Economia e LogisticaInfrastrutture

I treni svizzeri a tutta velocità verso Genova (sulla mappa)

Firmato a Bellinzona l’accordo per fare proseguire a sud la grande connessione AlpTransit, ma mancano i progetti, i soldi e forse anche la volontà

© fotogaby, Bernhard_Staerck e SilvanBachmann tramite Canva.com

Fra il dire e il fare…in questo caso di mezzo non c’è il mare, ma i monti, un lago e una bella fetta di pianura Padana. Ma la notizia è comunque da registrare se non altro per formulare a seguire i debiti distinguo.  A Bellinzona i massimi rappresentanti del Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino e del Consiglio Regionale della Lombardia hanno siglato una lettera di intenti indirizzata a Bruxelles e ai rispettivi Governi di Berna e Roma per chiedere e sollecitare il completamento di AlpTransit.

Alptransit è la gigantesca operazione ferroviaria realizzata dalla Svizzera, che, per quanto interessa l’Italia, riguarda quell’asse un tempo chiamato Genova- Rotterdam, poi Corridoio 5, infine Reno-Alpi- Mediterraneo. In tutti i casi quella direttrice di traffico che consentirebbe al flusso di persone, ma specialmente di merci di spostarsi agevolmente dal Mediterraneo al Mar del Nord e viceversa; asse che ha nel tunnel del Gottardo, realizzato dalla Svizzera, la sua infrastruttura vitale.

L’asse nord-sud che non ha connessioni

Peccato che l’abitudine di realizzare una grande opera senza verificare e garantirsi che sia collegata alle reti, non è solo un vizio italiano. A Nord superato il collegamento ferroviario veloce garantito dal Gottardo annega nel lago di Costanza, visto che le ferrovie tedesche (e i maligni suggeriscono che un po’ di dolo ci sia) non hanno mai realizzato i collegamenti alla sua rete ferroviaria veloce. A sud, da Airolo in giù sino a Lugano, è ancora peggio.  Percorso il Gottardo provenienti da nord, i treni sono costretti a una brusca frenata fra Lugano e Paradiso, perché per raggiungere Chiasso devono percorrere quella che anni fa fu definita la ferrovia della giungla, un tratto che segue le anse del lago Ceresio e che impedisce il transito anche di treni merci o container che meritino questo nome. E poi a Chiasso il bis: i lavori promessi per l’efficientamento delle linee della Brianza sulle quali transita agevolmente solo il Tilo di Trenord, non sono mai stati appaltati, e forse nemmeno progettati. Idem quelli per la concentrazione a Rogoredo dei traffici merci e, dulcis in fundo, per il quadruplicamento della linea da Milano a Tortona e Novi.

Il sogno di 50 minuti Genova-Milano

Quest’ultima dovrebbe collegarsi al lunghissimo tunnel del Terzo Valico (progettato 114 anni fa) e consentire a Genova e a Milano di realizzare il sogno di un collegamento ferroviario veloce, fra i 40 e i 50 minuti, fra le due città. Il che significherebbe di fatto portare il mare a distanza di un metro dalla capitale italiana del business, innescando una reazione a catena demografica, abitativa, edile, senza precedenti.

Al di là dei ritardi che (fra una talpa e l’altra soggette a reiterati stop) e la scoperta di gas nel foro del tunnel, il Terzo Valico denuncia che nel 2026 (se Dio vorrà) sarà completata una sola delle due canne del traforo, e che il brivido della velocità da Genova verso Nord dovrebbe arrestarsi nel basso Piemonte o nella Bassa Lombardia, perché il quadruplicamento delle linee con Milano è ancora a venire.

Un tunnel nel lago Ceresio per arrivare a Chiasso

Per non parlare del potenziamento in Brianza ma specialmente del progetto di una nuova linea Lugano-Chiasso che (secondo le prospezioni) comporterebbe un tunnel dentro il lago Ceresio, quindi una breve riemersione all’aria aperta per poi tuffarsi in un’altra galleria sotto il Monte Generoso; il tutto per un costo che sfiorerebbe quello del Gottardo e rispetto al quale specie i cantoni germanofoni (quelli che contano nella Confederazione) non sembrano essere così entusiasti. All’insegna: al Ticino abbiamo già dato tanto con il Gottardo ferroviario e con la galleria bis del Gottardo autostradale (in costruzione); adesso aspettino con calma.

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Quindi risulta quantomeno azzardato definire un passo decisivo per migliorare i collegamenti ferroviari tra nord e sud, avvicinando ancora di più Milano e l’Europa centrale la firma sull’ l’accordo per il completamento di Alptransit, il progetto strategico che, attraverso tre gallerie di base e il potenziamento delle tratte di accesso, mira a rendere più veloci ed efficienti i trasporti attraverso le Alpi.

L’infrastruttura, pensata per facilitare sia il traffico passeggeri che quello merci, rappresenta un investimento cruciale dovrebbe essere finanziata con fondi federali svizzeri e contributi e oltre a migliorare la mobilità tra Svizzera e Italia, l’opera dovrebbe rafforzare il ruolo della Confederazione come snodo strategico nel sistema dei trasporti europei.

Come evidenziato da fonte svizzera, sull’asse del Gottardo transitano il 90% delle merci che dall’Italia vanno in Svizzera, per un valore complessivo pari a oltre un miliardo di franchi svizzeri. Oggi  lungo la tratta Milano – Lugano le merci viaggiano oggi alla velocità media di soli 64 chilometri orari.