Fra il dire e il fare…in questo caso di mezzo non c’è il mare, ma i monti, un lago e una bella fetta di pianura Padana. Ma la notizia è comunque da registrare se non altro per formulare a seguire i debiti distinguo. A Bellinzona i massimi rappresentanti del Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino e del Consiglio Regionale della Lombardia hanno siglato una lettera di intenti indirizzata a Bruxelles e ai rispettivi Governi di Berna e Roma per chiedere e sollecitare il completamento di AlpTransit.
Alptransit è la gigantesca operazione ferroviaria realizzata dalla Svizzera, che, per quanto interessa l’Italia, riguarda quell’asse un tempo chiamato Genova- Rotterdam, poi Corridoio 5, infine Reno-Alpi- Mediterraneo. In tutti i casi quella direttrice di traffico che consentirebbe al flusso di persone, ma specialmente di merci di spostarsi agevolmente dal Mediterraneo al Mar del Nord e viceversa; asse che ha nel tunnel del Gottardo, realizzato dalla Svizzera, la sua infrastruttura vitale.
L’asse nord-sud che non ha connessioni
Peccato che l’abitudine di realizzare una grande opera senza verificare e garantirsi che sia collegata alle reti, non è solo un vizio italiano. A Nord superato il collegamento ferroviario veloce garantito dal Gottardo annega nel lago di Costanza, visto che le ferrovie tedesche (e i maligni suggeriscono che un po’ di dolo ci sia) non hanno mai realizzato i collegamenti alla sua rete ferroviaria veloce. A sud, da Airolo in giù sino a Lugano, è ancora peggio. Percorso il Gottardo provenienti da nord, i treni sono costretti a una brusca frenata fra Lugano e Paradiso, perché per raggiungere Chiasso devono percorrere quella che anni fa fu definita la ferrovia della giungla, un tratto che segue le anse del lago Ceresio e che impedisce il transito anche di treni merci o container che meritino questo nome. E poi a Chiasso il bis: i lavori promessi per l’efficientamento delle linee della Brianza sulle quali transita agevolmente solo il Tilo di Trenord, non sono mai stati appaltati, e forse nemmeno progettati. Idem quelli per la concentrazione a Rogoredo dei traffici merci e, dulcis in fundo, per il quadruplicamento della linea da Milano a Tortona e Novi.
Il sogno di 50 minuti Genova-Milano
Quest’ultima dovrebbe collegarsi al lunghissimo tunnel del Terzo Valico (progettato 114 anni fa) e consentire a Genova e a Milano di realizzare il sogno di un collegamento ferroviario veloce, fra i 40 e i 50 minuti, fra le due città. Il che significherebbe di fatto portare il mare a distanza di un metro dalla capitale italiana del business, innescando una reazione a catena demografica, abitativa, edile, senza precedenti.
Al di là dei ritardi che (fra una talpa e l’altra soggette a reiterati stop) e la scoperta di gas nel foro del tunnel, il Terzo Valico denuncia che nel 2026 (se Dio vorrà) sarà completata una sola delle due canne del traforo, e che il brivido della velocità da Genova verso Nord dovrebbe arrestarsi nel basso Piemonte o nella Bassa Lombardia, perché il quadruplicamento delle linee con Milano è ancora a venire.
Un tunnel nel lago Ceresio per arrivare a Chiasso
Per non parlare del potenziamento in Brianza ma specialmente del progetto di una nuova linea Lugano-Chiasso che (secondo le prospezioni) comporterebbe un tunnel dentro il lago Ceresio, quindi una breve riemersione all’aria aperta per poi tuffarsi in un’altra galleria sotto il Monte Generoso; il tutto per un costo che sfiorerebbe quello del Gottardo e rispetto al quale specie i cantoni germanofoni (quelli che contano nella Confederazione) non sembrano essere così entusiasti. All’insegna: al Ticino abbiamo già dato tanto con il Gottardo ferroviario e con la galleria bis del Gottardo autostradale (in costruzione); adesso aspettino con calma.
Leggi anche:
Quindi risulta quantomeno azzardato definire un passo decisivo per migliorare i collegamenti ferroviari tra nord e sud, avvicinando ancora di più Milano e l’Europa centrale la firma sull’ l’accordo per il completamento di Alptransit, il progetto strategico che, attraverso tre gallerie di base e il potenziamento delle tratte di accesso, mira a rendere più veloci ed efficienti i trasporti attraverso le Alpi.
L’infrastruttura, pensata per facilitare sia il traffico passeggeri che quello merci, rappresenta un investimento cruciale dovrebbe essere finanziata con fondi federali svizzeri e contributi e oltre a migliorare la mobilità tra Svizzera e Italia, l’opera dovrebbe rafforzare il ruolo della Confederazione come snodo strategico nel sistema dei trasporti europei.
Come evidenziato da fonte svizzera, sull’asse del Gottardo transitano il 90% delle merci che dall’Italia vanno in Svizzera, per un valore complessivo pari a oltre un miliardo di franchi svizzeri. Oggi lungo la tratta Milano – Lugano le merci viaggiano oggi alla velocità media di soli 64 chilometri orari.
—