Può esistere un rapporto sano tra giustizia e imprese? E se sì, da dove bisogna partire? La terza tavola rotonda della “Ripartenza” intitolata “Il rapporto tra economia e giustizia in Italia” è partita da queste domande per poi esplorare territori nuovi, tra processi e intelligenza artificiale. Il confronto sul palco del Centro Congressi della Fondazione Cariplo di Milano ha visto protagonisti Ginevra Cerrina Feroni (Vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali), Marcello Viola (Procuratore capo di Milano), Guido Carlo Alleva (avvocato penalista), Stefano Lucchini (Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo), Guglielmo Maisto (docente di diritto tributario).
Bisogna partire dalla consapevolezza delle possibili interferenze per stabilire un approccio sano tra giustizia e imprese, l’analisi del procuratore capo di Milano Marcello Viola: “Il tema è particolarmente complesso. Dal buon funzionamento della giustizia, dipende un approccio positivo. Un sistema giudiziario che non funziona diventa un freno per le prospettive di sviluppo e spesso rallenta gli investimenti e intacca l’attrattività”. Soffermandosi sul lavoro della sua procura, Viola ha rivelato il recupero di 1 miliardo di euro, ma bisogna aggiungere cifre non ancora “ufficializzate”, basti pensare a un sequestro di 800 milioni di euro a una multinazionale: “Da una parte recuperiamo soldi importanti, dall’altra cerchiamo di ricondurre a legalità settori che ne erano sottratti”.
Dal palco della “Ripartenza”, il docente di diritto tributario Guglielmo Maisto è tornato a parlare dei tempi disastrosi dei processi del Fisco, soffermandosi sulla riforma del contenzioso tributario. I tempi non sono cambiati – 8-9 anni – ma c’è un’importante novità che potrebbe segnare una svolta, considerando il numero di ricorsi (130 mila su 300 mila accertamenti tributari). Stop ai giudici part-time, che dedicano alla giustizia tributaria solo 1-2 giorni al mese: “Ci sarà un taglio da 2500 a 600 giudici, ma questi saranno giudici a tempo pieno, non dedicheranno 1-2 giorni al mese, ma tutto il loro tempo alla materia tributaria”.
L’avvocato penalista Guido Carlo Alleva ha invece analizzato l’ingresso della giustizia penale nelle tante attività delle imprese, a testimonianza del legame complessissimo: “Teoricamente, la giustizia che interviene su situazioni ce riguardano il settore delle imprese dovrebbe essere un valore aggiunto e non un appesantissimo. Ci dimentichiamo che l’efficienza della giustizia anche penale sarebbe una fonte di sviluppo importante”. Una battuta anche su quanto risulterebbe necessaria depenalizzazione dei “reati colposi che impegnano la magistratura, reati che non hanno effettivamente creato un danno”: “La violazione di un’autorizzazione agli scarichi che non abbia provocato un danno perché l’azienda si è aggiustata in altro modo, costringe a difendersi da un processo e costringe il procuratore ad aprire un processo”.
L’AI ha ricoperto un ruolo da protagonista in questa edizione della “Ripartenza” e proprio su questo punto è intervenuta Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali): “In gioco c’è molto. Oggi con L’AI si gioca il futuro di un sistema democratico, forse questo non è ancora ben chiaro, soprattutto con l’intelligenza artificiale generativa, si toccano i cardini del sistema democratico. Si toccano i poteri, il rapporto tra il potere e i cittadini, i poteri privati e i cittadini e i nostri diritti. Chi governerà i processi di intelligenza artificiale fa sì che quel tipo di uso non democratico possa portare molto velocemente a modelli tipo Cina, che non sono i nostri modelli”. Infine, Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo, ha posto l’accento sulla “velocità del cambiamento” e sulle “rivoluzioni molto più forti” rispetto al passato: “Siamo in una velocità tale che l’AI sta diventando sempre più un punto di riferimento”.