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Focus Energia - Seconda parte

La bolletta è un rebus? Ecco come leggerla. Ma la metà della spesa va in tasse

Il primo passo per arginare il caro energia è essere informati. Ecco perché, dopo aver analizzato come passare al Mercato libero permette di risparmiare  sulle bollette di casa, continuano questa guida in collaborazione con Enel analizzando le voci che compongono una bolletta tipo e come leggerla. Premesso che l’emergenza in corso è dovuta alle quotazioni fuori controllo di gas e petrolio spinte dal conflitto in Ucraina, diciamo subito che più o meno la metà di quanto le famiglie pagano per le loro bollette  è rappresentato da tasse. 

 

L’energia, un puzzle di costi

Il prezzo dell’elettricità che utilizziamo per illuminare le nostre case, attivare gli elettrodomestici o la tv, ricaricare tablet e smartphone è come un puzzle, le cui tessere sono: a) Spesa per l’energia, la cui incidenza si aggira intorno al 50% di costi totali della bolletta luce; b) Spese per il trasporto e gestione contatore, che incide di norma per il 20% circa per una famiglia tipo; c) Spese oneri di sistema rappresentano circa il 20% della bolletta, ma il governo Draghi le ha temporaneamente azzerate con l’ultima Legge di Bilancio per ridurre il caro energia; d) Imposte e Iva (al 10% per i clienti domestici).
Vediamole insieme una per una. La “Spesa per l’energia” rappresenta la quota pagata per il consumo di elettricità. È a sua volta suddivisa tra una “componente fissa” (espressa in euro all’anno) stabilita dal fornitore come costo di commercializzazione/vendita e una “quota variabile” (o quota energia) che dipende invece dai consumi effettivi di ciascuno, il cui prezzo sul Mercato libero viene stabilito dal fornitore  mentre  nel caso del Mercato tutelato, cioè il servizio di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite, viene stabilito ogni tre mesi dall’Arera, l’Authority del settore.
Le “Spese per il trasporto e gestione contatore” comprendono invece tutti i costi riguardanti l’erogazione del servizio, che sono imputati al distributore di energia. Copre i costi del servizio di trasmissione (Tras) riconosciuti a Terna e quelli relativi al servizio di distribuzione (Dis), installazione del contatore e rilevazione e gestione delle misure (Mis) riconosciuti all’azienda incaricata al trasporto e alla consegna dell’energia al cliente finale attraverso le reti di distribuzione.
Gli “Oneri di sistemasono dei costi fissi presenti in bolletta e rappresentano le spese relative al sostegno delle energie rinnovabili ed alla cogenerazione e ad altre spese tra cui quelle legate al sostegno del bonus elettrico.
Al momento sono sterilizzati ma di norma aggiornati trimestralmente dall’Arera. Completa il mosaico il canone di abbonamento alla Rai, da qualche anno riscosso con le bollette.

 

Attenzione volumi e prezzo, la lettura stimata

Sono due i fattori che, un po’ come accade in una moltiplicazione, concorrono in modo maggiore a determinare il costo finale di una bolletta: i volumi di consumo e il prezzo richiesto dal fornitore. Il meccanismo di calcolo prevede  infatti che i volumi di consumo ricadono su tutte le voci della bolletta;  più precisamente: moltiplicati per il prezzo dell’offerta determinano la voce “spesa per l’energia o per il gas naturale”; moltiplicati per i costi di gestione fissati dalla normativa (che, come già detto, non dipendono da alcun operatore) determinano le voci “spesa per trasporto e gestione, spesa per oneri di sistema e imposte e Iva”.
Altra componente fondamentale è il prezzo, su cui entra in gioco la concorrenza del mercato Libero e la scelta di ciascun cliente in fase di sottoscrizione del contratto: il prezzo si riflette sulla componente di spesa per l’energia / per il gas naturale. Deputato a misurare i consumi è, ovviamente, il contatore ma in assenza di una lettura reale, questi continueranno a essere stimati dal fornitore e alla ricezione di una lettura reale sarà effettuato un ricalcolo delle bollette precedenti. Per assicurare una stabilità negli importi in bolletta è quindi consigliato procedere con l’autolettura a cadenza periodica.

 

La bolletta voce per voce

Vediamo ora insieme come è strutturata dal punto di vista grafico una bolletta tipo, così da sapere dove trovare rapidamente tutte le informazioni in caso di necessità. Per rendere più immediato il percorso prendiamo come esempio le prime due pagine di una bolletta Enel Energia, dove spicca una lampadina in caso di una fornitura elettrica o una fiammella in caso gas, su cui abbiamo sovrascritto i numeri dall’1 a 16 per contraddistinguerne le singole voci.

 

La prima pagina della bolletta (nel nostro caso una fornitura Luce) riassume sulla sinistra i dati chiave:
-il nome del fornitore (numero 1)
-i dati della fornitura (numero 3). Tra cui indirizzo dell’utenza, nome dell’offerta sottoscritta, tipologia cliente, modalità di pagamento scelta, data di attivazione della fornitura di energia elettrica; la tensione di norma 220 (Volt monofase); potenza contrattualmente impegnata (di norme in casa 3 kW); potenza disponibile che equivale alla potenza contrattualmente impegnata più il 10%; livello massimo di potenza (se un cliente ha  bisogno di una potenza maggiore, puoi variarla con scatti di 0,5 kW alla volta (da 3 a 6 kW), di 1 kW alla volta (da 6 a 10 kW) e di 5 kW alla volta (sopra i 10 kW), pagando i relativi oneri
-I dati del cliente (numero 4)
-il numero cliente (numero 5)
-il codice Pod (numero 6) che è univoco e identifica il Punto di Prelievo (Point of Delivery). Permette di individuare con esattezza l’utenza e il contatore; è un’informazione necessaria nel caso di voltura o subentro.
-il codice fiscale (numero 7)

Seguono nella parte centrale della prima pagina:
-il tipo di fornitura, il numero e la data della fattura e il periodo (numero 8)
il totale da pagare e la scadenza (numero 9)
-la conferma che il pregresso è saldato (numero 10)
-la sezione “Sintesi degli importi fatturati” (numero 11) dettaglia invece le voci di spesa che compongono la bolletta luce: appunto spesa per l’energia, spesa per il trasporto dell’energia elettrica e la gestione del contatore (stabiliti da Arera), spesa oneri di sistema (anch’essi stabiliti dall’Arera). Le imposte e l’Iva, eventuali ricalcoli o altre partite straordinarie

 

La seconda pagina della nostra bolletta tipo illustra invece:
-il dettaglio dei consumi effettuati dal singolo cliente: il consumo (espresso in kWh) degli ultimi dodici mesi (numero 13)
-il consumo rilevato nel periodo della fattura diviso per fasce orarie: F1, F2 e F3 (numero 14). Si tratta di una informazione molto importante per capire in quale parte del giorno o della notte si è assorbito più energia e quindi anche per risparmiare cambiando abitudini: l’energia ha di norma prezzi diversi nel corso della giornata o nel fine settimana
-Il QR code per chi desidera saldare tramite smartphone (numero 15)
-Il riepilogo del contratto (numero 16)

La Bolletta web? Sostenibile e pratica

Spesso ci si chiede che cosa fare se non si riceve la bolletta a casa (qui un video esplicativo con qualche utile consiglio) e quanto tempo occorre conservare le bollette, riponendole quindi in un archivio di facile accesso (qui la risposta). Per chi ha dimestichezza con la tecnologia è però sempre bene ricordare la possibilità di attivare la bolletta web, una soluzione sostenibile e che fa risparmiare tempo e denaro. La bolletta Web è una soluzione:  gratuita (non ci sono infatti costi aggiuntivi  e si può riceverla direttamente al proprio indirizzo di posta elettronica); pratica (si può  visualizzarla da smartphone, tablet e pc e archiviarla in formato digitale per averla sempre a disposizione) e sostenibile (si riduce sensibilmente l’uso di carta e di emissioni di anidride carbonica prodotte per il trasporto e la consegna delle bollette). 

 

Qui il link alla Prima parte di questa guida con le ragioni del caro bollette e perchè passare al mercato libere può aiutare a risparmiare

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