Troppo impegnati ad analizzare le sfaccettature del caso internazionale Boccia-Sangiuliano, in Italia nessuno si è accorto che in 9 settembre, il “blocco anglosassone” composto da Stati Uniti, Regno Unito e Australia ha finalizzato un’alleanza storica per una collaborazione a tutto campo nel settore della supply chain. I tre Paesi, collaboreranno scambiandosi tutti i dati disponibili con l’obiettivo di prevenire e affrontare come un fronte unico e compatto le emergenze nell’approvvigionamento di merci, energia, e anche dati. Approvvigionamento messo a rischio come ha dimostrato l’epidemia di Covid, quindi i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, sia da calamità maturali sia da sconvolgimenti in assetti geo-politici che sembravano consolidati.
Con una incertezza di scenari mondiali, che incombe sulle economie di tutto il mondo, Washington, Londra e Canberra, hanno bruciato i tempi formalizzando una partnership storica sfociata in un Memorandum of Understanding (MoU) per rafforzare la resilienza della catena di approvvigionamento nelle tre nazioni. Si tratta di una cooperazione trilaterale volta a rafforzare il coordinamento strategico e ad affrontare le vulnerabilità delle catene di approvvigionamento critiche.
Sulla base di questa intesa sta nascendo l’Australia-United Kingdom-United States Supply Chain Resilience Cooperation Group, un organismo progettato per migliorare la condivisione dei dati e promuovere azioni congiunte per salvaguardare le catene di approvvigionamento prioritarie. Il Dipartimento per le imprese e il commercio ha dichiarato che questo gruppo consentirà ai tre Paesi di “identificare e affrontare meglio i rischi, le minacce e le interruzioni” delle catene di approvvigionamento essenziali che sono alla base delle loro economie.
Un sistema di alert unificato sulle telecomunicazioni
Uno dei punti chiave dell’accordo è lo sviluppo di un sistema di allerta precoce per le interruzioni nel settore delle telecomunicazioni, considerato vitale per il funzionamento delle moderne economie digitali. Identificando i rischi potenziali all’interno di questa catena di approvvigionamento, l’iniziativa pilota mirerà a “migliorare la conoscenza di tutti e tre i Paesi delle vulnerabilità, delle criticità e dei rischi residui” e a creare un quadro di riferimento per una risposta collaborativa alle minacce emergenti.
Il Gruppo svilupperà un progetto pilota di allarme rapido incentrato sulla catena di approvvigionamento delle telecomunicazioni identificando e monitorando i rischi di interruzione della catena di approvvigionamento delle telecomunicazioni, e migliorando (proprio attraverso lo scambio di tutti i dati e di tutte le informazioni disponibili) le conoscenze dei tre Paesi sulle vulnerabilità, la criticità e i rischi residui, ipotizzando poi protocolli di intervento congiunto.
La resilienza della catena di approvvigionamento è diventata una priorità urgente per Regno Unito, Stati Uniti e Australia, in particolare sulla scia delle recenti sfide globali. Nel giugno 2023 è entrato in vigore un nuovo accordo di libero scambio tra il Regno Unito e l’Australia.
Negli Stati Uniti, l’amministrazione ha dato priorità alla resilienza della catena di approvvigionamento, con un ordine esecutivo del giugno 2024 che istituisce il Consiglio della Casa Bianca sulla resilienza della catena di approvvigionamento. Questa iniziativa fa seguito ad anni di sforzi per rafforzare le reti di approvvigionamento critiche del Paese in risposta alle interruzioni globali.
Nel Regno Unito, la resilienza della supply chain è stata anche un punto centrale del manifesto del Partito Laburista in vista delle elezioni generali del luglio 2024, che hanno portato Sir Keir Starmer al potere come Primo Ministro. La sua amministrazione ha posto un’enfasi significativa sul garantire che il Regno Unito sia meglio protetto contro le future vulnerabilità della catena di approvvigionamento.