Grillo indagato, ecco le 13 frasi che devono far vergognare il M5S

L’Elevato accusato di traffico di influenze. E i grillini tacciono. Ma in passato urlavano contro i nemici

14.1k 8
generica_porro_1200_5

Il reato di traffico di influenze è un assurdo, sia come è stato pensato nel 2012 dall’allora ministro Severino con l’approvazione anche di Forza Italia, sia come è stato modificato, nel 2019, dal ministro Bonafede. Come l’abuso di ufficio, come il concorso esterno in associazione mafiosa (in realtà mai stabilito da una norma positiva), come il voto di scambio. Tutti reati buoni per un titolo di giornale e per distinguere i virtuosi dai mascalzoni durante i dibattiti parlamentari che ne hanno visto la nascita. Ora che c’è incappato anche Beppe Grillo per i suoi rapporti con l’armatore Vincenzo Onorato, che ancora deve allo Stato 180 milioni, i grillini tacciono, il Fatto non titola, i moralisti si accucciano. Leggete questo breve e non esaustivo elenco delle loro grida moraliste, quando ad essere indagati erano i cattivi, cioè tutti gli altri, esclusi i grillini.

Nel 2016 la ministra dello Sviluppo economico Federica Guidi viene intercettata mentre rassicura il compagno, allora indagato per traffico di influenze illecite, su un emendamento che sarebbe passato. La vicenda era quella dell’impianto di Tempa Rossa per cui poi la procura di Roma chiederà l’archiviazione. Ecco qualche delicata dichiarazione:

1. 31 marzo 2016: «Le dimissioni del ministro Guidi sono un’ammissione di colpa, dimostrano il coinvolgimento del ministro Boschi e del Bomba che fanno l’interesse esclusivo dei loro parenti, amici, delle lobby e mai dei cittadini. Devono seguire l’esempio della Guidi e dimettersi subito».

2. Blog di Beppe Grillo – 31 marzo 2016 «Io non ho più parole per dire quanto ribrezzo mi diano questi schifosi al Governo. Gentaglia che mette gli interessi personali, spesso illeciti, davanti alla salute e al benessere degli italiani».

3. Manlio Di Stefano, Facebook. – 2 aprile 2016 «La vicenda Guidi è solo la punta di un iceberg. Erano tutti d’accordo e lo facevano sulla pelle della salute pubblica e sull’ambiente di regioni importanti come la Basilicata e non solo».

4. Luigi Di Maio – 10 aprile 2016 «Di fronte allo scandalo trivellopoli per il Bomba la soluzione è non far pubblicare le intercettazioni e non farle utilizzare ai giudici: quello che chiedeva Berlusconi alcuni anni fa. Mettere il bavaglio alla magistratura e all’informazione libera rimasta per coprire le vergogne del governo».

5. Blog di Beppe Grillo. Dopo dieci giorni sul medesimo blog che si è preso 240mila euro di spot da Onorato si lamentava della poca informazione su quel presunto scandalo. All’epoca ci fu una eco dieci volte superiore a quella che riguarda Grillo oggi. Dopo un anno per traffico di influenze ci passa il papà di Matteo Renzi. Ecco solo alcune delle prese di posizione dei moralisti grillini.

6. 1 marzo 2017 «Renzi, vogliamo vederci chiaro. Ce le hai le rendicontazioni delle donazioni della tua fondazione e in particolare quelle di Romeo? Escile!»

7. Blog di Beppe Grillo. Oggi al medesimo blog potremmo chiedere di «uscire» le chat di Grillo con Onorato, o potremmo chiederci perché il telefono dell’Elevato non sia stato sequestrato. – 4 marzo 2017 «L’unica notizia vera è la frase più infelice e stupida della storia, quella del rottamatore che riuscì a rottamare solo il padre. Ma cosa vuol dire “per mio padre doppia condanna“?».

8. Blog di Beppe Grillo. Renzi infatti aveva chiesto doppia condanna per il padre in caso di colpevolezza. – 30 marzo 2017 «Una vera e propria ragnatela. Adesso però la smettano con questo silenzio assordante, omertoso. Rappresentano le istituzioni e, dunque, hanno il dovere, l’obbligo di parlare e dare le dovute spiegazioni ai cittadini, che vogliono evidentemente tenere all’oscuro».

9. Luigi Di Maio dal Blog di Beppe Grillo. E non contento poco dopo sempre Di Maio, ancora in veste Vaffa, diceva su Facebook: «Sono mentitori seriali, inadeguati per il Governo di questo Paese. Hanno infettato le istituzioni della Repubblica con la menzogna».

E come dimenticarsi del caso Siri che scoppia quando trapela la notizia che il sottosegretario ai Trasporti della Lega e consigliere economico di Matteo Salvini è indagato per corruzione. Armando Siri è accusato di aver accettato denaro per inserire una norma sulle energie rinnovabili nella manovra. Tutto ruota intorno a una presunta tangente da 30mila euro, «data o promessa» a Siri in cambio di un «aggiustamento» al Def 2018 sugli incentivi al mini-eolico. Bazzecole rispetto alle ipotesi dell’indagine su Grillo sia in termini di contratti del blog e di Casaleggio, sia della presunta entità del favore: la convenzione di Onorato valeva 72 milioni l’anno. Sentite la lista dei grillini:

10. 18 aprile 2019 «Sarebbe opportuno che il sottosegretario Siri si dimetta. Gli auguro di risultare innocente e siamo pronti a riaccoglierlo nel governo quando la sua posizione sarà chiarita. Se i fatti dovessero essere questi, stiamo parlando di accuse gravi che riguardano la Mafia, è chiaro che Siri si deve dimettere dal Governo. Va bene aspettare il terzo grado di giudizio ma c’è una questione morale e se c’è un sottosegretario coinvolto in un’indagine così grave non è più una questione tecnico-giuridica ma morale e politica. Non so se Salvini concorda con questa linea intransigente ma il mio dovere è tutelare il Governo e le istituzioni. Credo che anche a Salvini convenga tutelare l’immagine della Lega».

11. Luigi Di Maio, dichiarazione a margine di un incontro di Unioncamere. – 18 aprile 2019 «Alla luce delle indagini il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha disposto il ritiro delle deleghe al sottosegretario Armando Siri, in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza. Secondo il ministro, una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela».

12. Nota del Mit 7 maggio 2019 «Non capirò mai perché la Lega in queste settimane abbia continuato a difendere Siri invece di fargli fare un passo indietro. Oggi è l’ultimo giorno utile perché Salvini comprenda l’importanza di questa vicenda. Mi auguro faccia la cosa giusta».

13. Luigi Di Maio su Facebook. La lista è molto più lunga e credete al cuoco di questa zuppa abbiamo riportato solo le dichiarazioni più educate e ragionate. E oggi cosa hanno da dire questi signori su Grillo disOnorato. Nulla of course.

Nicola Porro, Il Giornale 22 gennaio 2022

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version