Gli europei non credono più nell’Ucraina: il sondaggio che affossa Zelensky

Confermato il sostegno a Kiev, ma c’è sfiducia sulle sorti della guerra con la Russia. Emblematica la disastrosa ritirata da Avdiivka

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L’Europa continua a sostenere convintamente l’Ucraina, ma la fiducia sulla possibile vittoria nel conflitto con la Russia è letteralmente crollata. A quasi due anni dall’invasione ordinata da Vladimir Putin, appena il 10 per cento dei cittadini europei crede nel successo di Kiev: questo quanto confermato dal sondaggio commissionato dal Consiglio europeo per le relazioni estere (ECFR) e riportato dal Guardian. E c’è di più: per la maggioranza degli intervistati, il compromesso tra Kiev e Mosca rappresenta l’esito più probabile di questa guerra.

Si tratta di un cambiamento piuttosto netto rispetto ai sondaggi di un anno fa, quando gli europei ritenevano possibile per l’Ucraina la riconquista di tutti i territori perduti. Per gli autori del sondaggio, gli intervistati desiderano un approccio più realistico da parte della politica, con i riflettori accesi su una “pace accettabile”: “Per sostenere la causa del continuo sostegno europeo all’Ucraina, i leader dell’UE dovranno cambiare il modo in cui parlano della guerra”, ha affermato il coautore Mark Leonard del Consiglio europeo per le relazioni estere.

La maggioranza degli europei è disposta a tutto pur di impedire una vittoria della Russia, ma allo stesso tempo non crede in una vittoria dell’Ucraina: da qui la speranza in un compromesso accettabile. Il sondaggio è stato realizzato in dodici paesi europei – Italia compresa – ed è emersa la crescita esponenziale del pessimismo sull’esito della guerra, complici diversi fattori: dallo stallo della controffensiva di Kiev alla linea politica degli Stati Uniti, fino al possibile secondo mandato presidenziale per Donald Trump. Come anticipato, nessuna novità sulla necessità di sostenere il Paese di Zelensky: in Svezia (50%), Portogallo (48%) e Polonia (47%), gli intervistati sono più propensi a sostenere che l’Europa deve aiutare l’Ucraina a reagire, mentre in Ungheria (64%), Grecia (59%), Italia (52% ) e Austria (49%) l’accento è posto sulla necessità di raggiungere un accordo. Perfetto equilibrio in Francia, Germania, Paesi Bassi e Spagna.

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Il sondaggio è stato realizzato prima della ritirata dell’Ucraina da Avdiivka, avvenuta nel fine settimana, che ha regalato a Mosca la sua vittoria militare più significativa dalla conquista di Bakhmut da parte delle truppe Wagner del maggio del 2023. Nelle ultime ore sono stati rivelati importanti dettagli su quella che è stata definita la “disastrosa” ritirata dei soldati ucraini, tale da causare conseguenze gravi e inaspettate e che potrebbe compromettere irreversibilmente il morale dei soldati.

Secondo il New York Times, la mossa dei vertici militari di Zelensky potrebbe essere costata tra gli 850 e i 1.100 soldati catturati o dispersi. I motivi? La ritirata è iniziata troppo tardi e la comunicazione è stata gestita nella maniera peggiore possibili, a testimonianza dell’impreparazione e dell’inadeguatezza dell’esercito dinanzi all’avanzata russa. Anche Vladimir Putin ha confermato le ricostruzioni: “La leadership delle forze armate dell’Ucraina ha emesso l’ordine di ritirare le sue forze armate quando erano già in movimento e stavano lasciando questo insediamento. A quanto ho capito, ciò è stato fatto per ragioni politiche, al fine di coprire questo ritiro e dargli l’apparenza di un ritiro organizzato mentre si è trattato di una fuga nel vero senso della parola”, le sue parole in un incontro con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, secondo quanto riporta la Tass.

Franco Lodige, 21 febbraio 2024

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