A febbraio 2023 secondo uno studio redatto dagli esperti della Kyiv School of Economics, l’ammontare totale dei danni causati dalla Russia alle infrastrutture ucraine era stimato in 143,8 miliardi di dollari, prevedendone la ricostruzione totale senza l’introduzione di innovazioni tecnologiche o di misure di efficientamento. Secondo le analisi più recenti il conto danni avrebbe sforato quota 400 miliardi.
Il costo totale della ricostruzione e della ripresa in Ucraina ammonta a 486 miliardi di dollari nel prossimo decennio, rispetto ai 411 miliardi stimati un anno fa e – conferma un report della Commissione europea – l’Ucraina avrebbe bisogno di 15 miliardi di dollari solo nel 2024 per le esigenze di ricostruzione più urgenti, come la riparazione delle case e dei collegamenti di trasporto
Proprio il solo comparto delle infrastrutture di trasporto, il più colpito dopo quello degli edifici commerciali e delle abitazioni e dopo quello energetico, oggetto di una vera e propria escalation fra gli obiettivi dell’attacco russo, avrebbe in questi giorni superato i 100 miliardi di danni.
Erano circa 36,2 miliardi di dollari a inizio 2023 quando risultavano già distrutti o danneggiati più di 25.000 km di strade statali e locali, oltre a 344 ponti e cavalcavia. Fortemente danneggiate anche le infrastrutture portuali e gli aeroporti principalmente nelle quattro regioni oggetto dell’offensiva russa.
Nel settore dell’energia circa l’80-90% della capacità di produzione di energia dell’Ucraina nelle centrali termiche e circa il 45% nelle centrali idroelettriche è andato perduto
Secondo le stime preliminari, la lunghezza totale dei binari danneggiati è di 507 km; il numero di stazioni e cantieri ferroviari danneggiati è di 126, di cui più di 53 sono stati danneggiati o distrutti nelle aree controllate dal governo e il resto nelle aree non controllate dal governo.
Più di 700 km di binari ferroviari si trovano nel territorio temporaneamente occupato alle truppe russe.
19 dei 35 aeroporti del Paese sono stati danneggiati, tra cui 12 civili e 7 a utilizzo duale (esclusi gli aeroporti militari).