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Il regime cubano vieta le processioni della Settimana Santa all’Avana e a Granma
Il regime cubano ha vietato le processioni della Settimana Santa all’Avana e a Manzanillo, una settimana dopo le proteste scoppiate a Santiago de Cuba e diffusesi in altre parti del Paese.
La Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, del Vedado, ha riferito in un comunicato pubblicato su Facebook che il permesso richiesto per realizzare la processione per le strade della cittadina dell’Avana non è stato concesso. Il parroco della chiesa, fratel Léster Rafael Zayas, ha dichiarato di aver ricevuto il rifiuto “attraverso i canali competenti” e ha ricordato che la processione si svolgeva da più di 11 anni e che fu sospesa solo durante la pandemia di Covid-19 e l’anno scorso, quando l’argomento fu, secondo il sacerdote, la “mancanza di personale per garantire la sicurezza”. “In questa occasione il rifiuto è stato dato nei miei confronti”, ha spiegato il sacerdote domenicano. “A quanto pare le mie omelie mettono alcune persone a disagio o danno sui nervi”.
Stessa cosa anche a Granma, dove un sacerdote che ha preferito restare anonimo ha confermato ai media indipendenti che le processioni della Settimana Santa non sono state consentite nella diocesi di Bayamo-Manzanillo. “Il governo non vuole la gente nelle strade per paura di possibili manifestazioni. Questo ci ha costretto a smettere di fare qualcosa che facevamo sempre”, ha sottolineato il religioso.
E l’altro ieri l’arcivescovo di Santiago di Cuba, monsignor Dionisio García Ibáñez, ha chiesto cibo, elettricità e libertà per il popolo nella sua preghiera del 24 marzo per la Domenica delle Palme, condivisa sul Facebook dell’arcivescovado. “Anche il nostro popolo chiede la libertà. Per cosa? Per realizzare il proprio progetto di vita”, ha dichiarato l’arcivescovo “ma non vede il modo di realizzarli nel proprio Paese”. Poi ha ricordato “che la popolazione ha avanzato le proprie richieste, nella maggior parte dei casi, senza violenza».
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Paolo Manzo, 26 marzo 2024
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