I grillopiddini sono più letali del Covid

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Le previsioni sul Pil – Prodotto interno lordo – sono più nere della mezzanotte: – 11,2 %. Però, siccome i guai non vengono mai soli, è necessario aggiungere la causa della catastrofe economica (4 aziende su 10 chiuderanno, ci sarà un aumento vertiginoso dei disoccupati, le famiglie non avranno soldi per mutuo e spesa): l’epidemia da Covid-19. Ecco, questa interpretazione è peggiore del disastro annunciato. Infatti, il motivo della caduta verticale del Pil, dell’aumento esponenziale del debito, del “blocco-Italia” è la sciagurata politica del governo che ha assunto epidemia e crisi sanitaria come modelli di comportamento per una strategia dell’emergenza che ha colpito al cuore la già malata economia nazionale. La causa, dunque, della caduta del Pil non è il Covid-19 ma il lockdown mentale e pratico che il governo ha voluto adottare in modo indiscriminato perseguendo due obiettivi: creare a sé stesso un alibi ed esercitare un controllo sociale che non c’è mai stato (il concetto non è mio ma di Sabino Cassese) nemmeno nei regimi totalitari.

Quando eravamo nel pieno dell’epidemia nacque questo tipo di sillogismo: ci troviamo con una crisi sanitaria per colpa dei tagli alla sanità, dunque, appena fuori dall’emergenza non resta altro da fare che rafforzare la sanità che deve essere pubblica. Era l’inizio del diabolico ragionamento statalista che sempre trasforma il problema in soluzione. Da quel momento sono stati adottati tutta una serie di soluzioni che son diventati problemi aggiunti all’epidemia: bonus, divieti dei contratti a termine, monopattini, cassa integrazione a singhiozzo. La logica è sempre la stessa: ci pensa lo Stato.

In realtà, lo Stato ha difficoltà a pensare a sé stesso, figurarsi se possa pensare all’economia di un’intera nazione. Proprio qui, però, è il punto delicato: le politiche assistenzialistiche e socialiste del governo Conte si legano con il lockdown e con il clima di terrore sanitario creato dallo stesso governo. È la logica dell’emergenza che da sempre è la miglior alleata per da un lato diminuire e annullare le libertà individuali e dall’altro aumentare e affermare gli arbitri del potere statale. Chi fa le spese di questo disastro è la classe media autonoma che tiene in piedi tutta la baracca-Italia. Il lockdown è stato usato in modo indiscriminato: lì dove serviva, ad esempio in Lombardia, è stato adottato con gran ritardo, aumentando così errori, disagi, disastri; lì dove non serviva, nel resto dell’Italia, è stato adottato creando di fatto i presupposti per il crollo del Pil.

Dunque, è del tutto sbagliato dire che il tonfo all’indietro del Pil è causato dall’epidemia. No. Il crollo verticale del Pil si deve alle scelte stataliste e socialiste del governo che ha posto la falsa alternativa tra sicurezza e libertà: ha detto di limitare la seconda per garantire la prima ma la sicurezza senza la libertà è inconcepibile. La situazione attuale dell’Italia e il prossimo dramma autunnale hanno la loro causa in questo “imbroglio” culturale e politico del governo del M5S e del Pd.

Purtroppo, in questo meccanismo infernale, che è tanto un inganno quanto un auto-inganno, ci cascano un po’ tutti: maggioranza e opposizione, governatore e cittadini. Quando, ad esempio, si sostiene che bisogna rispettare le regole del distanziamento e bla bla bla perché il pericolo della ricaduta nella seconda ondata è dietro l’angolo si commette un grave errore che colpevolizza i cittadini invece di focalizzare l’attenzione sul metodo sanitario-territoriale con cui si controlla il contagio. Quando l’errore, chiamiamolo così, è commesso da chi governa, allora, siamo davanti a un alibi; quando, invece, è commesso dai cittadini, allora, siamo dinanzi a un autogol.

In passato ci sono state malattie contagiose ben più pericolose e fatali del Covid-19. Un esempio? L’Aids. Tuttavia, l’atteggiamento di tutti è stato più razionale. Soprattutto a nessuno è saltato in mente anche solo di ipotizzare il ricorso al Tso – trattamento sanitario obbligatorio – o a multe sanitarie. Ma, soprattutto, un po’ tutti erano più consapevoli dei propri diritti e non cadevano nell’inganno di considerare la negazione delle libertà come il prezzo da pagare per avere sicurezza. Oggi, invece, siamo proprio dentro questo corto-circuito e la catastrofe economica è figlia diretta di questa mitologica cultura politica, non certo del Covid.

Giancristiano Desiderio, 9 luglio 2020

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