Nel comparto portuale italiano è diventato ormai un ritornello: il Pd nei porti era capace di…non fare prigionieri, la destra è capace di farsi criticare anche quando cede il timone di alcuni fra i porti principali, alla sinistra. Sta accadendo puntualmente con le nomine dei presidenti delle principali Autorità di sistema portuale, affidate al vice ministro Edoardo Rixi e vidimate dal ministro Matteo Salvini.
Da giorni si parla di Manuale Cencelli e di spoiling system, con i partiti della maggioranza che sarebbero impegnati a spartirsi pro-quota tutte le cariche dei 14 porti in scadenza. Alla resa dei conti poi si scopre che il Manuale Cencelli è sempre quello della sinistra, che perde voti, consensi, ma continua a gestire le poltrone.
Un primo segnale era venuto da Genova, principale porto italiano, da ben 19 mesi in balia di una gestione commissariale, gestione per di più condivisa fra un ammiraglio e un esponente della magistratura vicinissimo al PD. Alla resa dei conti a Genova era stato chiamato Matteo Paroli, tecnico del settore con grande esperienza amministrativa, ma per anni segretario generale di quel porto di Livorno, dove non si muove foglia che il PD non voglia.
Su cinque nomine, due sono targatissime PD, e altre tre sono di tecnici che in alcuni casi (forse con l’eccezione di Trieste) solo esercitando il massimo sforzo, possono essere definiti vicini al centro destra.
Considerando che tutti i porti “vantano” un controllo capillare sul mercato del lavoro esercitato dalle Compagnie portuali (in primis Genova con gli storici camalli), le alternative sono due: o il centro destra non dispone di uomini con un minimo di esperienza nel settore portuale da collocare al vertice di gangli sempre più strategici dell’economia quali sono i porti, oppure nella lettura del ministero dei Trasporti c’è qualcosa che non funziona.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha trasmesso ai presidenti delle Regioni interessate la comunicazione formale di intesa relativa alle proposte di nomina dei nuovi presidenti nelle seguenti Autorità di Sistema Portuale:
Un tecnico vero a Trieste
A Trieste va Antonio Gurrieri, che diventerà a tutti gli effetti presidente dell’Adsp del Mare Adriatico Orientale – Regione Friuli Venezia Giulia (Trieste e Monfalcone) e che vanta una ventennale esperienza nel porto giuliano sin dai tempi della presidenza di Marina Monassi (espulsa dal sistema perché troppo decisionista e troppo poco di sinistra) sino a Zeno D’Agostino di cui è stato il segretario generale. Antonio Gurrieri è dato in quota lega, ma nei fatti è un tecnico capace e di grande esperienza.
Il timone dell’Adsp Adriatico Centro Settentrionale – Regione Emilia-Romagna (Ravenna) è stata consegnata da Edoardo Rixi a Francesco Benevolo, dal 2004 in Ram (Rete autostrade mediterranee) dopo essere stato responsabile comunicazione di Confitarma. Per Benevolo di legami a destra non se ne parla nemmeno. E’ sopravvissuto da tecnico in una società in house del ministero dei Trasporti (società che gestisce fra l’altro i contributi del Marebonus e del Ferrobonus) all’alternanza di governi di sinistra. Ma d’altronde – si vocifera proprio nei corridoi del Ministero – la rossa Emilia Romagna non avrebbe mai accettato un presidente smaccatamente di destra per Ravenna.
Nell’Adsp pugliese, quella del Mare Ionio – Regione Puglia (Taranto), che deve gestire la patata bollente di un porto già abbastanza in disfacimento viene consegnato a Giovanni Gugliotti, già Sindaco di Castellaneta per una Lista civica e dato in quota Lega.
Incontestabile e inconfondibile la targatura PD per gli altri due porti “nominati” nella casa del Grande fratello portuale.
A Livorno e in Puglia l’onda rossa
All’ Adsp Mare Adriatico Meridionale – Regione Puglia (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli) va Francesco Mastro, avvocato e, guarda caso, rappresentante diretto del presidente della Regione, Emiliano all’interno della stessa Autorità portuale. Targa PD.
A Livorno viene confermata la previsione: nel territorio di competenza del presidente della Regione, Giani, – ovvero nell’Adsp Mar Tirreno Settentrionale – Regione Toscana (Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina e Cavo) il ponte di comando va a Davide Gariglio, già parlamentare PD.