Innovazione

Pagare lo stato: con le fintech si risparmia tempo, code e contanti

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Utilizzo l’app di due diverse banche e due fintech, immaginate la mia sorpresa quando, al tentativo di pagare il bollo della mia auto tramite il bollettino (cartaceo) nessuna delle quattro app mi permetteva di pagare la tassa. Ma io alle poste proprio non ci volevo andare, l’idea della disperata ricerca di un parcheggio, l’attesa (nonostante la prenotazione), ascoltare gli anziani brontolare, mi scoraggiava.

Ho comunque trovato il modo, in pochi click, di pagare il mio bollettino. Come? Esistono delle fintech che ti permettono di pagare tributi, imposte, rette verso pubblica amministrazione in modo semplice e veloce.

Non può dire la stessa cosa un amico che ho sentito recentemente. Quando mi ha detto che stava andando alle poste per pagare un bollettino ho sorriso, conoscendomi mi ha subito detto che non aveva avuto scelta, doveva rinnovare il passaporto e l’unico modo per pagare quel bollettino era andare fisicamente allo sportello postale.

Ebbene sì, nel 2022, dopo una pandemia di due anni, dopo tutti i dibattiti sulla transizione digitale, PNRR, identità digitale etc., per rinnovare il passaporto si devono ancora sostenere tre costi: di denaro, di pazienza ma soprattutto, di tempo.

Solitamente la procedura parte dalle poste, paghi il bollettino su cui verrà apposto un timbro necessario da presentare alla questura, poi vai in tabacchino per pagare la marca da bollo che, spesso, viene preteso il pagamento esclusivamente in contanti (c’è chi si lamenta di dover cercare un ATM per prelevare e c’è chi usa la fintech Mooney che permette di prelevare contanti nel tabacchino stesso), altra fila in questura dove ad alcuni chiedono la fotocopia del documento che loro poi scansionano per inserirla nel sistema, ironico no?

Secondo l’ISTAT, gli italiani trascorrono annualmente 16 giorni in fila allo sportello dell’ASL, in Banca o negli uffici pubblici. La digitalizzazione del Paese quindi deve passare anche dalla pubblica amministrazione.

Rendere più efficiente e veloce i pagamenti verso la PA dei tributi, sanzioni e oneri significa attivare un circolo virtuoso che riguarda centinaia di migliaia di transazioni, enti e persone. Esistono fintech che permettono di ovviare a queste lacune ma andiamo con ordine, vediamo prima cosa sta facendo lo stato con PagoPa.

A rendere il tema di cruciale importanza è stato il periodo di lockdown evidenziando l’importanza di PagoPa che si pone come obiettivo semplificare in maniera concreta la vita quotidiana dei cittadini. Ci sta riuscendo?

 

Cos’è PagoPa

PagoPA, società partecipata dallo Stato attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio, è uno dei pilastri della strategia di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. 

Non fatevi ingannare dal nome però perchè PagoPa non è il sito che incassa i vostri pagamenti ma una piattaforma che permette di eseguire pagamenti attraverso i “Prestatori di Pagamento” ovvero, per esempio le banche, Mooney e Poste Italiane, uno di quei siti in cui al momento del pagamento ti chiede se vuoi pagare attraverso una banca, oppure con paypal, giusto per essere chiari.

PagoPA è un sistema che nasce per semplificare e aumentare la qualità e la quantità dei servizi di pagamento offerti da ogni Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, Regioni, scuole, università, ASL, INPS, Agenzia delle Entrate, ACI, etc…) ed effettuarli nella massima sicurezza e certezza del debito dovuto: se l’importo varia nel tempo per interessi di mora o saldi parziali, PagoPA lo aggiorna in automatico.

Nel primo mese del 2022 si è registrato un aumento delle transazioni rispetto allo stesso periodo del 2021 del 93% con 21.650.863 ed un controvalore economico di €3.969.134.124. Guardando al totale degli enti creditori che rientrano nel perimetro di pagoPA, sono 19.617 le Amministrazioni aderenti (erano 18.145 nel 2019) per una copertura pari a circa l’82% del totale.

Ci sono tre importanti progetti legati al Pnrr, si parte dall’impegno a rendere più capillare la piattaforma pagoPA e la app IO. I benefici saranno concreti, arriveranno su queste piattaforme nuovi servizi pubblici, come la possibilità di ricevere subito i bonus collegati a specifici requisiti o servizi con la stessa facilità e meccanismo del cashback. Con l’acquisto per l’utilizzo di un eventuale bonus bici o di un bonus mamme, ad esempio, si vedrebbe subito accreditato il beneficio.

PagoPa è uno strumento che si presterebbe anche ad altre evoluzioni: consente che spese collegate a detrazioni vadano a finire direttamente nella dichiarazione precompilata, come oggi accade con gli scontrini dei farmaci. C’è poi la piattaforma delle notifiche, una sorta di cassetto digitale nel quale finiranno lettere, atti, notifiche e conserverà i relativi pagamenti fatti verso le pubbliche amministrazioni

Il terzo progetto è quello dell’interoperabilità tra le banche dati a partire da quelle dell’Agenzia delle Entrate, dell’Inps e dell’Anagrafe della popolazione, con benefici su due fronti: da una parte gli enti si scambieranno in sicurezza i dati senza richiederli, dall’altra il cittadino non dovrà fornire nuovamente informazioni che la Pa già possiede.

PagoPa ha inoltre contribuito alla sviluppo e realizzazione dell’app IO in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale. 

 

App Io

Nata con l’obiettivo di unificare e semplificare le comunicazioni tra Pubblica Amministrazione e cittadini, è una normale app per cellulari il cui utilizzo in sé è estremamente semplice, quel che invece può risultare complicato è la registrazione ed accesso, in quanto necessita di SPID oppure della CIE 3.0 (carta di identità elettronica) per garantire in maniera univoca l’identità del cittadino.

Con 27,4 milioni di identità SPID attivate e quasi 26 milioni di carte d’identità elettronica rilasciate, cresce il numero di persone che utilizzano l’identità digitale per accedere ai servizi online pubblici e privati ma resta tutt’ora complesso attivarla, non si rileva un reale supporto lasciando esclusa una fetta della popolazione che potrebbe averne più bisogno, come persone che per problemi di salute potrebbero aver difficoltà a recarsi negli uffici pubblici.

Le tre funzioni principali dell’app IO sono riassumibili nel servizio di messaggistica tramite cui l’utente può ricevere tutte le comunicazioni da parte dell’Amministrazione Pubblica, comprese scadenze ed avvisi; come il ricevimento del green pass, oppure scandenze del bollo.

La sezione dei pagamenti integra il sistema PagoPA, consentendo i pagamenti verso tutte le PA. Fermo subito chi sta per pensando “eh ma su IO la transazione si paga”. Sì è vero, non solo si paga ma offre addiriturra la possibilità di scegliere tramite chi pagare e le loro tariffe (quando si dice la trasparenza) con Poste Italiane e Intesa San Paolo la tariffa è di 1 euro, UniCredit 1,30, con Monte dei Paschi e Nexi si sale fino a 2 euro. Ma vi svelo un segreto, anche con il bollettino cartaceo la transazione si paga, semplicemente il costo è spesso incluso nel prezzo.

Un’ultima, molto utile quanto necessaria funzione è quella di ricevere e conservare i documenti, ricevute, certificati nel proprio smartphone e anche di inoltrarli agli uffici preposti della PA tramite app.

Non avete ancora lo Spid  ma avete comunque bisogno di pagare MAV, tributi verso la Pubblica amministrazione senza uscire di casa? Esistono delle Fintech che offrono questo servizio in modo sicuro ed efficace.

 

Satispay

Satispay è tra le app per pagamenti più diffuse in Italia, per dare un termine di paragone: una persona su due che non utilizza la NFC per pagare al dettaglio con cellulare, usa Satispay, che dichiara 1.300 nuove iscrizioni al giorno.

La fintech che oltre permettere di pagare nei negozi, scambiare denaro con gli amici, acquistare servizi e risparmiare stabilendo un budget massimo di spesa settimanale offre il servizio in app “Bollo Auto e Moto” che sta ottenendo un discreto successo, a dimostrazione che il servizio è efficace e necessario. Nel 2021 Satispay ha assistito a un aumento del 110% di utenti che hanno effettuato il pagamento del bollo auto e moto tramite l’app, per oltre 100.000 transazioni. 

Una crescita trainata dalla semplicità del servizio Satispay. Integrata con pagoPA, offre la possibilità di pagare questa imposta anche all’ultimo minuto, con tutta la velocità e sicurezza che il sistema di mobile payment offre senza incorrere in spese di mora. 

Basta selezionare la tipologia del veicolo (autoveicolo, rimorchio, motoveicolo), inserire il numero di targa e confermare il pagamento dell’importo con l’aggiunta di una commissione fissa di 1 euro. Inoltre, si potrà scaricare e salvare la ricevuta, oltre che attivare un reminder sulla successiva scadenza, evitando così costose dimenticanze.

 

Easypol

Quando cercavo un’app che mi permettesse di pagare il bollo da casa ho voluto sperimentare Easypol. Questa fintech ha una particolarità che al momento la distingue dalle altre: per pagare il bollo non è obbligatorio registrarsi, velocizzando ulteriormente il processo con un importante risparmio di tempo e l’ulteriore vantaggio di poter archiviare digitalmente le ricevute e di attivare promemoria per non dimenticare le scadenze.

Easypol nasce da un’idea di Matteo Preziotti che consente di pagare tutti gli avvisi pagoPA, bollettini postali, MAV e RAV. Con 500 mila installazioni, oltre 35 milioni di euro di transato e più di 300 mila transazioni processate in meno di 18 mesi, ritagliandosi un ruolo di rilievo nel mercato dei pagamenti digitali.

Prossimamente in progetto c’è anche lo sviluppo di un algoritmo proprietario di prestiti, che faciliterà l’accesso al credito fornendo un valore accurato e dinamico di affidabilità creditizia basato su dati comparabili, comportamentali, transazionali, che permette di creare un valore accurato e dinamico di affidabilità creditizia a beneficio dell’utente interessato a forme di finanziamento, fornendo una panoramica più accurata sulla situazione finanziaria per garantirgli un accesso più agevolato al credito confermando l’obiettivo di inclusività dell’intero ecosistema fintech.

 

Conclusioni

La complessità della pubblica amministrazione è tra le più gravi inefficienze del nostro sistema. La transizione digitale non può più limitarsi ai progetti e parole ma diventare reale, abbiamo la tecnologia e gli strumenti, cosa serve? Un cambiamento culturale, semplificazione ed investimenti.

In Estonia esiste l’e-ID che include carta d’identità, tessera sanitaria, firma digitale, passaporto elettronico in un unico documento, e noi non possiamo neanche rinnovare un passaporto senza girare tra poste e uffici.

Favorire la transizione digitale e l’innovazione, non a caso, fa parte della prima missione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) stanziando fino a 6 miliardi per la trasformazione della Pubblica Amministrazione che rappresenta una necessità trasversale e caratterizza ogni aspetto del più importante atto di pianificazione che ha interessato il nostro paese negli ultimi decenni.

Deborah Ullasci, 28 gennaio 2022

 

 

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