Cronaca

Il libro choc a scuola: “Migranti? Salvini il peggiore”. Tutto normale?

La polemica si accende e si sgonfia: un libro di testo adottato in un liceo dà un giudizio politico ai decreti sicurezza. E se avesse lodato i porti chiusi?

salvini libro lega

Ieri a Carpi si è acceso un acceso dibattito sull’uso dei testi scolastici, in particolare riguardante un libro adottato dal liceo “Manfredo Fanti“. La polemica è nata dalle preoccupazioni sollevate da Giulio Bonzanini, consigliere comunale della Lega, il quale ha evidenziato contenuti del libro che critica apertamente le politiche migratorie del vice premier Matteo Salvini. Il testo in questione, “Steps into social studies” edito da Clitt Editore, tratta diverse tematiche di attualità, includendo un articolo che critica i decreti anti-asilo introdotti durante il mandato di Salvini, citando come fonte Reliefweb.int firmato da Human Rights Watch.

“Il consiglio dei ministri – si legge nel testo, che ricorda le norme adottate nel 2020 – ha adottato un decreto che ha revocato molte delle peggiori politiche imposte dal precedente ministro dell’Interno e attuale leader del partito anti immigrati della Lega, Matteo Salvini. Il decreto non è perfetto, ma è un passo nella giusta direzione. Il decreto, in sostanza, reimmette nella legislazione italiana il permesso di soggiorno per motivi umanitari che Salvini cancellò nel 2019, ora chiamato “protezione speciale”.

La reazione di Salvini non è tardata ad arrivare. L’ex ministro degli Interni, ora alle Infrastrutture, ha espresso tutto il proprio disappunto sui social media contro l’uso di materiali didattici per scopi politici e chiedendo un intervento chiarificatore sulla vicenda. “Un libro di testo in un liceo di Carpi scrive nel commentare  i Decreti sicurezza approvati quando ero ministro dell’Interno come ‘alcune delle peggiori politiche imposte’, ribadendo che la loro revoca voluta dal governo Pd-5 stelle andava nella giusta direzione – ha detto – È intollerabile”. Anche il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, si è mosso prontamente, avviando un’indagine per esaminare il contenuto del libro attraverso l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, ribadendo la necessità di mantenere la scuola un ambiente libero da ogni forma di indottrinamento politico. “Ho chiesto al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna di verificare se risulti effettivamente che in un liceo di Carpi sia stato adottato un libro di testo che farebbe propaganda politica esprimendo giudizi faziosi e di parte”, ha scritto su X il ministro. Dal canto suo, la Lega ha manifestato un forte dissenso verso quella che percepisce come una manipolazione dell’educazione per fini politici, con Rossano Sasso, deputato e capogruppo della Lega in commissione Scienza, Cultura e Istruzione, che ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare in merito: “Sono sempre più numerosi i casi di docenti e dirigenti scolastici che consentono, se non proprio promuovono, libri di testo sfacciatamente di parte e pregni di propaganda politica. Per noi tutto questo è intollerabile: ci opporremo in ogni modo contro questa manipolazione dei nostri studenti”.

Sia chiaro: ieri sera, appurato l’errore, “la Casa Editrice ha rappresentato le sue scuse al Ministero e all’Associazione editori e si è impegnata a provvedere all’immediato ritiro di tutte le copie disponibili online, assicurando che verrà a breve pubblicata una nuova edizione con una versione corretta”. Il problema, tuttavia, è che nessuno se ne sia accorto prima. Possibile che il testo non sia passato al vaglio di nessuno? E se i deputati leghisti non se ne fossero accorti? Chissà quanti casi simili passano inosservati. E poi provate a immaginare se il libro avesse sostenuto il contrario, ovvero che i decreti di Salvini sono stati i migliori del mondo. Vi immaginate quanti editoriali avremmo letto sul Milculpop, sulla propaganda governativa e tutto il resto?

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