Innovazione e tradizione corrono sui binari di pari passo. “Le Ferrovie dello Stato hanno sempre unito italianità, tradizione, modernità e futuro”. L’ingegner Luigi Cantamessa, Amministratore Delegato di FS Treni Turistici Italiani e Direttore Generale della Fondazione FS, lo spiega con la sua abituale e innata passione per il mondo ferroviario. E lo fa pensando al passato, ma anche all’oggi. I “suoi” treni turistici, infatti, hanno assunto un ruolo centrale nel rilancio del settore turistico tricolore di qualità.
“C’è una grande voglia di Italia e un’enorme voglia di treno: le due cose, mixate tra loro, hanno creato un potenziale enorme con la nascita di una vera compagnia ferroviaria dedicata. Il gruppo FS è stato l’unico in Europa a fare questo”, illustra Cantamessa ai microfoni di Nicolaporro.it, evidenziando quale sia stato il risultato dell’operazione: “La possibilità di vedere l’Italia in un altro modo, dal finestrino, dal binario, e di vederla in modo rispettoso dell’ambiente e ovunque, da Venezia fino ai bordi del Cadore o dall’interno della Sicilia”. Non si tratta dunque di un’operazione nostalgia, ma della volontà di sostenere un settore – quello del turismo – che secondo i più recenti dati di Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) nel 2024 ha contributo del 10,8% al Pil nel 2024, con un impatto sull’occupazione pari al 13%.
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Secondo Cantamessa, il successo di una formula ferroviaria che coniuga innovazione e tradizione parte da lontano. “Le ferrovie hanno sperimentato sempre. La sperimentazione e la modernità sono il motore del progresso ferroviario nazionale. Si parla molto dell’alta velocità, ma pochissimi sanno l’enorme storia di traguardi, di eccellenze, di tecniche e anche di piccoli fallimenti tecnici che sono serviti a salire a un passo superiore”, racconta Cantamessa, ricordando la storia e i suoi momenti più significativi. Uno tra tutti: nel 1939 l’Italia prende il primo posto sul podio per il primo treno più veloce del mondo. “Tra Pontenure e Piacenza, a 200 chilometri orari, un elettrotreno a muso di vipera conquistò un primato che, purtroppo, con la Seconda Guerra Mondiale fu a lungo dimenticato”.
A Nicolaporro.it, infine, l’ingegnere ha confidato quanto la passione per i treni, coltivata dall’infanzia, abbia inciso poi sul suo futuro professionale. “Non posso nascondermi, io ho avuto una grande passione nella mia vita, che sono sempre stati i treni. Ho fatto l’ingegnere ferroviario, ho avuto la fortuna di entrare nelle Ferrovie e porto sempre sulla giacca il logo storico delle nostre ferrovie. FS per me sono ‘fiducia e sicurezza’, quello che ancora porto nella testa e porto nel cuore quando mi appresto a fare il mio lavoro”.
Marco Leardi, 10 febbraio 2025
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