Politica

Il sondaggio rivela: Meloni può crescere ancora (ma ad una condizione)

Giorgia Meloni sondaggio Fratelli d'Italia

Sebbene il quadro politico italiano sia complesso e in continua evoluzione, un nuovo sondaggio sottolinea come Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, stia mantenendo la sua posizione dominante. Secondo quanto riportato da “Libero“, infatti, non solo FdI è in testa nei sondaggi da alcuni mesi (con il 29,1% contro il 20,2% del Pd), ma ha anche un bacino di voti potenziale decisamente più ampio. In soldoni: può sperare di crescere molto più di quanto Elly Schlein possa anche solo sognare di fare.

Il sondaggio sul voto potenziale

Nel dettaglio, il sondaggio evidenzia come il bacino di voti a cui possono attingere le due forze politiche sia molto diverso: l’elettorato potenziale di FdI raggiunge il 9%, mentre per il Pd è ristretto al 5%. In termini generali, i partiti di centrodestra possono contare su un mercato potenziale più ampio rispetto a quelli di centrosinistra. Ad esempio, la Lega, che attualmente si ferma al 9,1% delle preferenze degli elettoori, potrebbe ambire a conquistare un ulteriore 11% di voti. Discorso simile per Forza Italia, ora inchiodata al 7,8%, che potrebbe aspirare a incrementare il suo consenso fino ad un ulteriore 12%.

Il centrodestra e Meloni

Ovviamente per il centrodestra non si tratta di voti tutti “nuovi”. Di questo 12% in più, ad esempio, per l’80% si tratta di elettori che hanno votato FdI e un altro 15% che per ora sostengono Salvini. Resta però una piccola fetta di persone che il partito guidato da Antonio Tajani potrebbe andare a scovare. Stesso discorso per la Lega, il cui mercato potenziale però arriverebbe interamente già dal bacino di centrodestra. Mentre per Fratelli d’Italia il discorso cambia eccome: l’elettorato potenziale di Giorgia Meloni è molto più trasversale e i voti potrebbero arrivare sì in parte da Lega e Forza Italia, il che non farebbe aumentare il totale della coalizione, ma anche dal Movimento 5 Stelle e dal Terzo Polo. E qui il discorso cambia. Il sondaggio di Libero in sintesi ci dice che il partito della Meloni può ancora crescere, sebbene debba stare attenta a farlo a discapito delle forze alternative alla coalizione e non cannibalizzando gli alleati. Cosa che potrebbe mettere in difficoltà l’attuale struttura di governo.

Il sondaggio sul centrosinistra

Nel centrosinistra, invece, si nota una bassa mobilità elettorale, con il voto potenziale dei partiti che non supera il 5% e con un intenso interscambio tra Pd e Movimento 5 Stelle. Cosa significa? Che c’è un motivo se Elly Schlein sembra “rincorrere” Giuseppe Conte su vari temi, compreso quello della guerra: una fetta di elettorato che ieri ha scelto il M5S, domani potrebbe finire nel Pd. Una capacità attrattiva che, certo, i dem potrebbero rivendicare anche dal Terzo Polo ma che in termini numerici assoluti decisamente inferiori. Infine, da notare che il 20% del mercato potenziale del Movimento 5 Stelle potrebbe provenire da FdI, indicativo di possibili “voti di ritorno” di elettori che il partito di Meloni aveva sottratto in precedenza alla creatura di Beppe Grillo.

Il Terzo Polo (o quello che ne rimane)

La situazione nel Terzo Polo, contrariamente alle aspettative, risulta invece meno favorevole, con partiti di piccole dimensioni che presentano un potenziale di voto altrettanto ridotto. In questo scenario, Azione sembra poter attingere principalmente dal Pd, mentre Italia Viva si presenta più trasversale, con potenziali voti provenienti da Azione, Movimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia.

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