Economia e LogisticaGeo-Logistica

Il mercato smentisce Trump: traffici nel mar Rosso ad alto rischio

Secondo assicuratori e banche di affari il patto con gli Houthi è a dir poco volatile. I ribelli yemeniti confermano che colpiranno gli interessi di Israele in mare e sulla terra.

Immagine generata da AI tramite LeonardoAI

La sicurezza sulle rotte del Mar Rosso e per Suez è ancora un happening. Nonostante e rassicurazioni del Presidente degli Stati Uniti, i ribelli Houthi hanno tutt’altro che alzato bandiera bianca e sembrano ben distanti dal considerare chiusa la crisi dei traffici marittimi che hanno provocato e gestito, arrivando a dimezzare i traffici che transitano attraverso il Canale di Suez. Gli Houthi dello Yemen sembrano non aver ricevuto la nota della Casa Bianca di questa settimana, in cui si afferma che la crisi navale nel Mar Rosso sta per concludersi.

Il presidente americano Donald Trump martedì aveva dichiarato che, dopo oltre 17 mesi, gli Houthi hanno accettato di interrompere i loro attacchi al trasporto marittimo e che Washington avrebbe a sua volta interrotto gli attacchi ai ribelli sostenuti dall’Iran, in un accordo che, come si è poi scoperto, è stato in gran parte mediato dall’Oman.

Ma il recupero della normalità sulle rotte dell’interscambio marittimo mondiale è ben lontano: gli Houthi hanno affermato che continueranno a combattere contro il traffico marittimo legato a Israele e il portavoce militare ufficiale degli Houthi ha diffuso i dettagli di un presunto attacco contro la portaerei statunitense USS Harry S Truman e le sue navi di supporto.

La dichiarazione di Trump ha quindi suscitato più apprensione e dubbi che certezze. Gli assicuratori e le principali associazioni marittime consigliano alla navigazione commerciale di tenersi lontana dalla regione per il momento.

Gli analisti del settore marittimo “non si attendono – come dichiarato alla rivista Splash 747 – corse al ritorno ai normali transiti nel Mar Rosso, visti i rischi sottolineando come l’industria del trasporto container rimanga la più esposta a un cambiamento dei fondamentali del mercato nel caso in cui i transiti nel Mar Rosso riprendano normalmente”.

Per altro anche in Israele, Paese bersagliato da 200 missili Houthi (l’ultimo dei quali non intercettato, sull’aeroporto di Lod) fonti diplomatiche hanno espresso preoccupazione per un possibile scollamento con la Casa Bianca e un isolamento di Israele anche nella lotta contro i ribelli yemeniti.

Nel settore container l’effetto delle deviazioni di traffico attraverso la circumnavigazione dell’Africa ha ridotto la capacità della flotta mondiale dell’11-12%.

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde