Innovazione

A Napoli la produzione della prima auto al mondo con NFT integrato

Rassegna stampa

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Ci siamo passati in tanti per quel momento della vita in cui dovevamo acquistare un’auto. Il mio è arrivato l’anno scorso. Potete immaginare la faccia dei venditori ogni volta che entravo in una concessionaria. Si relazionavano un po’ come quando troviamo un bambino al supermercato “che ci fai qui, ti sei persa?” Ed effettivamente un po’ lo ero, venivo raccomandata ogni volta di non fidarmi di nessuno tanto meno delle auto usate. “Chissà che storia ha avuto quella macchina, non puoi mai saperlo”. In realtà lo trovavo quasi affascinante, se non fosse per il rischio di ritrovarmi una scatola danneggiata.

Ed è da questa esigenza, da questo vecchio problema che nasce una nuova soluzione. A darla è ancora una volta la tecnologia ed in realtà mi chiedo come è possibile che non sia stato fatto prima.

La notizia è di questo martedì, verrà prodotta a Pomigliano, provincia di Napoli, nello stabilimento di Stellantis, la prima auto al mondo che integra il proprio NFT collegando così la vettura ad un certificato digitale.

Facciamo un breve passo indietro per capire brevemente cosa sono i NFT (Non Fungible Token) in italiano sarebbe “gettoni non fungibili”, nel senso di non replicabile/interscambiabile. (la tua banconota di 5 euro ha lo stesso valore di un’altra banconota da 5 euro, il disegno di tuo figlio di tre anni non è interscambiabile)

È quindi un certificato digitale non falsificabile con prova di proprietà che dopo essere stato verificato e certificato viene archiviato in un sistema chiamato blockchain, ovvero un registro digitale immodificabile il che rende difficile o impossibile manomettere, hackerare o imbrogliare il sistema. Ed è proprio a partire da questa caratteristica che nasce l’idea di integrare, previo naturalmente autorizzazione del proprietario, i NFT.

Questi strumenti digitali saranno una sorta di libretto dell’auto digitale. Pensiamolo come un codice a barre che memorizza e registra i dati della vita del veicolo da cui si creerà un certificato che sarà utilizzato per garantire l’avvenuta manutenzione dell’auto. Sul mercato delle auto usate, la certificazione NFT rappresenta un’ulteriore fonte di credibilità su cui i proprietari o i concessionari potranno contare.

Salvando tutti i momenti dell’auto si potranno avere due vantaggi principali: prima di tutto non ci sarà più bisogno di conservare tutte le ricevute di cambio dell’olio, revisioni, tagliandi etc. Il secondo beneficio sta nel far acquistare un maggior valore all’auto al momento della vendita, fornendo la totale trasparenza sulla vita del veicolo e venendo pagati quanto ci spetta. A beneficio sia di chi compra ma anche di chi vende.

Sebbene i concessionari abbiano spesso informazioni sul passato di un veicolo, queste non sempre vengono condivise con gli acquirenti di auto usate. Non possiamo spesso sapere con certezza se l’auto è passata attraverso molti proprietari, o avere informazioni cruciali sul fatto che l’auto sia stata coinvolta in un incidente, se il suo chilometraggio sia stato ripristinato, o abbia avuto problemi ricorrenti con i suoi freni o sospensioni.

Registrando questi dati il tutto potrà essere verificabile pubblicamente e, ovviamente, immutabile. Certezze che al momento non si possono avere al in quanto sono tutte informazioni potenzialmente manomissibili. Anche una garanzia non soltanto durante il ciclo di vita dell’auto ma anche in caso di rivendita futura aumentando il proprio valore di mercato.

La casa automobilistica sembra quindi che stia inaugurando un grande spinta futuristica, incluso l’obiettivo di accantonare i motori a combustione e diventare completamente elettrici entro il 2027. “La digitalizzazione è un fattore chiave della nostra metamorfosi” ha affermato Francesco Calcara, responsabile marketing di Alfa Romeo.

Altri costruttori potrebbero presto seguire l’esempio di Alfa Romeo Tonale, per dare un taglio (o inizialmente un’alternativa) alle carte e alle certificazioni che oggi come oggi giocano un ruolo decisivo nell’attestare e quindi nel garantire l’uso dell’auto in fase di vendita e non solo, portare trasparenza ed efficienza in un mercato automobilistico che spesso fa affidamento su terze parti per tenere traccia dei record delle auto.

Dalle stazioni di rifornimento alle officine di manutenzione ai giganti della tecnologia come Uber, il mondo ha creato innumerevoli attività che si occupano specificamente del concetto di proprietà dell’auto. Questo, a sua volta, ha portato a un’innovazione più profonda all’interno dello spazio automobilistico, producendo una serie di servizi che nel complesso valgono molto di più della sola industria manifatturiera automobilistica.

Sebbene l’Alfa Romeo Tonale sia la prima auto a venire con la propria NFT, questo non è il primo marchio automobilistico a entrare nell’arena dei non fungibili.

 

NFT e Auto

Le case automobilistiche stanno entrando sempre più nello spazio NFT, che dovrebbe crescere fino a 240 miliardi di dollari entro la fine del decennio, coniando token digitali collezionabili unici che a volte vengono forniti in bundle con gli acquisti di auto. Facciamo alcuni esempi:

Il rinomato negozio di personalizzazione e fabbricazione di auto West Coast Customs per esempio, ha lanciato il suo progetto CarCoin, offrendo un programma di iscrizione a più livelli di arte NFT relativa alle auto. Il programma, chiamato FastLane, fornirà anche NFT di esperienze con gli appassionati di auto e celebrità di serie A.

Il mese scorso, Mercedes-Benz ha commissionato opere a cinque artisti di NFT per produrre una collezione ispirata alla sua linea di veicoli Classe G. Mercedes, che è stata particolarmente proattiva nell’adozione della tecnologia emergente, ha anche collaborato con la startup blockchain Circulor nel tentativo di tracciare le emissioni di cobalto della sua catena di approvvigionamento.

Lamborghini, il prestigioso marchio automobilistico italiano sta rilasciando la sua prima collezione NFT accessibile solo utilizzando un “tasto spaziale”. Queste rare chiavi spaziali sono composte in fibra di carbonio inviati da Lamborghini alla Stazione Spaziale Internazionale nel 2019 per scopi di ricerca e daranno ai possessori l’accesso alle opere d’arte in edizione limitata.

L’anno scorso, Rolls-Royce ha commissionato all’artista e illustratore Mason London la creazione di un’opera d’arte digitale per celebrare il lancio della Rolls-Royce Black Badge Ghost. Rolls ha scelto di rimanere criptica sui suoi piani invece, ma considerando i prezzi che alcuni NFT hanno recuperato, è facile immaginare che i clienti benestanti del marchio siano disposti a spendere cifre importanti per un’esclusiva Rolls-Royce NFT.

La Fiat 128 di Maradona in versione NFT è un’altra notizia recente. L’auto del 1982 appartenuta al Diez è stata venduta all’asta sotto forma di token. La base d’asta di El Primer Auto de D10S, nome col il quale è all’asta l’immagine e la proprietà digitale della Fiat 128 ha un prezzo di partenza di 400mila dollari le cui offerte si chiuderanno il 15 febbraio 2022

In Italia il mercato automobilistico nonostante il calo durante la pandemia e la crisi dei chip ha registrato lo scorso anno a novembre in Italia 104.478 immatricolazioni, i trasferimenti di proprietà sono stati 274.998 a fronte di 276.665 passaggi registrati a dicembre 2020. Il volume globale italiano delle vendite mensili, pari a 361.677, ha interessato per il 23,97% vetture nuove e per il 76,03% vetture usate. 

 

Conclusioni 

Dati che evidenziano la potenziale utilità di un librettoo digitale garantito. Le vendite di NFT integrati nell’auto potrebbero, se diffuse, rappresentare quindi una vera rivoluzione nell’industria automobilistica. L’argomento fondamentale è lo stesso dei normali NFT: forniscono effettivamente un valore aggiunto? Oppure è una trovata marketing?

Probabilmente un mix di entrambe. Infatti è risaputo che in questo momento i NFT vanno certamente di moda ma attenzione, essendo certificati immodificabili mentre un libretto digitale per essere aggiornato necessita di integrazioni, stiamo parlando di un sistema garantito sulla blockchain, che al momento non ha lo stesso impatto, a livello di “slogan” dei NFT. Due concetti strettamente collegati ma non uguali.

Deborah Ullasci, 11 febbraio 2022

 

 

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