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Il vero male (incurabile?) dell’Italia - Seconda parte

La cosa interessante è che sono certo che la sottosegretario Floridia sia sicura di aver esercitato correttamente il suo ruolo svolgendo con coscienza la sua funzione, consapevole che le sue parole resteranno tali e non avranno alcun impatto sulle decisioni del Governo, si limita a “fare politica” cercando di compiacere la frangia no vax di una vasta corporazione del comparto pubblico nella speranza di futuri dividendi politici. Decidere è difficile, negli anni ‘80 si parlava di “decisionismo”, poi si è parlato di “governi del fare”, poi si voleva partire dalla base o dalle periferie, senza dimenticare la democrazia digitale e gli uno vale uno. Di queste e altre formule è piena la politica italiana ma la sostanza è sempre la stessa il nostro sistema istituzionale è bloccato e chiunque abbia provato a cambiare le cose è stato emarginato.

Personalmente sono entusiasta del presidente Draghi che, forte della sua debolezza parlamentare, appare come un decisionista quando in realtà è un artista della mediazione, ne apprezzo il profilo riservato ed istituzionale, il pragmatismo nell’affrontare i problemi, la credibilità restituita al nostro Paese, ma non posso negare che sia una sospensione della democrazia, una necessaria distorsione delle regole che deve terminare il prima possibile, andando al voto dopo aver eletto, o rieletto, un Presidente che speriamo rispetterà il mandato ricevuto dagli italiani senza mediazioni o interpretazioni, semplicemente chiedendo di salire al Colle al leader della coalizione vincente, qualunque essa sia.

Antonio De Filippi, 11 agosto 2021

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