Politica

I critici a priori si ricredono su Meloni

meloni palazzo chigi

Se ne erano accorti da tempo gli italiani, perlomeno dal 25 settembre 2022, ma questo non stupisce quasi più. La vera notizie, invece, è che se ne siano accorti persino loro, i critici a priori, gli stessi che giusto dodici mesi fa, a pochissime settimane dal suo insediamento a Palazzo Chigi, l’avevano duramente attaccata, definendola senza mezzi termini “la ducetta“. Adesso, ad appena un anno di distanza, la musica è decisamente cambiata.

I quotati osservatori di Politico.eu, l’edizione europea dell’influente testata giornalistica americana, invertono drasticamente rotta e rivedono il loro giudizio, evidentemente emesso in maniera troppo affrettata, su Giorgia Meloni. Le critiche gratuite e stracolme di pregiudizi ideologici lasciano ora spazio alle lodi. Quella narrazione sfacciatamente ostile, che tendeva a dipingerla alla stregua di una pericolosa estremista di destra, muta adesso radicalmente, fino a incoronare la leader di Fratelli d’Italia quale “politico più concreto in Europa”.

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Proprio così. Nella classifica delle personalità più influenti dell’anno stilata annualmente dalla testata giornalistica statunitense svettano infatti Donald Tusk, fresco di trionfo elettorale in Polonia, e tre personalità politiche che guidano tre distinte categorie: dirompente, sognatore e concreto. Ovverosia, rispettivamente, Elvira Nabiullina, Volodymyr Zelensky e, per l’appunto, Giorgia Meloni. Nella sua categoria, il presidente del Consiglio italiano ha sbaragliato la concorrenza di diversi leader europei, precedendo, tra gli altri, Ursula von der Leyen, arrivata seconda, ed Emmanuel Macron, piazzatosi in terza posizione. Nell’anno appena trascorso, la “camaleontica” leader di Fratelli d’Italia, come la definisce Politico.eu, è stata capace di sfidare le aspettative, sorprendere anche i più scettici nella sua politica nei confronti della Russia, provocare un brivido lungo la schiena ai centristi di tutto il continente e oltre, e guidare con concretezza la terza economia più grande dell’Ue.

Il tutto, nell’attesa che la corteggiatissima (soprattutto dal Ppe) Giorgia possa contribuire a ridisegnare anche gli equilibri del panorama politico europeo alla tornata elettorale in programma il prossimo mese di giugno. Proprio un bel riconoscimento per chi era stato frettolosamente etichettato come un post-fascista privo di pragmatismo e qualsivoglia credibilità, e oggi si ritrova invece sul tetto d’Europa. In attesa delle elezioni europee.

Salvatore Di Bartolo, 29 novembre 2023