Economia e LogisticaEducazione finanziaria

Stress da debiti, come ottenere mutui e prestiti. E pagare le rate

Il tasso fisso vince quando è ai minimi. Altrimenti meglio scegliere il variabile

© DNY59 e GuidoVrola tramite Canva.com

Lo stress da debiti, in aggiunta alle difficoltà di carattere finanziario, è una delle principali cause di sintomatologie depressive, ma non solo; il debito, che spesso si tende a non rivelare a familiari o partner, è anche fonte di dissidi a tal punto da generare separazioni, divorzi o risoluzione di rapporti di coppia.

Nei precedenti articoli di questa serie dedicata a “finanza e famiglia” abbiamo indicato la strada per evitare le difficoltà finanziarie attraverso vari accorgimenti ed una corretta gestione delle finanze di un nucleo familiare; uno dei presupposti base è, appunto, evitare di contrarre debiti. Esistono però momenti in cui il ricorso al credito è una dele poche vie (a volte l’unica) per uscire da periodi difficili.

Il debito

Questo articolo è focalizzato proprio su come gestire questi momenti, o altre necessità, che richiedono l’accesso a mutui o finanziamenti per i quali è doverosa una precisazione; di solito, almeno nel mondo occidentale la cui economia è spesso basata su consumismo e debito, si tende con facilità a contrarre finanziamenti anche per il superfluo o per possedere qualcosa come status symbol.

Niente di più sbagliato, il debito deve essere sempre risolutivo, produttivo o utile; nel primo caso, dallo stesso termine, risolvere situazioni di criticità, nel secondo finalizzato a raggiungere traguardi per sé stessi o la propria attività, come potrebbero essere dei master a pagamento, gli stessi studi universitari o investimenti in beni e servizi per migliorare la propria professione/attività se non si ha un’occupazione a stipendio fisso; nel terzo caso, ad esempio, acquistare una casa.

Naturalmente non è assolutamente vietato contrarre debiti per il superfluo o per appagare desideri personali, in questo caso si tratta di debito soddisfacente, ovvero finalizzato alla soddisfazione di necessità personali, siano esse materiali o virtuali; ciò, però, soprattutto quando si è parte di una famiglia, è altamente sconsigliato; soprattutto è assolutamente da bannare la contrazione di debiti per giochi d’azzardo o investimenti rischiosi e non finalizzati a migliorare la propria posizione professionale.

 

Mutui

Per la stragrande maggioranza dei cittadini (e/o famiglie o coppie) il ricorso al mutuo è finalizzato ad acquistare o ristrutturare un immobile, raramente per liquidità o consolidamento debiti contratti in precedenza, situazioni, quest’ultime, in cui non si dovrebbe mai arrivare…

Prima di caricarsi sulle spalle un mutuo, tra l’altro per 10, 20 o più anni, sono fondamentali alcune considerazioni allo scopo di affrontare l’impegno che ci si va ad assumere con la minore ansia possibile e, soprattutto, programmando, almeno nelle intenzioni, di estinguerlo prima del previsto.

Ciò implica che il reddito complessivo del nucleo familiare (considerando anche tutte le altre spese fisse non evitabili) sia tale da consentire di affrontare un mutuo con “relativa tranquillità”; naturalmente ci pensano già le banche a farvi i conti in tasca e calcolare il famoso rapporto rata reddito per stabilire se l’importo richiesto sia alla vostra portata o meno. A prescindere da ciò, questo è un calcolo che dovrebbe essere già eseguito per se stessi.

In questi casi il compromesso è tra una rata comoda o una minor durata del finanziamento, almeno nella maggior parte dei casi; il problema non si pone per chi ha redditi abbastanza elevati da non preoccuparsi più del necessario.

Esiste però una terza via, ovvero optare per una rata sicura, naturalmente sempre alla portata delle proprie tasche. Per rata sicura s’intende una rata costante nel tempo o che non può superare un certo limite.

Pertanto, nel caso di decida per un mutuo a tasso variabile, calcolare a priori la rata massima che le vostre capacità finanziarie possono consentire e porre quale tetto massimo quell’importo senza pensare alla durata, ciò ha un costo (detto Cap) che non è altro se non “un’assicurazione” che protegge la rata in caso di eccessivo aumento dei tassi.

Il consiglio, in questo caso, sebbene potrebbe apparire paradossale, è quello di scegliere i tassi variabili quando sono ai massimi e si preveda scendano, in tal caso pagherete di più inizialmente ma col tempo vedrete la vostra rata diminuire, tra l’altro sapendo che oltre un certo limite (che avete già calcolato e sapete di poter sostenere) non può andare.

Contemporaneamente a queste riflessioni, è utile calcolare, quanto tempo occorrerebbe, mettendo una certa somma da parte, per accumulare la metà dell’importo finanziato; ciò vi darebbe contezza se, ed in quanto tempo, potreste estinguere parte del mutuo, o addirittura tutto una volta giunti a metà durata.

In merito ai tassi fissi c’è poco da dire se non l’accortezza di scegliere questa opzione quando i tassi sono ai minimi, ovviamente; in alternativa considerate i mutui con possibilità, ogni 2 o 4 anni, di cambiare da fisso a variabile o viceversa; sempre tenendo presente tutto quanto analizzato in precedenza.

Finanziamenti

Contrariamente ai mutui, i finanziamenti (che non sono garantiti da ipoteche su immobili) sono di più semplice accesso; società di credito al consumo e banche sono abbastanza “elastiche” nella concessione, naturalmente per coloro che hanno un buon rating in ambito di merito creditizio.

Spesso, infatti, vi sono accordi tra grandi brand e dette società o banche finalizzati ad agevolare la vendita di prodotti il cui prezzo è abbastanza elevato; inoltre, anche questo tipo di credito si è evoluto nel tempo aumentando i limiti massimi dai classici 30.000 euro fino ai 75.000, ed in alcuni casi oltre.

Ciò si è reso necessario con l’aumento del costo di alcuni beni, auto ad esempio, o del tenore medio di vita; considerando che sono finanziamenti chirografari, ovvero con la sola firma del richiedente che garantisce con il proprio reddito, ne consegue che i tassi siano abbastanza elevati.

In tal caso è consigliabile richiedere importi non eccessivi onde evitare rate e durate insostenibili, si tenga presente che i tassi soglia imposti dalla Banca d’Italia, per crediti personali e crediti finalizzati, sono rispettivamente il 17,625% e 16,95% (II trimestre 2025); di solito la media dei finanziamenti erogati ha tassi (TAEG, tasso effettivo globale) tra il 7 ed il 9%.

Diffidate da società che, per una reciproca tranquillità, richiedono assicurazioni eccessivamente esose quale ulteriore garanzia del finanziamento a supporto di eventuali possibilità di insolvenza e, in ogni caso, approfondite cosa copre la polizza proposta e cosa no.

Soprattutto, ciò accade spesso nei momenti di difficoltà estrema, non rivolgetevi mai a società che pubblicizzano concessione del credito con facilità perché nel 99% dei casi si tratta di truffe in cui si cade per disperazione.

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Conclusioni

Il ricorso all’indebitamento, sia che per grandi e piccoli importi, per quanto possibile, è una pratica da evitare e questo concetto è un punto fondamentale nell’educazione dei figli; il debito non è soltanto una questione di importo, con il tempo può diventare un’abitudine (pensando di potersi permettere tutto, anche ciò che non è alla propria portata) da cui è difficile uscire e che può condurre anche a dilapidare interi patrimoni.

Quindi… debito sì, ma quando necessario; e soltanto risolutivo, produttivo, utile e sostenibile.

Antonino Papa, 5 aprile 2025

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