodotto ideale quale dovrebbe essere? Credo che l’unico prodotto utile sia quello che serve alla persona che lo sta sottoscrivendo, un prodotto scelto in funzione delle necessità della persona, e non del marketing che lo pubblicizza.

Quello che non capisco inoltre è perchè anche dal punto di vista delle gestioni ci si debba inventare ogni volta qualche nuovo arzigogolo quando le semplici regole dettate da personaggi della storia economica internazionale, come Benjamin Graham, Warren Buffett e non ultimo Ennio Doris hanno dimostrato un’efficacia ed una semplicità uniche dal punto di vista dei risultati. 

 

Quali sarebbero queste semplici regole?

  1. Chiedersi perchè si sta investendo;
  2. Dimensionare il progetto finanziario, dal punto di vista temporale, in rapporto al progetto di vita che dovrà soddisfare;
  3. Una volta individuato il piano ed il tempo di riferimento, portarlo avanti quasi dimenticandosene (osservare costantemente le oscillazioni dei mercati, non sempre è buona cosa).
  4. Una volta scelto l’asset di investimento, diversificarlo quanto più è possibile.

Ma perchè parlo di copiare? Perchè ci sono servizi finanziari in giro per il mondo che hanno già dimostrato, e continuano a farlo nel tempo, la loro efficacia. Volete investire per molti anni per accumulare o incrementare i vostri capitali? Guardate come il fondo sovrano norvegese segua a menadito le regole, prima citate del trio Graham/Buffett/Doris.

 

Cosa fa il fondo sovrano norvegese?

Individuato l’obbiettivo: accrescere il più possibile le disponibilità pensionistiche dei cittadini del paese scandinavo ha orientato, e continua a farlo, le sue scelte gestionali nel lungo periodo, strutturando gli investimenti soprattutto nel mercato azionario, visto che nel lungo periodo garantisce le migliori performance e diversificando al massimo gli investimenti.

Risultato: il fondo investe inoltre in quasi 10.000 titoli in tutto il mondo e mantiene nel tempo una costanza di risultati che ciascuno di noi vorrebbe aver avuto garantita sia negli anni precedenti a questo sia in quelli che verranno.

La somma gestita dal fondo sovrano norvegese è impressionante e nell’ultimo anno di esercizio ha maturato una crescita che supera il 14%. Del fondo sovrano norvegese si sente parlare soprattutto nei momenti in cui i mercati hanno correzioni negative che finiscono per inficiare sul risultato di quel momento di mercato. 

E’ un po’ come se tutti cercassero la scusa per parlarne male. Questo sport distruttivo della comunicazione non permette di guardare alla parte migliore di questo servizio finanziario: la stabilità. La stessa è dichiarata anche dalla banca norvegese.

Negli ultimi vent’anni, infatti, anni in cui abbiamo vissuto crisi importantissime dal punto di vista finanziario: da Lehman Brothers alla crisi del debito sovrano europeo; dal “Whatever it takes” di Draghi alle recenti crisi dettate dalla pandemia prima e guerra in Ucraina poi.

Ebbene, in questi anni, il fondo sovrano norvegese, meglio noto come Government Pension Fund, ha generato un risultato medio del 6,14%, in barba a denigratori, analisti finanziari e giornalisti dell’ultima ora, troppo preoccupati a raccontare l’ultima crisi del governo, invece che a guardare lì dove dovrebbero. 

Ecco perchè sarebbe utile imparare a copiare, del resto se c’è qualcuno che da anni fa bene il suo lavoro, anzi lo fa meglio degli altri, perchè non seguirne le impronte?

Leopoldo Gasbarro, 22 maggio 2022

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