Appunti sudamericani

“I genocidi sono di Usa e Nato”. L’assist dell’ex presidente a Putin

Ogni giorno uno sguardo esclusivo sul mondo americano e sudamericano

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Evo Morales: “Fratello Putin, i genocidi sono gli Usa e la Nato”

Morales ha espresso tutta la sua solidarietà al “fratello Putin” e ha avvertito che “l’accusa politica e forzosa” per presunti reati di deportazione “intende mantenere lo stato di guerra tra due nazioni sorelle d’Europa per soddisfare la politica bellicosa di Stati Uniti e Nato. I popoli liberi che lottano per un mondo libero dall’interventismo di Washington esprimono il loro ripudio della campagna mondiale di stigmatizzazione dell’impero contro il fratello popolo russo. Il vero autore di crimini di guerra e crimini contro l’umanità sono gli Stati Uniti”, ha aggiunto.

Il presidente boliviano chiama Putin per rafforzare i legami su energia atomica e tecnologia

Le autorità russe hanno insistito sul fatto che la conversazione si è svolta su iniziativa della Bolivia. “Abbiamo avuto un importante colloquio telefonico con il presidente della Russia, Vladimir Putin, con il quale abbiamo ribadito i nostri buoni rapporti di amicizia e cooperazione in campo commerciale, economico, energetico, educativo, scientifico e tecnologico per lo sviluppo dei nostri popoli”, ha detto il presidente della Bolivia Arce. Tra le società russe operanti in Bolivia Gazprom e Rosatom, società con la quale Putin sta costruendo un centro di ricerca nucleare nella città di El Alto. Rosatom e l’Agenzia boliviana per l’energia nucleare hanno già costruito un centro per la produzione di radiofarmaci contro il cancro che fornisce fluorodesossiglucosio agli ospedali statali boliviani.

L’Argentina vuole acquistare aerei da combattimento cinesi

L’ambasciata argentina in Cina ha dichiarato ieri che il presidente Alberto Fernandez sta prendendo in considerazione l’acquisto di aerei da combattimento JF-17 “Thunder” dalla Cina.

Maduro si impegna a costruire “un’alternativa al capitalismo selvaggio” con la Cina

Lo ha fatto in un incontro online organizzato dal Partito Comunista Cinese (PCC) presieduto da Xi Jinping, insieme al dittatore nicaraguense Daniel Ortega, al presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e a Le Hoai Trung, capo della commissione per le relazioni estere del Partito comunista del Vietnam.

Lula va in Cina con 90 imprenditori, 27 deputati, 12 senatori, oltre a uno stuolo di ministri e i presidenti di Camera e Senato

È la maggiore delegazione di tutti i tempi di un governo del Brasile all’estero, 240 almeno. La differenza del tour alla corte di Xi Jinping con la visita “frugale” di un mese fa a Washington da Joe Biden è strabiliante ed è un preludio della nuova politica estera del Brasile. Tra l’altro rimanendo 5 giorni in Cina Lula non sarà presente al vertice iberoamericano della prossima settimana in Repubblica Dominicana, anche questa una scelta.

Paolo Manzo, 19 marzo 2023


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