Il solo governo legittimo è quello limitato

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Per gentile concessione dell’autore, un estratto da “Croce ed Einaudi. Teoria e pratica sul liberalismo”, libro di Giancristiano Desiderio, uscito da poco per Rubbettino. Per una settimana, tutte le sere, sul nostro sito troverete un’anticipazione, un piccolo boccone del libro appena uscito. Ecco la quarta puntata.

Il liberalismo di Croce non è una dottrina dei diritti, non è una tecnica o dottrina dello Stato, non è una tecnica o dottrina costituzionale (…). Non a caso Nicola Matteucci diceva né più né meno che la filosofia o il liberalismo di Croce ci danno il fondamento del pluralismo (…).

Il fine della teoria della libertà è mostrare che il solo governo legittimo è il governo limitato giacché il Potere per essere realmente tale ed essere accettato – ossia per avere dei poteri controllati ed efficaci – deve essere limitato. Da chi? Da altri poteri. Non è un esercizio di poco conto, tutt’altro. Infatti, qualunque altro modo o tentativo di garantire la libertà – ad esempio, i diritti o l’economia – si presta a una manipolazione attraverso la quale si reintroduce nella vita morale proprio quel concetto falso di un sapere superiore con il quale dominare le vite con un abuso di potere.

Come avrebbe detto Norberto Bobbio, bisogna impedire, per evitare il corto-circuito totalitario, che il monopolio della forza si unisca al monopolio della verità. Tanto più che quest’ultimo non esiste. La «religione della libertà» è la «filosofia dell’anti-totalitarismo».

Giancristiano Desiderio, Croce ed Einaudi (Rubbettino 2020)

(3. segue)

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