Innovazione

Arriva l’app per strapparci dalla dipendenza da cellulare

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L’uso dello smartphone è in costante aumento in tutto il mondo ad ogni età. Se fino a qualche anno fa un cellulare serviva solo per telefonare o mandare sms, oggi l’uso degli smartphone è diventato inevitabile. L’arrivo della pandemia ha rappresentato poi un propulsore a questa crescita. Ma se da un lato l’uso dei dispositivi elettronici è diventato imprescindibile, dall’altro la necessità di rimanere connessi il più possibile per vivere ha creato i presupposti per generare una vera e propria dipendenza da cellulare.

La dipendenza da cellulare o da internet ormai interessa un numero di persone sempre più alto, l’uso dello smartphone è oramai parte delle nostre giornate e diventa sempre più difficile non perderne il controllo grazie, o a causa, dei sempre più numerosi contenuti, possibili utilizzi ed all’assorbimento dai social network.

I dati in Italia

Secondo il rapporto annuale Digital 2021 elaborato da We Are Social e Hootsuite certifica questo incremento, mostrando come il 97% degli abitanti del nostro Paese possiede uno smartphone.

In Italia sono più di 50 milioni gli utenti che giornalmente trascorrono online in media 6 ore e 22 minuti al giorno, soprattutto sui social network, inoltre, in media si trascorrono 77 ore al mese online da device mobili (+29% rispetto a dicembre 2019), pari all’83% del tempo speso a navigare su Internet. Sui social network il numero di persone risulta essere circa 41 milioni, ossia 6 milioni in più rispetto al 2020. Mediamente i social occupano quasi 2 ore della nostra quotidianità, con Youtube al primo posto seguito da Facebook, che include tutta la sua famiglia (Whatsapp Instagram e Messenger).

La situazione peggiora se guardiamo i dati dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni evidenziati nella ricerca condotta dall’Osservatorio scientifico della no-profit Movimento Etico Digitale secondo cui il 79% di loro trascorre più di 4 ore al giorno sui social, possiamo dire anche 28 ore a settimana, 120 ore al mese, o per enfatizzare la gravità di questi numeri, due interi mesi in un anno. Hanno tentato invano (il 52%) di ridurre il tempo on line e sono abbastanza consapevoli (il 33%) di fare un utilizzo eccessivo dello smartphone. Lo sbloccano in media 120 volte al giorno e lo usano, oltre che per essere connessi ai loro coetanei tramite i social, anche per vedere film o ascoltare musica fino a tarda notte.

Dati preoccupanti anche tra gli adulti che lo utilizzano quasi spasmodicamente in qualsiasi momento libero della giornata e non, a cui danno la priorità nonostante i momenti di conversazione con altre persone, momenti di lavoro, studio ma soprattutto durante la guida.

Questa pratica, ormai fuori controllo, incide pesantemente sulla vita e sulla morte di tutti gli utenti della strada. Secondo stime recenti infatti gli incidenti causati da un utilizzo smisurato del cellulare causa circa il 24% degli incidenti (1 incidente su 4!). Secondo i dati Istat, oltre il 96% dei guidatori ammette di usare il telefono durante la guida, per scrollare i social, leggere news o chattare su WhatsApp o addirittura guardare (e registrare) video! 

Ma le persone lo sappiamo, rispondono soprattutto tramite incentivi, grazie a spinte gentili, non è sufficiente infatti mostrare attraverso i numeri la gravità della situazione, è necessario sviluppare iniziative. 

L’App che aiuta a liberarci dallo smartphone

È a partire da questa idea che un team bergamasco, guidato dall’ideatore Luca Panseri, imprenditore nel settore dei social network ha pensato di creare uno strumento per un utilizzo più consapevole del nostro smartphone: Lookup.

Abbiamo già parlato di gamification intesa come l’insieme delle meccaniche proprie del gioco (es. punti, livelli, premi) in contesti diversi dal gioco per raggiungere un determinato obiettivo. Utilizzata per sollecitare impegno e competitività, attraverso un equilibrato mix di emozioni positive e negative, di sfide e premi, senso di realizzazione e stimolo per la ricerca di una soluzione ad un problema in questo caso, l’eventuale dipendenza dall’uso dell’uso dello smartphone.

LOOKUP vuole rappresentare un aiuto per le persone ad alzare lo sguardo dallo schermo degli smartphone nei momenti in cui se ne può fare a meno: mentre si conversa, durante le riunioni di lavoro, a casa con i figli, mentre si mangia in compagnia, per studiare o lavorare senza distrazioni. LOOKUP mette alla prova e sfida a dare il giusto peso alle notifiche che riceviamo. Pensate mai se vale davvero la pena rispondere appena arriva una notifica o potremmo aspettare quei pochi minuti per finire quello stiamo facendo senza distrarsi?

Come funziona Lookup?

Ogni 20 minuti di timer attivo (chiamati “break”) vengono accumulati dei punti (chiamati “UP”). Se il timer viene attivato e poi si esce dalla app, il timer si interrompe, perdendo i progressi del break in corso. Questo vuol dire che se, mentre si effettua un break, si decide di rispondere ad una qualsiasi notifica in entrata (chiamate escluse) o in uscita (chiamate incluse), il timer si interromperà.  La gamification entrerà in gioco dal momento in cui  si acquisisce un punteggio che servirà poi per ottenere premi, sconti, agevolazioni. Più lungo è il periodo di mancato utilizzo dello smartphone più punti si accumuleranno. Punti che potranno essere impiegati grazie a un circuito convenzionato e territoriale di enti legati al settore culturale, museale, dello spettacolo oppure di operatori del commercio equo-solidale, della green economy, del welfare o del commercio di vicinato.

Non solo una sensibilizzazione ed un guadagno per scongiurare la dipendensa da uso del telefono ma anche un rilancio delle attività territoriali, dalla piccola distribuzione al negozio di quartiere sotto casa.

Un obiettivo nobile quello di Lookup che porta non solo vantaggi agli utenti che lo utilizzano ed alle aziende che decidono di convenzionarsi, ma mira anche ad un miglioramento del benessere di vita a partire da una migliore concentrazione, alle relazioni con le persone che ci circondano ma soprattutto per un più efficiente utilizzo del nostro tempo.

Deborah Ullasci, 28 novembre 2021

 

 

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