Risparmi e investimenti

Italia: cosa emerge dalle nuove tendenze di investimenti

Secondo i dati del rapporto sulle tendenze di investimento delle famiglie italiane del 2021, lo scorso anno si è verificato un consistente incremento di interesse da parte degli italiani per il trading online e le attività legate alle criptovalute, ma non si è verificato un proporzionale aumento di interesse per lo studio degli strumenti finanziari e in generale per l’educazione finanziaria. Non c’è da stupirsi quindi se analizzando le percentuali dei conti in perdita sulle principali piattaforme online di trading usate in Italia emerge una media che varia tra il 70% e il 90% di conti in perdita.

 

Possibile che in così tanti scelgano di buttarsi alla cieca senza prima considerare i rischi? Sì. Ma perchè lo fanno? 

Ognuno ha le proprie personalissime ragioni per scegliere di voler investire e guadagnare con il trading, c’è chi vuole cambiare stile di vita, chi vuole assicurarsi la pensione, chi vuole avere un conto per le emergenze… La lista potrebbe andare avanti all’infinito. Ognuno ha le proprie valide ragioni.

Purtroppo però in molti casi quello che dovrebbe essere un progetto da portare avanti nel tempo con il fine ultimo di raggiungere i propri obiettivi di guadagno diventa una corsa disperata verso il profitto, magari perchè si è in ristrettezze economiche e si vede nel trading la propria ancora di salvezza, o magari perchè non si è in grado di gestire le proprie emozioni. Il fattore comune che genera perdite nei mercati finanziari è la mancanza di una preparazione adeguata.

 

Perchè si investe sui mercati finanziari senza considerare il rischio ma non si investe nella propria educazione finanziaria? Le ragioni sono molteplici. 

 

  1. La prima è che molto spesso si cede allepromesse seducenti di facili guadagni che bersagliano i principianti, e in cui non si menzionano – o lo si fa molto frettolosamente – i rischi correlati alle operazioni o le percentuali di conti in perdita (che vengono confinati in fondo alla pagina e con caratteri poco vistosi). Considerando che spesso chi sceglie di investire facendo trading lo fa perchè ritiene sia un modo facile di fare soldi velocemente questo genere di comunicazioni fa molta presa e asseconda quel bisogno. Ecco perchè è fondamentale essere consapevoli che sì, è possibile guadagnare con il trading, ma non si fanno soldi facilmente e velocemente, soprattutto se non si sa nulla sull’argomento.

 

  1. La seconda ragione è l’arroganza, che ormai è una piaga in tutti gli ambiti soprattutto da quando la disinformazione online è diventata così potente, ed è ciò che accomuna molti trader inesperti. Si ritiene superfluo impiegare parte del proprio budget nella propria formazione, visto che la maggior parte delle piattaforme sono pensate per essere estremamente facili da usare e online si trovano ovunque consigli di investimento più o meno convincenti. Spesso gli investitori ignorano totalmente che ciò che si dovrebbe studiare prima di tutto non è come si usano le piattaforme ma quali sono i mercati e gli strumenti finanziari regolamentati, nonché le strategie che permettono di gestire e ridurre le perdite. La regolamentazione è ciò che protegge l’investitore dalle irregolarità, il che dovrebbe essere una priorità quando si parla dei propri risparmi.

 

  1. La terza ragione è che non si dispone di un capitale adeguato, quindi si dà la precedenza agli investimenti nei mercati finanziari sperando che vada bene piuttosto che alla formazione, il che è assurdo visto che fare trading senza un budget adeguato espone a rischi maggiori, ma lo sa solo chi studia, si informa da fonti attendibili e non si fa abbindolare da prassi scorrette.

 

E’ importante comprendere che è possibile vivere di trading, ma non tutti possono riuscirci; il motivo per cui non tutti possono riuscirci è che senza la giusta preparazione e la giusta mentalità non si va da nessuna parte. O peggio ancora si rischia di incorrere in trappole per topi dove l’unica certezza è che c’è chi guadagna, ma chi guadagna alla fine non sei tu.

Silvia Vianello, 24 maggio 2022

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