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Hermoso, punito Rubiales: il bacio gli costa 20 euro al giorno

L’ex presidente della Federcalcio spagnola assolto dal reato di coercizione. La procura aveva chiesto oltre 2 anni di carcere

Rubiales bacio al mondiale femminile © Dmytro Aksonov tramite Canva.com

Luis Rubiales, ex presidente della Reale Federazione Spagnola di Calcio (Rfef), alla fine è stato condannato. Ma non passerà qualche anno in carcere, come sperava forse qualcuno a seguito di quel “bacio rubato” durante la finale dei mondiali di calcio femminile a Sidney. Era il 2023 quando Rubiales poggiò le sue labbra su quelle della giocatrice Jenni Hermoso, provocando enorme attenzione mediatica, le sue dimissioni e infine al processo in Tribunale.

Rubiales è stato condannato dal tribunale dell’Audiencia Nacional a pagare una multa di 10.800 euro per il reato di aggressione sessuale (equivalenti a 20 euro al giorno per 18 mesi), oltre al divieto per l’ex dirigente della Federcalcio di avvicinarsi a meno di 200 metri da Jenni Hermoso e di comunicare con lei durante un anno. Disposto anche un e un risarcimento di 3.000 euro (ne aveva chiesti 50.000, ma il giudice ritiene che sia sproporzionato). Rubiales è stato tuttavia assolto dalle accuse più pesanti di coercizione. Queste ultime si riferivano a presunti tentativi di indurre la Hermoso a sminuire pubblicamente l’episodio, insieme a tre co-imputati, inclusi l’ex allenatore della nazionale femminile Jorge Vilda e due dirigenti federali (l’ex direttore della nazionale maschile, Albert Luque, e l’ex responsabile di marketing della Rfef, Ruben Rivera). La difesa ha argomentato che non ci sono state minacce ma piuttosto richieste alla giocatrice di rilasciare dichiarazioni per giustificare l’azione di Rubiales.

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Secondo il giudice invece l’ex capo della Federcalcio spagnola “ha tenuto la testa della giocatrice con entrambe le mani e, sorprendentemente e senza il consenso o l’accettazione della giocatrice, le ha dato un bacio sulle labbra”. Il che si traduce in un reato di aggressione sessuale, anche se – a giudicare dalle immagini – tutto si è verificato in una frazione di secondo. In preda all’euforia mondiale. “È necessario chiarire – si legge nella sentenza riportata da ABC – che questo giudice attribuisce piena credibilità a Jenny Hermoso, poiché non vi è alcuna ragione o movente per cui avrebbe dovuto mentire nel suo racconto dei fatti con l’unico scopo di danneggiare l’imputato Luis Rubiales, con il quale aveva mantenuto un buon rapporto per diverso tempo”.

Per il giudice non è giustificabile neppure l’euforia del momento: “Questo gesto di dare un bacio sulla bocca a una donna ha una chiara connotazione sessuale, e non è il modo normale di salutare le persone con cui non si ha una relazione affettiva”. E ancora: “Basta guardare le immagini della premiazione per vedere che l’imputato ha salutato tutti e uno i giocatori, dando loro un grande abbraccio e i relativi baci sulle guance, ma mai sulla bocca, tranne quando è stato il turno di Jenny Hermoso, e dopo il relativo abbraccio le ha dato un bacio intenzionale sulla bocca, un cambiamento di trattamento che non è minimamente spiegato dall’imputato e che difficilmente può essere giustificato, come lui sostiene, dal solo fatto che questo giocatore abbia sbagliato un rigore”.

Anche qualora, ma il giudice non lo ritiene dimostrato, Rubiales avesse davvero chiesto il permesso alla Hermoso, “l’imputato in tribunale non ha spiegato in modo minimamente convincente perché abbia dato a Jenny il bacio sulla bocca e non sulle guance come ha dato al resto dei giocatori campioni del mondo”.

In un primo momento, come mostrato da un video realizzato sul bus, Hermoso sembrava aver preso con ironia il “bacio rubato” del suo presidente. Poi però si era mostrata scossa da quanto successo, convinta che un “capo” non dovrebbe mai comportarsi in quel modo e ha ripetuto di non aver mai dato il consenso al bacio.

Il giudizio si è tenuto presso l’Audiencia Nacional di San Fernando de Henares, a Madrid, concludendosi il 14 febbraio dopo nove udienze e la testimonianza di circa venti individui, Jenni Hermoso inclusa. Il presidente del tribunale, José Manuel Clemente Fernandez-Prieto, ha chiuso il processo riducendo tuttavia l’accusa ad una “lieve entità”. L’aggressione infatti “pur essendo riprovevole”, non può considerarsi grave perché non vi è stata né violenza né intimidazione. Rubiales, “nonostante fosse presidente” della federazione “non ha approfittato della sua posizione, né di un rapporto di superiorità rispetto alla vittima, per commettere il crimine”.

La difesa si è concentrata sulla negazione di qualunque atto di violenza sessuale o coercizione da parte di Rubiales e co-imputati, descrivendo il fatto come un comportamento sì inappropriato, ma non costitutivo di reato. Questa linea ha portato a una condanna principalmente simbolica in termini economici, escludendo pene detentive. In merito al risarcimento, ridotto da 50mila euro a 3mila, il giudice ha spiegato che “il danno causato da un bacio non può essere valutato come avente un valore economico maggiore del danno morale causato da aggressioni infinitamente più gravi (…) che nella prassi quotidiana vengono risarcite con cifre che non raggiungono quei 50mila euro”.

La procura aveva chiesto in totale due anni e mezzo di carcere per Rubiales e a un anno e mezzo per i tre co-imputati. La sentenza non è ancora definitiva: è possibile presentare ricorso presso la Sezione Penale del Tribunale Nazionale.