Dopo una sosta ai box per smontare gli pneumatici della Pirelli, Brembo affianca ai suoi impianti frenanti le sospensioni della svedese Öhlins Racing. Nota azienda del settore premium, che dà lavoro a 500 persone e realizza ammortizzatori sia automobili sia per moto nei segmenti del primo equipaggiamento, del motorsport e dell’aftermarket. Inclusa la Ducati di Pecco Bagnaia, che peraltro monta anche freni Brembo.
Öhlins rappresenta l’acquisizione più grande della sua storia per la multinazionale bergamasca fondata da Alberto Bombassei e oggi guidata dal presidente esecutivo Matteo Tiraboschi. L’esborso è pari a 405 milioni di dollari (pari a 370 milioni di euro) che Brembo affronta attingendo anche dai 280 milioni ricavati dalla cessione del 5,58% di Pirelli, di cui 100 milioni sono stati di plusvalenza.
In sostanza, considerato concluso il ruolo di socio silente in Pirelli e vista l’impossibilità di procedere alla sognata interazione con la Bicocca, Tiraboschi diversifica sulle sospensioni. Altro settore complementare ai suoi freni così come lo sarebbero stati gli pneumatici. A tratto comune dei tre marchi – Pirelli, Brembo, Öhlins Racing – è inoltre il posizionamento premium sul mercato. Non per nulla Brembo equipaggia infatti anche Ferrari.
A vendere è stata Tenneco, società che fa capo ai fondi di Apollo Global Management. Brembo non ha lesinato sui multipli pur di mettere Öhlins nella sua officina: il fatturato atteso dal gruppo di Stoccolma per l’anno in corso è prossimo a 144 milioni di dollari. Ma la reazione degli analisti è stata positiva così come di Piazza Affari, dove ieri Brembo ha chiuso in rialzo del 4,9% tornando sopra la soglia psicologica dei dieci euro.
Öhlins, che ha aperto i battenti negli anni Settanta su impulso di Kent Öhlin e ha oggi una forte propensione internazionale, è “perfetta per Brembo. È un brand riconosciuto in tutto il mondo, con un business solido e una reputazione senza pari, sia in pista che su strada», ha sottolineato Tiraboschi aggiungendo come l’acquisizione sia “una grande opportunità” per espandere l’offerta nel mercato automotive. “Con questa acquisizione, facciamo un ulteriore passo avanti nella nostra strategia per fornire soluzioni intelligenti e integrate ai clienti, sfruttando le sinergie tra le principali tecnologie per il corner del veicolo”, ha concluso Tiraboschi.
La nuova frontiera è rappresentata dalle sospensioni meccatroniche e dall’impiego della intelligenza artificiale, vedremo quali sarà ora la strategia ai box in un momento sicuramente molto difficile per l’automotive a causa dell’annunciato flop dell’elettrico.
Come dimostra anche la crisi in cui si è avvitata Stellantis, dove l’ad Carlos Tavares ha appena cambiato gran parte della prima linea. Il manager portoghese, per cui è già stata avviata la ricerca del successore malgrado il suo mandato scada nel 2026, si è poi coperto di ridocolo, andando a battere cassa in Parlamento in nome degli italiani.
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