Con la morte di Papa Francesco, avvenuta la mattina del 21 aprile 2025, si è aperto il periodo di “Sede Vacante”, durante il quale la Santa Sede rimane senza guida fino all’elezione del nuovo Pontefice. La conferma formale del decesso è avvenuta ieri sera ad opera del Camerlengo, Kevin Farrell, che ha adempiuto ai tradizionali gesti simbolici, come la rottura dell’Anello del Pescatore e la chiusura degli appartamenti papali. Nei sei giorni successivi si sono svolti i funerali del Pontefice e, successivamente, i nove giorni di preghiere chiamati “novendiali”.
Oggi la prima Congregazione dei cardinali
Per dirimere le prime questioni pratiche, oggi in Vaticano i cardinali si sono riuniti alle 9 per la prima congregazione. A convocarla è stata il decano Giovanni Battista Re. Saranno tuttavia le successive congregazioni, che via via vedranno arrivare i cardinali da tutto il mondo, a dare indicazioni più precise sulle date del futuro conclave. I cardinali presenti oggi alla prima congregazione, una sessantina, hanno giurato segretezza sui lavori, recitando la formula contenuta nella norma dell’Universi Dominici Gregis: “Noi Cardinali di Santa Romana Chiesa, dell’Ordine dei Vescovi, dei Presbiteri e dei Diaconi, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo, tutti e singoli, di osservare esattamente e fedelmente tutte le norme, contenute nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, e di mantenere scrupolosamente il segreto su tutto ciò che in qualsiasi modo abbia attinenza con l’elezione del Romano Pontefice, o che per sua natura, durante la vacanza della Sede Apostolica, postuli il medesimo segreto”.
I cardinali elettori e i partecipanti al Conclave
L’elezione del nuovo Papa è affidata ai cardinali elettori, selezionati tra coloro che non abbiano ancora compiuto 80 anni alla data della morte del Pontefice. Attualmente, su un totale di 252 cardinali, 135 hanno diritto di voto, rappresentando una composizione globale della Chiesa: 53 provengono dall’Europa, 24 dall’Asia, 18 dall’Africa, 17 dal Sud America, 16 dal Nord America e 4 dall’Oceania. Sebbene Paolo VI avesse fissato un limite massimo di 120 elettori, successive deroghe hanno permesso di superare questa soglia.
Le regole per l’elezione e la struttura del Conclave
Secondo la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, il Conclave deve iniziare non prima di 15 giorni e non oltre 20 dalla morte del Papa. Durante questo periodo i cardinali si incontrano nella Cappella Sistina, luogo scelto per il conclave dal 1274, e sono sottoposti a clausura assoluta. Ogni forma di comunicazione con l’esterno è vietata e i cardinali vivono isolati, discutendo e votando continuamente fino al raggiungimento di una maggioranza qualificata di due terzi dei voti espressi.
Lo svolgimento del voto e le fumate
Ogni giorno possono essere effettuate fino a quattro votazioni, due al mattino e due nel pomeriggio. Durante queste, ogni cardinale scrive il nome di un collega su una scheda con la frase “Eligo in Summum Pontificem”. Le schede vengono poi controllate, contate e bruciate in un’apposita stufa, generando la celebre fumata che comunica ai fedeli in Piazza San Pietro e al mondo l’esito delle votazioni. La fumata nera indica che un accordo non è stato raggiunto, mentre la fumata bianca annuncia l’elezione del nuovo Papa.
L’accettazione dell’elezione e la proclamazione del Papa
Quando un cardinale raggiunge la maggioranza richiesta, l’anziano cardinale decano gli chiede formalmente se accetta il ruolo di Sommo Pontefice. Alla sua eventuale accettazione, gli viene chiesto quale nome intende assumere. Il nuovo Papa si ritira quindi nella “Stanza delle lacrime” per indossare per la prima volta i paramenti pontifici, segno della transizione verso il suo nuovo incarico spirituale e di governo.
Il momento dell’“Habemus Papam”
Conclusi i riti privati, il cardinale protodiacono si affaccia dalla Loggia della Basilica di San Pietro e annuncia al mondo il nome del nuovo Papa attraverso la famosa formula “Habemus Papam”. Pochi istanti dopo, il Pontefice neoeletto si presenta ai fedeli per impartire la sua prima benedizione Urbi et Orbi. Questo segna ufficialmente l’inizio del suo pontificato, un momento atteso con grande emozione dai fedeli di tutto il mondo.