Germania, cosa succede nella patria dei no vax

Non è vero che quello che succede in Italia sia la norma. Nel paese più importante d’Europa, cresce l’insofferenza per le misure su vaccino e green pass

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di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

La Germania si è rivelata un osso duro per chi vuole vaccinare tutti come unica soluzione. I tedeschi non vaccinati sono 23 milioni e ogni giorno le manifestazioni che qui vengono chiamate come “novax” sono centinaia e centinaia.

Il fatto che i media ovviamente ne parlino il meno possibile rende magari increduli chi vi si affida e richiede appunto di controllare con i propri occhi. Se lo si fa si vede che la vaccinazione si è quasi fermata al 70% e 23 milioni di tedeschi rimangono “novax”. Pare che le restrizioni sul green pass abbiano sortito l’effetto opposto.

Per chi voglia poi controllare l’entità del fenomeno di protesta qui trova il calendario dei raduni e dimostrazioni in Germania su Telegram aggiornato ora per ora. Sono 6 pagine piene ognuna con centinaia di appuntamenti indicati tutti come “heute” (venerdì) o “Samstag” (sabato).

A differenza dell’Italia, nei paesi importanti come Stati Uniti e Germania la vaccinazione “da green pass” si è fermata a livelli molto molto più bassi, 61% per gli americani e 69% per i tedeschi.

Noi ci stiamo avvicinando, grazie alla minaccia del licenziamento e al divieto di ogni attività imposto da Draghi al 90% di vaccinati, ma con questa ossessione per vaccinare tutti, anche chi ha già avuto la malattia, anche chi rischia problemi cardiaci e anche i bambini, siamo nel mondo più un’eccezione che la regola.

Non solo. Sulla stampa tedesca si può trovare che si è formato un “universo parallelo non vaccinato” per resistere alla pressione del governo in Germania con un sistema di offerte di lavoro e servizi, attività di formazione, siti di incontri per chi non è vaccinato (vedi: “All’ombra della campagna vaccinale tedesca si sta formando un intero universo antivaccino” “Im Schatten der deutschen Impfkampagne formiert sich ein ganzes Impfgegner-Universum”).

In Italia queste forme di solidarietà non esistono ancora e chi non si è piegato al governo viene sospeso dal lavoro e non può in pratica andare da nessuna parte o solo in misura minima e con un costo di tamponi considerevole. In Germania il governo non riesce a imporre la stessa coercizione perché dovrebbe escludere 23 milioni di persone, perché le proteste crescono invece di ridursi e la gente si organizza in un sistema di comunità e aiuto reciproco per non vaccinati, ad esempio pubblicizzando un solidale mercato del lavoro per “Ungeimpfte” (non vaccinati).

In Italia continua con il green pass il ricatto, anche se tutto questo non è di aiuto al contrasto della diffusione del virus. Il governo però spende così cifre assurde per milioni di tamponi e per ricoveri “Covid” pagati 3,700 euro al giorno invece di 5-600 euro per quelli normali (e 9700 euro se in terapia intensiva) come si può leggere in Gazzetta ufficiale. E offre ai medici 70 euro l’ora perché vaccinino tutti con 3 dosi, svuotando così i reparti pieni di malati. Facendo fare milioni di tamponi e dando assurdi incentivi economici a concentrarsi solo sui malati Covid, il governo in pratica mantiene in vita la “pandemia” anche se i morti Covid sono ormai il 3 o 4% forse dei morti totali.

Al momento, essendo inverno in Italia si hanno di solito 1,900 morti al giorno per tutte le cause e quelli classificati Covid sono circa 100. Ma come abbiamo mostrato nell’ultimo articolo, un terzo circa di questi sono ultraottantenni già molto malati e quindi difficili da attribuire al virus. I morti dovuti alla malattia virale sono probabilmente non 100, ma 70 al giorno, su un totale di 1,900 decessi, cioè forse un 3%. Ma si spendono miliardi di euro per milioni di tamponi, vaccinazioni indiscriminate e ricoveri “extra lusso” rivolti solo a questa piccola percentuale di malati. Questo sistema di incentivi finanziari spinge tutto il sistema sanitario a concentrarsi su un unico problema trascurando tutti gli altri.

Purtroppo, in Italia la quasi unanimità dei media e delle forze politiche ha costretto milioni di persone – dubbiose o contrarie – a farsi iniettare farmaci per i quali la sperimentazione clinica finirà nel 2023 e che causano migliaia di casi di disabilità e anche morte. Ma non è vero che quello che succede in Italia sia la norma. Nel paese più importante d’Europa, la Germania, questa politica distruttiva incontra una resistenza crescente.

 

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