IntervisteLa Ripartenza

Giorgia Venturini: “Basta col #MeToo, è solo vendetta e vittimismo”

Giovedì 30 gennaio la nuova edizione della “Ripartenza”. L’intervista all’amato volto di “X Style”

giorgia venturini

Manca sempre meno alla settima edizione della Ripartenza che si terrà giovedì 30 gennaio a Palazzo Castiglioni (Milano). Tra i tanti appuntamenti da non perdere, la lecture di Giorgia Venturini in programma alle 16.45. L’amato volto televisivo, protagonista anche in radio su Radio Montecarlo, dal 30 gennaio tornerà protagonista in seconda serata su Canale 5 e in streaming su Mediaset Infinity con la ripartenza (un segno del destino) di “X Style”, il settimanale dedicato alle nuove tendenze della moda, costume, personaggi e lifestyle.

Senza spoilerare troppo: nel tuo intervento il giudizio sul #MeToo è molto severo…

“Io sono sempre dalla parte delle donne, ma so bene che a volte si può ragionare per tornaconto. Una donna adulta e vaccinata, che fa un certo mestiere e ambisce ad arrivare in alto, se cerca una scorciatoia sa benissimo cos’ha in mente e qual è la strada per ottenere una scorciatoia. Se bussi a una determinata porta e succede quello che succede ma le cose non vanno in porto, non puoi parlare di costrizione. In certi casi nessuno ha puntato una pistola alla testa. Se le cose vanno bene, ok. Altrimenti ‘mi sono sentita violentata’ e così via. Per me la violenza sessuale è un’altra cosa: quando una donna, contro le proprie volontà, viene messa spalle al muro. E le donne che hanno subito certi abusi meriterebbero rispetto”.

In alcuni casi si tratta di vera e propria vendetta…

“Certo. Il ragionamento è semplice: non mi hai dato quello che volevo? Ti rovino. Sia chiaro: non giustifico gli uomini che sfruttano il potere. Questo va sottolineato: non mi piace chi abusa del potere, anzi”.

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Ma nel tuo mirino ci sono anche i “poliziotti della morale”…

“Ora devi stare attento a tutto, devi dare peso a ogni singola parola. Ci siamo chiesti perché Checco Zalone non fa più film? Perché tutto viene giudicato, niente viene preso con la giusta leggerezza. Prima andavamo al cinema a vedere i cinepanettoni e si rideva sulla parola colorata. Oggi invece vai a ledere la sensibilità dell’altro. Giusto, per carità, ma non prendiamoci troppo sul serio: le cose importanti sono altre. Io ho tanti amici gay, ma non si sono mai offesi per certe gag”.

Il clima di oggi rende complicato anche fare un complimento a una donna. O sbaglio?

“Tutto è legato a come fai un complimento. Se fai un complimento anche un po’ colorato, è sempre un discorso di mimica e di capire come viene fatto. Se un muratore fa un fischio a una bella donna ci dobbiamo scandalizzare? È colorato, ma è sempre un complimento. A noi donne piace piacere, piace essere sensuali. Altrimenti usciremmo sempre in tuta (ride, ndr). Molte donne dicono: ‘Lo faccio per me stessa’. Benissimo: ma quindi anche a casa sono vestite in tiro e truccate? Dai, prendiamoci sul serio”.

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Tu ti occupi di moda e di stile. Anche da quel punto di vista è difficile essere un uomo nel 2025…

“È complicato perché lo stile non è soltanto vestirsi bene. Non sono sufficienti un bel vestito, un bell’orologio, una bella macchina. Io penso allo stile comunicativo che deve avere quell’uomo: oggi ci sono troppi fattori insieme e essere uomo è difficile. Tutto è facilmente giudicabile, per questo l’uomo è facilmente condizionato dall’insieme di questi fattori. A volte mi metto nei panni degli uomini e capisco che hanno pochi margini di manovra, mettiamola così…”.

Massimo Balsamo, 27 gennaio 2025

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