Energia

I numeri del gas non tornano: il razionamento è sicuro

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Questa mattina nella mia solita riunone di redazione Simone, del nostro Ufficio Studi, mi dice che i future sui gas forniscono un’indicazione di ritorno alla normalità nel 2027. In pratica il mercato del gas stesso ci sta dicendo che ne avremo almeno per i prossimi cinque anni prima di tornare alla normalità.

Normalità. E’ un termine che facciamo fatica a digerire e capire. Cos’è normale dopo la Pandemia, la guerra in Ucraina, la guerra del gas. Cosa può essere normale nel rischiare di rimanere senza energia elettrica proprio nel momento della storia in cui siamo al massimo della nostra energivocità?

Ministri, addetti ai lavori, fanno calcoli, snocciolano numeri, cercano di tenerci buoni. E’ un pò come se gli italiani avessero necessità di essere tenuti sotto una strana forma di “Effetto Allucinato” che permette loro di vedere solo “Cose Belle” e per far questo si allontanano sempre più dalla realtà.

E la realtà, se presa numeri alla mano, è davvero complicata anche perchè in molti fanno a gara a complicarla. Cerchiamo allora di renderla il più semplice possibile. Se avessi ancora la fortuna di avere la mia mamma con me, proverei a spiegarle cosa sta acadendo in questo modo.

Cominciamo dal dato essenziale:

  1. Quanto gas consumiamo normalmente in Italia? Sul sito del Mise troviamo tutti i numeri di cui abbiamo bisogno. Diventa anche semplice leggerli facendo riferimento ai dati del 2021 gli ultimi “normali”. E’ evidente come nel 2021 noi avessimo incamerato circa 73 miliardi di mc di gas. Di contro ne abbiamo consumati 77. Ma non ce ne preoccupavamo. Il flusso dalla Russia garantiva più di 50 miliardi di mc.. Quindi perchè preoccuparsi?

 

 

E  quest’anno?

Vediamo che le proiezioni per quest’anno danno un consumato di circa 76 miliardi di mc di gas.

Le scorte di cui tanto si decanta la forza dovrebbero essere pari a circa il 20% del consumato. Quindi se il consumo è di 76 mld le scorte dovranno essere di 15,2 mld.

Il ministro Cingolani prima della chiusura di Putin aveva dichiarato di essere arrivati al 78,5% delle scorte.

Ma ora senza il flusso russo difficilmente si potrà arrivare al raggiungimento delle scorte. Anche se ci andremo vicini.

 

Ma poter contare sulle scorte, consumando tutto quello che incameriamo, era cosa fattibile fino al 30 agosto scorso, giorno in cui Putin ha chiuso definitivamente la strada al gas che arrivava dalla Russia ai nostri lidi. Infatti, se dalla tabella precedente togliamo il gas russo mensile, la variazione diventa fortemente negativa, una negatività che incide non solo sul presente, ma anche sul futuro (leggi scorte).

Ma il problema sussisterebbe anche se arivassimo al 100% delle scorte, perchè una volta esaurite, senza il gas Russo, sarebbe difficilissimo ricostituirle. Insomma se dovessimo svangarla quest’anno cosa faremmo nei prossimi anni? E cosa faremmo quest’anno se il clima sarà particolarmente freddo?

Ed ora arrivano anche gli sberleffi da Mosca che sottolinea come Roma si stia strozzando da sola. Ma quello che sta avvenendo rischia di far saltare il Banco D’Europa e non solo, anche quello della Nato. Così la riunione di venerdì prossimo tra i ministri economici europei rischia di diventare una battaglia per gli ideali di campanile sempre più disattesi dai comportamenti dei singoli componenti l’Unione.

L’accordo tra Francia e Germania sul gas suona un pò come il furto di mascherine della Germania all’Italia durante l’esplosione dei casi di Pandemia in Italia.

Non saremo mai gli Stati Uniti d’Europa. Su questo ormai non sembra esserci più alcun dubbio.

 

06/09/2022 Leopoldo Gasbarro

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