Politica

“Ho a che fare con un deficiente”. Il fuorionda di Crosetto su Conte

Il ministro della Difesa attacca il leader del M5S. Il video scodellato da Striscia La Notizia. Poi Crosetto si scusa con Conte

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Un fuorionda poco elegante per il ministro della Difesa, pizzicato a dare del “deficiente” al leader di un partito di opposizione. Parliamo di Guido Crosetto e Giuseppe Conte. Che i due non la pensino allo stesso modo, soprattutto sulla guerra in Ucraina, è cosa nota. Ma certo non si era mai arrivati a tanto.

Il fuorionda di Crosetto su Conte

Tutto nasce durante un’intervista che Crosetto rilascia per un telegiornale. “Io penso che arriveremo tra centinaia di anni alla pace con piccoli percorsi che ogni volta tolgono qualcosa alla guerra”, dice Crosetto. Che poi pensando di non essere registrato aggiunge: “Non mi riferivo all’Ucraina. Conoscendo Conte dirà: ‘Eh, ecco’. C’ho a che fare con un deficiente”. A scodellare il fuorionda è Striscia la Notizia di Antonio Ricci (per vedere il video clicca qui).

Le scuse di Crosetto

In mattinata sono arrivate le scuse di Crosetto “per un fuorionda poco elegante ma usato in modo del tutto falso, scorretto e decontestualizzato”. In un comunicato, il ministro aggiunge: “Mi confronto e continuerò a farlo con lui in modo duro e nella totale diversità di posizioni ma con correttezza”, ha dichiarato il ministro. “Se tutti i fuorionda tra politici e giornalisti venissero pubblicati si sentirebbe la qualsiasi, specialmente cose molto poco edificanti. In modo del tutto scherzoso e in un contesto colloquiale che qualcuno di Mediaset o del Tg5 ha, in modo del tutto scorretto, tradito e decontestualizzato, ho usato un termine (al plurale) poco elegante che la trasmissione Striscia la Notizia ha cercato di attribuirmi come offesa al presidente Conte. Se anche il termine usato fosse stato al singolare, si sarebbe trattato di una battuta ironica, con una giornalista che conosco da 20 anni. Dal presidente Conte mi divide tutto, come è noto, ma non gli ho mai mancato di rispetto. Ci confronteremo lealmente e a viso aperto in Parlamento, ma oggi gli chiedo scusa. So che mi capirà perché ricordo che anche con lui, in passato, dei giornalisti usarono questi metodi infami”.

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