I virologi rivelano: “La pandemia forse sta finendo”

Altro che liturgia del terrore. Gli esperti: “Perché Omicron ci può dare l’immunità di gregge”

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I primi in Italia a guardare il prossimo futuro con un po’ di ottimismo sono stati sia il professor Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova sia il professor Francesco Vaia direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma.

In una recentissima intervista rilasciata al Giornale Crisanti, davanti ai dati riguardanti la variante Omicron, ha dichiarato che questa variante non sembra essere una mutazione in grado di preoccupare seriamente i virologi. I sintomi sono diversi e anche più lievi, soprattutto nei Paesi dove è stato completato il ciclo vaccinale da un’alta percentuale della popolazione. Lo scienziato ha aggiunto che indubbiamente saranno necessarie diverse settimane prima di poter avere dati utili per capire e valutare gli effetti sui vaccinati, stando però a quanto riscontrato fino ad oggi, si può ben sperare.

Rispondendo ad alcune domande poste dai giornalisti di SkyTg24, il professor Francesco Vaia è andato oltre: “Da quello che abbiamo visto in Sud Africa gli attuali vaccini sembrano proteggere anche dalla variante Omicron. E lo stesso cittadino italiano, positivo alla nuova variante e vaccinato con doppia dose, non ha sintomi. Questo ci fa dedurre che il vaccino funziona”, e ha aggiunto anche che la terza dose sembra avere migliori risultati perché i dati che arrivano da Israele portano segnali di ottimismo.

Infatti il prof. Zvika Granot dell’Università Ebraica di Gerusalemme e ricercatore presso Hadassah Ein Kerem Medical Center sempre della Capitale israeliana, ha dichiarato, durante una diretta mandata in onda dal canale i24 news e citando anche lui i dati provenienti dal Sud Africa dove la versione mutata di Covid-19 è stata rilevata per la prima volta, che la variante Omicron potrebbe essere un punto di svolta nella lotta contro la pandemia perché molte persone si sono infettate e ammalate, ma con lievi sintomi: “Ho la sensazione che questa nuova variante possa essere la luce alla fine del tunnel. È altamente contagiosa ma non così aggressiva, il che significa che molte persone verranno infettate ma nessuna di loro svilupperà sintomi gravi. Sento che sarà il modo in cui la popolazione mondiale otterrà davvero l’immunità di gregge e poi il coronavirus svanirà”.

Il professor Granot ha affermato inoltre che probabilmente il virus rimarrà per molti anni in circolazione con nuove varianti, ma non al livello di pandemia. Nonostante le positive notizie e sensazioni, Granot ha messo in guardia dal trarre conclusioni affrettate perché per avere conferme occorreranno ulteriori test. Per questo motivo non solo è necessario continuare con la vaccinazione, ma anche a mantenere comportamenti che impediscano la diffusione del virus.

Angelique Coetzee, presidente della South African Medical Association, il medico che per primo ha allertato i funzionari OMS dell’esistenza del nuovo ceppo, domenica scorsa ha dichiarato che dozzine dei pazienti sospettati di avere la nuova variante hanno mostrato solo sintomi lievi e si sono ripresi completamente senza ricovero in ospedale.

Anche quest’ulteriore notizia positiva, che deve essere presa con il beneficio d’inventario fino a conferma, e che si accoda a tutte le altre che girano in queste ore intorno alla variante Omicron, lasciano ben sperare in una prossima uscita dall’orribile tunnel chiamato COVID 19.

Michael Sfaradi, 3 dicembre 2021

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